IL COMUNE STA UCCIDENDO LO SPORT: VOI COSA FARETE PER EVITARE CHE ACCADA?

Spettabili candidati sindaci,

invece che di Benko, aeroporto, areali ferroviari del 2030, varianti del 2050 e altre opere futuristiche, vorrei parlare di qualcosa con cui migliaia di cittadini sono costretti a confrontarsi tutti i giorni: lo sport. E chiedo al futuro sindaco, una volta che si sarà insediato, di nominare al più presto un assessore allo sport volenteroso ma soprattutto capace, per evitare la morte definitiva dello sport a Bolzano.
Alla classe politica del capoluogo altoatesino, a differenza di altre realtà provinciali, è sempre mancata la cultura dello sport, e non c’è mai stata la capacità (oltre che la volontà) di avere un quadro complessivo della situazione.

Parliamo di strutture: il centro sportivo di Maso della Pieve fino a un anno fa – poi non ho avuto più notizie – non era ancora omologato per il pubblico, come peraltro tante palestre cittadine prima che su pressione della Fipav i tecnici comunali – ma non i politici – le mettessero in regola. La struttura di Maso della Pieve inoltre è in condizioni pietose (va avanti solo grazie all’abnegazione dei gestori) e avrebbe bisogno di urgente risanamento ma il Comune preferisce buttare milioni nel Druso. E intanto il rugby si lamenta per gli spazi insufficienti.

È finalmente partito il risanamento del campo Coni, seppur con due anni di ritardo. Ma questa buona notizia è controbilanciata dalla sparizione dell’atletica dal Druso, per il quale si prevede una ristrutturazione scellerata da 14 milioni per un calcio che attira qualche centinaio di persone. Basta andare non solo alle partite di serie A di volley (che adesso purtroppo non ci saranno più) ma anche a pallamano e saggi di ginnastica per vedere più persone, più passione e soprattutto nessun spiegamento di forze dell’ordine a spese del contribuente. Il Comune sta uccidendo l’atletica, perché portare tutte le società a S. Geltrude significa caos.

Parliamo di palestre. Da otto anni sono presidente della Fipav Alto Adige e ormai ho perso le speranze di capire con quale criterio vengono assegnate. Fino a qualche anno fa almeno l’ufficio Sport ci chiedeva informazioni sulle società richiedenti, per stabilire chi avesse più diritto. Adesso tutto tace e mi piacerebbe sapere con quali criteri vengono concesse. Nel tempo mi sono fatto la convinzione che non ci sia un criterio, ma sia solo una questione di conoscenze: chi le ha, ottiene. Une gestione clientelare, insomma. Ci sono palestre che da sempre sono monopolio di alcuni sport o società sportive, e guai a tentare di averle. Eppure sono pubbliche… Ci sono palestre assegnate gratuitamente a società sportive che invece di praticare la propria attività le subaffittano a pagamento, provocando danni al Comune e alle altre società. E queste sono cose che ho saputo dagli uffici comunali.

Ormai ho perso il conto di quante partite di campionato sono saltate, o hanno rischiato di saltare, perché la catena di Sant’Antonio delle comunicazioni (Comune-scuola-ditta di pulizie) si è spezzata in qualche punto. Da anni ho rinunciato a chiedere palestre cittadine per gli allenamenti delle rappresentative provinciali, perché la burocrazia è talmente farraginosa da rimanerne stritolati. E allora andiamo a Laives, Rio Pusteria, Termeno, persino Colle Isarco e così via, dove ci accolgono a braccia aperte e anzi ci ringraziano perché portiamo giovani, movimento e perché no anche economia. A Bolzano invece no.

Rammento ai candidati sindaci una chicca che forse non conoscono: nel 2010 un funzionario del Comune ci chiese di far pagare agli atleti (!) l’ingresso al lido di Bolzano per il nostro campionato provinciale di beach volley… Parliamo dello stesso Comune preso di mira dalla Corte dei Conti, con tanto di condanna per danno erariale, per il torneo tarocco di beach volley sul Talvera (82.900 euro) e per la generosa sponsorizzazione (200.000 euro) da parte di AE dei Mondiali di atletica juniores di Bressanone. Per non parlare della gestione pasticciona (per usare un eufemismo) del Druso…

A proposito dello stadio: il Comune ci metterà di suo 4 milioni di euro. Bene, con questa cifra, invece di accontentare solo una società di calcio che gioca in una categoria interregionale, si potrebbero sistemare tutte le palestre cittadine, terminare Maso della Pieve e anche realizzare un palazzetto dello sport per le attività indoor (pallamano, pallavolo, basket ecc…) che, a differenza del calcio, negli ultimi anni hanno dato molto più lustro alla città di Bolzano.

Ma per capire quanto la politica comunale sia interessata allo sport basta anche un piccolo particolare: sul sito del Comune l’elenco delle società sportive è aggiornato al 2008!

Spettabili candidati, voi cosa pensate di fare in questo panorama desolante?

Presidente C.R. FIPAV Alto Adige
P. Florio