L’ultimo atto della serie dedicata agli amanti dello sterrato va in archivio per il pilota trevigiano di Mach 3 Sport con un positivo settimo posto tra le vetture di produzione.

Il Liburna Ronde Terra, disputatosi lo scorso weekend, ha di fatto posto la parola fine ad un’altra entusiasmante edizione del Challenge Raceday Ronde Terra. Nonostante il cronometro possa dire il contrario Giovanni Aloisi, in gara per i colori Mach 3 Sport, ha confermato il proprio indiscusso progresso sui fondi a scarsa aderenza andando a siglare un’ottima settima piazza in classe N4 ed in gruppo N.
Alla guida della consueta Mitsubishi Lancer Evo VIII, affiancato da Luca Silvi alle note, il portacolori della scuderia patavina si è detto felice degli enormi progressi fatti, dalle prime prese di contatto con le strade bianche qualche anno fa, ringraziando lo staff di Mach 3 Sport, ed in particolare il presidente Manuel Bonfadini, per l’ottimo lavoro svolto sulla trazione integrale nipponica.
La quasi nulla esperienza, arrivando dalle cronoscalate, unita ad un palcoscenico con nomi certamente non di primo pelo ha contribuito a valorizzare ulteriormente il percorso di crescita intrapreso da Aloisi che in tutte le trasferte affrontate ha continuato a salire, gradino dopo gradino, aumentando il proprio passo.
Al Liburna Ronde Terra, atto conclusivo della serie, l’elenco iscritti del produzione si presentava carico di piedi pesanti tra i quali Ricci, poi vincitore, Bruschetta, Perego, l’eterno Bentivogli, Galleni assieme ai temibili sloveni Novak e Peljhan.
Per Aloisi chiudere alle spalle di questo plotoncino di nomi altisonanti, riuscendo tra l’altro a precedere Galleni, non può che tradursi in una grossa soddisfazione da mettere in bacheca.
Se a questo poi andiamo ad aggiungere anche un buon quarto posto nel raggruppamento C sia nella classifica Raceday che in quella speciale Pirelli il bilancio per il pilota di Castelfranco Veneto assume un tono ancor più roseo.

“Il bilancio di questa edizione del Raceday non può che essere positiva” – racconta Bonfadini (Presidente Mach 3 Sport) – “perchè nonostante l’assenza di esperienza su fondi sterrati si è lanciato senza remore nella tana di vecchi leoni dal piede ben conosciuto e con tanta umiltà ha lavorato sodo per migliorare il proprio stile di guida e per affinare il setup della Lancer che, nella evoluzione a disposizione, paga certamente in termini tecnici nei confronti delle sorelle maggiori. Nonostante questo abbiamo chiuso ai piedi del podio nel raggruppamento C e questo è chiaramente un risultato da incorniciare. Confidiamo che Giovanni possa decidere, impegni di lavoro permettendo, di continuare a correre su sterrato perchè è una palestra incredibile e siamo certi che trovarsi a battagliare con questi big si tradurrà in un bagaglio di esperienza notevole che si farà sicuramente sentire nelle prossime trasferte”.