NETTA SCONFITTA PER 40 A 13 SUL CAMPO DEI DOLPHINS
Le Aquile escono temporaneamente ridimensionate dal match di vertice con i Dolphins Ancona di ieri sera, nel quale sono state sconfitte in trasferta con un eloquente 40 a 13. La partita si presentava come un primo autentico banco di prova per i ferraresi contro una formazione di alta classifica, e purtroppo occorre dire che l’esame ha avuto esito negativo. Per tre quarti di partita, i primi due e l’ultimo, le Aquile sono apparse incapaci di esprimere un gioco all’altezza di quello dei Dolphins, e questa può essere considerata l’estrema sintesi di quanto visto in campo.
Volendo analizzare più in dettaglio l’andamento della partita, occorre però rimarcare che, specie nel primo tempo, il team estense ha qualcosa da recriminare nei confronti della dea bendata. Dopo un inizio fulminante dei Dolphins, che si portavano in vantaggio per 7 a 0 al primo drive offensivo, e una serie di iniziative infruttuose dell’attacco delle Aquile, un intercetto in end zone di Zattoni sembrava aver cambiato l’inerzia della partita. Purtroppo però la difesa anconetana si rivelava un osso veramente duro, e con efficaci blitz chiamati al momento opportuno rintuzzava ogni successivo tentativo degli estensi di avanzare la palla.  A peggiorare le cose, il forte ricevitore americano Mc Culloch, una delle migliori armi a disposizione del coaching staff ferrarese, all’inizio del secondo quarto si infortunava a una caviglia, incidente che non gli permetterà più di scendere in campo per tutta la partita. A questo punto si verificava un doppio episodio che si rivelerà poi decisivo ai fini del risultato finale. Il nazionale Mingozzi, al rientro da una lunga assenza per infortunio, e schierato per l’occasione anche in difesa, si ritrovava per ben due volte in mano l’ovale con la possibilità di concretizzare un intercetto e quindi un provvidenziale cambio di possesso. Ma un po’ per evidente sfortuna e un po’ per la grande concentrazione del suo diretto avversario, il forte ricevitore dei Dolphins Marchini, in entrambe le occasioni il possibile turnover si tramutava in un beffardo touchdown per la formazione di casa. Il primo tempo si concludeva così con un sonoro 27 a 0 per i dorici, e soprattutto con le Aquile praticamente assenti dal campo.

Nell’intervallo coach Mantovani riusciva però evidentemente a smuovere qualcosa nell’animo dei propri giocatori, tanto che nella ripresa la squadra si presentava con grinta ben diversa. Il terzo quarto si giocava infatti tutto all’insegna degli estensi, con l’attacco capace finalmente di mantenere il possesso di palla con alcuni drive condotti d’autorità, che portavano alla segnatura di Mingozzi, una bellissima ricezione con successiva fuga di ben quaranta yards. Anche la difesa riusciva finalmente a mettere un freno all’attacco dei Dolphins, guidato dall’eccezionale quarterback statunitense Ryan Kasdorf, costringendolo per la prima volta al punt. Nel successivo drive d’attacco delle Aquile, era la volta del “vecchio” Sarto di farsi trovare libero in end zone per il pass di Scaglia, segnando un bel touchdown poi trasformato da Romagnoli, che portava il risultato sul 27 a 13.
Con quasi tutto il quarto periodo da giocare, e un’apparente ritrovata serenità di gioco, il team estense cominciava a questo punto a pensare seriamente di poter concretizzare una rimonta. Purtroppo però era la difesa a collassare, sfavorita anche da un on side kick sfortunato, che consentiva all’attacco dei Dolphins di iniziare il proprio drive da una posizione di campo molto favorevole. Negli ultimi minuti i dorici segnavano quindi ben due touchdown, entrambi concessi forse troppo facilmente da un reparto difensivo ormai stanco, apparso sul finale anche un po’ demotivato.

Il risultato finale di 40 a 13, come già detto, presenta un divario tale da non lasciare comunque adito a recriminazioni di sorta. Purtroppo, per buona parte della partita, si sono riviste in campo le Aquile poco disciplinate delle scorse stagioni, che hanno regalato troppi errori, e questo contro una formazione solida come quella anconetana non può che significare una sicura sconfitta.
Il football, al di là di tutte le strategie che un coaching staff possa mettere in campo, è uno sport tutto sommato semplice. Ogni giocatore deve essere in possesso delle abilità fondamentali del proprio ruolo, e fare il proprio lavoro down dopo down, con il massimo impegno e concentrazione. Bloccare, placcare, ricevere e difendere i passaggi. Alla resa dei conti, il football è tutto qui. La squadra che in campo esegue meglio i propri assegnamenti di base, commettendo il minor numero di errori, vince. Questa volta i migliori sono stati i Dolphins.
La speranza è che per la partita di ritorno a Ferrara si trovino di fronte delle Aquile più mature e finalmente sicure dei propri mezzi, che rimangono comunque notevoli.

Ufficio stampa