I giocatori dello United con la maglia celebrativa dei 70 anni di baseball a Milano
Anche l’assessore allo Sport Chiara Bisconti è intervenuta alla festa di inizio stagione del Milano e dello United sottolineando l’assegnazione del Kennedy alla federbaseball: “Vogliamo farvi tornare al più presto a giocare adeguatamente in questo bellissimo stadio”. Premiati Realini per le 200 partite nello United, Piccini per la no-hit contro il Collecchio e la Under 21 per la conquista delle finali nazionali. Debutto di Alessandro Bortolomai come manager: “Continuerò il lavoro di Renny Duarte”
Una bella giornata di festa. Tutto il Milano e lo United radunato nell’aula magna dell’istituto Sraffa-Curie, a due passi dalla nostra casa del Kennedy. Festa con ricchi premi (con la solita accattivante lotteria) ma anche riconoscimenti per chi si è distinto in modo particolare nell’arco della stagione. E soprattutto occasione per lanciare ufficialmente la stagione che culminerà nella celebrazione dei 70 anni di attività del Milano ’46, il club di baseball più antico d’Italia, con la grande festa prevista a fine stagione.
Una giornata arricchita anche dalla presenza di ospiti prestigiosi, a partire dall’assessore allo Sport del Comune Chiara Bisconti e dal responsabile del settore Sport del Consiglio di Zona 7 Lorenzo Zacchetti che ci segue da sempre. Ma anche tanti illustri ex come Giancarlo Folli, Lorenzo De Regny, Piero Allara, Lele Crippa, Max Crippa, oltre ai tanti come sempre impegnati da tecnici e dirigenti, da Raoul Pasotto a Marco Fraschetti, da Simone Spinosa a Thomas Pasotto, da Paganelli a Giulianelli a Simone Pinazzi utilizzato come sempre anche nel compito di conduttore della manifestazione.
Apertura come da copione affidata al presidente Alessandro Selmi e all’ex presidente Marco Giulianelli che hanno spiegato gli impegni della società per il nuovo anno e i risultati della stagione 2015 che, come ha sottolineato orgogliosamente Selmi “ha portato ad un incremento del 15 per cento dei tesserati, portando il nostro club a un totale di 145 atleti, di cui oltre il 95% under 21, numeri che ci danno grande soddisfazione, a cui vanno sommati 23 tecnici e 18 dirigenti e qui invece devo esortare a un maggiore coinvolgimento per far fronte a sempre maggiori impegni”.
Punto cruciale della stagione è il passaggio del Kennedy sotto la gestione della federbaseball che l’ha preso in consegna a fine 2015. E su questo punto si è espressa con soddisfazione l’assessore Chiara Bisconti che ha spiegato che “nei giorni scorsi è stato finalmente siglato l’accordo definito con la vostra federazione che si è impegnata a gestire direttamente il Kennedy e l’area baseball del Saini, creando due poli importanti per Milano. Mi fa piacere che la federazione baseball abbia capito l’importanza di Milano e si sia proposta come partner per le nostre scelte. Il Comune ha già stanziato una prima tranche di 500mila euro per gli interventi più urgenti che devono mettere questo impianto bello e prestigioso nelle condizioni di tornare ad ospitare partite di livello”. E ha poi concluso il suo intervento promettendo ai ragazzini delle prime file della sala che “nei prossimi anni avrete la possibilità di giocare adeguatamente in questo stadio che porta un nome importante e che merita di tornare, con la vostra società, ai suoi antichi splendori”. L’assessore ha poi condiviso la speranza della società di poter celebrare nel migliore dei modi la festa del 70° anniversario del Milano nel nostro stadio. E su questo si è allineato anche Lorenzo Zacchetti garantendo come sempre l’appoggio prezioso del Consiglio di Zona.
Chiusa la parentesi istituzionale è stato il momento delle premiazioni, a cominciare dalla prima squadra con la consegna di una targa per le 200 partite giocate nello United a Stefano Realini, il capitano del SenagoMilano, il primo giocatore ad aver tagliato questo traguardo da quando esiste la franchigia milanese, ovvero dalla stagione 2009. Premio speciale invece per Jacopo Piccini, il pitcher grossetano a Milano per frequentare l’università, che lo scorso anno ha realizzato una no-hit contro il Collecchio, la settima in 70 anni di storia del Milano. E a consegnare il premio è stato l’ex capitano Piero Allara, uno degli autori (assieme a Glorioso, Paschetto e Piazzi) delle sei no hit precedenti.
Spazio anche per il nuovo manager Alessandro Bortolomai che ha spiegato i suoi programmi nel segno della continuità con il lavoro svolto assieme a Renny Duarte l’anno scorso. Poi è stata presentata la prima squadra dello United rappresentata, oltre che da capitan Realini, da Malli, Hernandez, Lo Monaco, Piccini, Baravalle, Vassallo, Minari, Bancora, Franco, Marco Pasotto, da due ragazzi appena aggregati dalle giovanili, Andrea Pasotto (fratello di Marco) e Stefano Marzullo (cugino di Luca, assente per motivi di lavoro), e dai nuovi arrivi, i fratelli Anthony e Darwin Arcila (per il primo si tratta di un gradito ritorno dopo 6 anni), Petridis (ex Ares) e il cubano Perez, promosso dalla nostra squadra di serie C.
Dalla prima squadra si è passati poi alla Under 21, premiata in blocco per la conquista delle fasi nazionali del campionato di categoria dopo molti anni, e via via a tutte le squadre giovanili sia di baseball sia di softball. Ma anche due premi speciali ad Alice Ronchetti (assente perché impegnata sul campo e rappresentata da mamma Giovanna), prima atleta cresciuta nel vivaio del Milano ad essere diventata campionessa d’Europa di softball nel 2015 con la Nazionale, e Andrea Pasotto, primo atleta uscito dal nostro settore giovanile ad essere ammesso all’Accademia italiana del baseball di Tirrenia.
Poi spazio al bellissimo filmato che ha introdotto alle celebrazioni dei 70 anni con il riferimento alle grandi istituzioni di cui il Milano è coetaneo: dalla Repubblica italiana al Festival di Cannes, dall’Unicef alla Nba. E a proposito di celebrazioni è stato annunciato che già il 25 aprile ci sarà un primo assaggio con una giornata dedicata a sfide in famiglia tra i nostri tesserati, i nostri tanti ex e magari qualche genitore che abbia voglia di cimentarsi nello slow pitch con i propri figli
Infine, come sempre, un angolo dedicato al baseball ciechi con Lorenzo De Regny a fare gli onori di casa e Matteo Briglia a spiegare in modo appassionante l’avventura americana, quando i nostri pionieri si sono permessi il lusso di andarea a insegnare il baseball (per ciechi) agli americani… Quindi gran chiusura con la lotteria e il consueto rinfresco finale.