I Serrai di Sottoguda sono un canyon erto e scuro ai piedi della Regina delle Dolomiti UNESCO. La Marmolada, seppur così vicina, nemmeno si immagina quando ci si trova all’interno di questa gola affascinante lunga due chilometri e larga dai cinque ai venti metri, soffocata e protetta da pareti aspre, alte decine di metri.
I suoni sono insieme attutiti ed esasperati in questo angolo incantato, regno di fate, climbers e folletti. I Serrai sono in effetti il paradiso degli ice-climbers: in inverno le pareti umide della gola ghiacciano, formando delle vere e proprie cascate congelate, spettacolari pareti da attaccare con piccozza e ramponi.
Una stretta stradina attraversa i Serrai e collega il paesino di Sottoguda – circondato da fienili e tabià e famoso per le botteghe del ferro battuto – a Malga Ciapela, stazione di partenza della funivia che sale su su in cima alla montagna più alta delle Dolomiti. A percorrere la gola da est a ovest si incrociano una dopo l’altra le cascate della Clessidra, del Sole, Spada nella Roccia, Diagonale, la Cattedrale, Excalibur… I Serrai di Sottoguda d’inverno si trasformano nella palestra di ghiaccio più rinomata e affascinante delle Dolomiti, e anche per chi non arrampica – ma tutti possono provare, affiancati da una guida – il canyon imbiancato suscita emozioni contrastanti di pace e timore.

Qui la natura si esprime selvarega al suo meglio, e il torrente Pettorina scroscia di fianco e sotto la strada, minaccioso: è stato questo rio testardo e furibondo a scavare pietra dopo pietra la gola dei Serrai. Gli abitanti della zona un tempo percorrevano il sentiero dei Serrai per raggiungere i pascoli di Malga Ciapela e per portare poi il fieno in paese: d’inverno le passeggiate terminavano, perché il Pettorina si ingrossava e mangiava via tutto quello che trovava sul suo corso, ponti di legno compresi…

Oggi i Serrai sono diventati un luogo soprattutto invernale (ma non solo, certamente): per le arrampicate sul ghiaccio, per le passeggiate con le ciaspe, per una sciata rilassante o una slittata con i bambini… Ogni giovedì sera è possibile partecipare alla fiaccolata organizzata dal Consorzio operatori turistici della Marmolada (tel. 0437722277, mail info@marmolada.com). Ci si ritrova alle 21 a Malga Ciapela e si scende a Sottoguda alla luce calda delle fiaccole. Le pareti della gola si animano di ombre e cristalli di ghiaccio, all’arrivo ci si riscalda con vin brulè e tè caldo.

Per chi preferisce fare il percorso di giorno, da Malga Ciapela è assolutamente consigliato salire in cima alla Marmolada: in funivia, ovviamente. Il panorama, dai 3264 metri di Punta Rocca, è assolutamente mozzafiato: dalla terrazza panoramica si gode di una visuale a 360 gradi, che cambia di giorno in giorno, a volte di ora in ora, a seconda del nitore del cielo e della conformazione delle nuvole. Ecco le canne d’organo del Civetta, il Pelmo, l’Antelao, il gruppo del Sella, le Tofane. E poi, a ovest, il Latemar, il Catinaccio, il Sassolungo, più lontani l’Ortles e il Cevedale, e a sud le Pale di San Martino.

Al ritorno, potete fermarvi alla stazione di Serauta per visitare il museo più alto d’Europa, dedicato alla Prima Guerra Mondiale. All’interno del museo (da poco rinnovato) è raccontata anche la storia della Città di ghiaccio, un vero e proprio campo caserma scavato dai tedeschi all’interno del ghiacciaio della Marmolada.

Per chi alloggia presso una delle strutture del Consorzio operatori turistici della Marmolada, è prevista una riduzione sul biglietto della funivia.

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