Il sorriso è sempre a portata di mano, un po’ come il sogno che l’accompagna, lungo quasi diecimila chilometri, quelli che in linea d’aria separano Filottrano da Rio de Janeiro. Perché l’Olimpiade a 19 anni è un passaggio importante nella carriera di Amanda Coneo, come in fondo lo è indossare la maglia della Lardini e debuttare nel campionato italiano. Non era mai stata così lontana dalla sua Colombia, se si eccettua un provino in Turchia e tre mesi in Perù con il Tupac. Ma è l’esperienza che voleva e che a distanza di un mese dal suo arrivo la rende “felice di essere qui, di conoscere persone nuove, di poter giocare in una squadra forte e in un campionato di alto livello. E di questo ringrazio i dirigenti della Lardini. Per me è tutto nuovo, un po’ come il clima”. Fuori piove e fa freddo, temperatura ben lontana da quelle di Cartagena de Indias (dove è nata) e di Bogotá. Ma quello di Filottrano è un ambiente comunque “caldo”. “La verità – ammette la schiacciatrice colombiana – è che inserirsi in questa squadra è stato molto facile, grazie alle compagne e allo staff tecnico. Anche con Beatrice (Agrifoglio, ndr) c’è stata subito intesa. Le cose vanno bene sia dentro che fuori dal campo: parlo ancora poco italiano (la traduzione è stata favorita dal supporto del responsabile tecnico del settore giovanile José Caceres, ndr), però già lo capisco meglio e questo mi aiuta anche nel seguire le indicazioni di Andrea (Pistola, ndr)”. Il calore è anche quello dei tifosi, “súper lindos” come dice lei, cioè carinissimi. Le hanno già dedicato un coro, lei abbassa lo sguardo: “Sono bellissimi e ci danno una grande forza. Il coro? Quello l’ho imparato: un giorno all’improvviso, m’innamorai di te…”. Le vittorie aiutano a trovare serenità. Ma non solo quelle. “Sono molto contenta perché l’allenatore mi ha dato subito l’opportunità di giocare, non me lo aspettavo perché sono l’ultima arrivata. Non sono ancora riuscita a esprimere tutto il mio potenziale, ci arriverò con il tempo. L’obiettivo principale per me è apprendere dalla squadra, crescere come giocatrice. Mi piacerebbe rimanere a Filottrano ancora per uno o due anni, spero che questo possa essere l’inizio di una lunga carriera”. E se il buongiorno si vede dal mattino… “Stiamo facendo bene, la vittoria con Soverato conta tanto, ma questo è un campionato davvero difficile e non pensavo che il livello fosse così alto. Il fatto di aver battuto la prima della classifica non ci deve far sottovalutare gli altri impegni, a cominciare dalla prossima partita in casa con Cisterna. Dobbiamo essere sempre pronte a lottare, pensare alla prossima partita per provare a vincerla. Quello che hai fatto lo devi lasciare alle spalle, ti deve servire come esperienza di ciò che hai fatto bene e di ciò che hai sbagliato e su cui continuare a lavorare. La squadra è forte e possiamo arrivare tra le prime e perché no in A1”. Che, detta così, assomiglia più a un sogno. Ma a 19 anni è giusto averne. “Sogno di poter giocare l’Olimpiade di Rio (a maggio lo spareggio con Portorico e una squadra africana, ndr), che sarebbe una prima volta assoluta per la Colombia. Sogno di poter giocare in A1 con una grande squadra, magari proprio con la Lardini Filottrano”.

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