Renato Paratore termina 26°, Matteo Manassero 59°
L’inglese Danny Willett ha portato a quattro i suoi titoli nell’European Tour vincendo con 269 colpi (70 65 65 69, -19) l’Omega Dubai Desert Classic, uno dei tornei più attesi del calendario disputato all’Emirates Golf Club (par 72) di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Ha effettuato un bel recupero Renato Paratore, da 50° a 26° con 278 (70 71 71 66, -10), ed è sceso dal 42° al 59° posto con 286 (69 72 70 75, -2) Matteo Manassero. Willett, leader dopo tre turni, ha contenuto gli attacchi del connazionale Andy Sullivan e dello spagnolo Rafael Cabrera Bello (270, -18), prevalendo per un solo colpo. Al quarto posto con 272 (-16) il coreano Byeong Hun An e l’iberico Alvaro Quiros e al sesto con 273 (-15) il nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale e campione uscente, e lo svedese Henrik Stenson che alla vigilia calamitano le attenzioni maggiori. A corrente alternata l’austriaco Bernd Wiesberger, 16° con 275 (-13), il sudafricano Ernie Els, 18° con 276 (-12), e il cinese Ashun Wu, 24° con 277 (-11). In ombra il thailandese Kiradech Aphibarnrat, 61° con 287 (-1).
Willett non è andato spedito come nei due giri centrali e, pur avendo segnato sei birdie ha dovuto accusare anche tre bogey (-3). Comunque con l’ultimo birdie alla 18ª è riuscito a contrare l’estremo tentativo di aggancio di Sullivan (68, -4 con cinque birdie e un bogey) e di Cabrera Bello (69, -3 con quattro birdie e un bogey), che lo avevano messo sotto pressione con la stessa moneta. L’inglese ha percepito un assegno di 402.670 euro su un montepremi di 2.425.000 euro.
Paratore, che con 66 (-6) ha realizzato il secondo score del turno risalendo la graduatoria di 24 gradini e raccogliendo per la money list 22.953 euro, ha iniziato con un birdie, ha frenato con un bogey (4ª), poi ha messo a segno altri sei birdie tra la quinta e la 16ª buca. Un birdie di Manassero in avvio sembrava di buon auspico, ma successivamente cinque bogey nello spazio di nove buche lo hanno fatto scendere in bassa classifica. Due birdie e un bogey hanno completato il 75 (+3). Per lui, tuttavia, note positive per essere finalmente riuscito a spezzare la spirale dei 16 tagli consecutivi (15 nell’European Tour e uno nel Japan Tour).
Edoardo Molinari, 92° con 146 (72 74, +2), si è arenato a metà corsa per la sesta volta di fila (nelle cinque gare effettuate quest’anno e nell’ultima della scorsa stagione). Fuori anzitempo anche il thailandese Thongchai Jaidee, 70° con 144 (par) e out per un colpo, il nordirlandese Graeme McDowell e l’inglese Lee Westwood, 82.i con 145 (+1), il tedesco Martin Kaymer, medesimo 146 dell’azzurro, il sudafricano Louis Oosthuizen, 103° con 147 (+3), e lo spagnolo Miguel Angel Jimenez, 110° con 148 (+4).
LPGA TOUR: PRIMO TITOLO NEL CIRCUITO PER LA COREANA HA NA JANG, OUT AL TAGLIO SERGAS E MOLINARO – Primo titolo nel LPGA Tour per la coreana Ha Na Jang che si è imposta con 277 colpi (65 72 68 72, -11) nel Coates Golf Championship disputato sul percorso del Golden Ocala Golf & Equestrian Club (par 72), a Ocala in Florida, dove il maltempo è stato protagonista causando interruzioni e ritardi. Non hanno superato il taglio dopo 36 buche le due azzurre in gara, Giulia Sergas, 103ª con 152 colpi (74 78, +8), e Giulia Molinaro, 108ª con 153 (75 78, +9).
Ha ceduto nel turno conclusivo la neozelandese Lydia Ko, numero uno mondiale e leader insieme alla vincitrice dopo tre giri: con un 75 (+3) e il totale di 280 (-8) è scesa al terzo posto, condiviso con le coreane In Gee Chun e Sei Young Kim, mentre il secondo è stato appannaggio con 279 (-9) della 19enne canadese Brooke M. Henderson, rookie lo scorso anno in cui è andata a segno sia nel LPGA Tour (Cambia Portland Classic) che nel Symetra Tour (Four Winds Invitational).
In sesta posizione con 281 (-7) la cinese Simin Feng, la coreana Julie Yang e la norvegese Suzann Pettersen, in nona con 282 (-6) Lexi Thompson, in 22ª con 285 (-3) Stacy Lewis, in 25ª con 286 (-2) Michelle Wie e in 44ª con 290 (+2) Paula Creamer.
Ha Na Jang, che ha concluso la sua corsa con un 72 (par, con due birdie e due bogey), ha ricevuto un assegno di 225.000 dollari su un montepremi di 1.500.000 dollari.
PGA TOUR: NEL PHOENIX OPEN DANNY LEE PRENDE IL LARGO – Ancora un cambio della guardia in vetta al Waste Management Phoenix Open (PGA Tour) dove è salito il neozelandese Danny Lee con 200 colpi (67 66 67, -13).
Al TPC Scottsdale Golf (par 71), nella città dell’Arizona da cui il club prende il nome, il leader si è concesso una possibilità di vincere dall’alto dei tre colpi di vantaggio acquisiti su due avversari peraltro piuttosto agguerriti quali Rickie Fowler e il giapponese Hideki Matsuyama (203, -10). Al quarto posto con 204 (-9) Bryce Molder e Boo Weekley e al sesto con 205 (-8) Phil Mickelson, rinvenuto con un 65 (-6) dal 37°. Questo terzetto ha chances di inserirsi nella corsa al titolo, anche se abbastanza ridotte, mentre non ne hanno più Webb Simpson, decimo con 207 (-6), e Zach Johnson, 17° con 208 (-5). Possono solo provare a migliorare la propria posizione Keegan Bradley, 31° con 210 (-3), Bubba Watson, 39° con 211 (-2), Brandt Snedeker, 50° con 212 (-1), Brooks Koepka, campione uscente, 53° con 213 (par), e il sudafricano Retief Goosen, 62° con 216 (+3).
Danny Lee, 25 anni, nato a Incheon in Corea e con un titolo nel circuito (Greenbrier Classic, 2015) e uno nell’European Tour (Johnnie Walker Classic) ottenuto nel 2009 quando era ancora dilettante, ha preso il largo realizzando un parziale di 67 (-4) colpi con sei birdie e due bogey.
Il montepremi è di 6.500.000 dollari con prima moneta di 1.170.000 dollari.