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A prendere la parola per primo è stato il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Torino Gianmaria Ajani, il quale ha aperto il discorso in merito al 70° anniversario del CUS Torino: “Oltre a ricordarci il decennale dell’Olimpiade invernale, il 2016 è l’anno del 70° anniversario del CUS Torino, un anno che dev’esser considerato come punto di riferimento per il prosieguo. Vedo ormai ben indicata una strada, quella della  completa  integrazione fra  le  attività  del CUS e  le  attività dell’ateneo.

Lo  sport non è  più considerato un’attività complementare del tempo libero, ma è entrato a far parte delle nostre abitudini comportamentali fin dall’infanzia. Il nostro ateneo ha investito molto sull’orientamento e credo sia stato un successo vista la continua crescita di immatricolazioni”.
A seguire, l’intervento del Magnifico Rettore del Politecnico di Torino Marco Gilli, il quale ha continuato l’intervento del collega Ajani: “Un importante elemento di competitività degli atenei è l’attrattività e, per quanto riguarda l’università torinese, la percentuale di studenti stranieri è cresciuta del 15%. Questo dato è frutto della qualità del nostro sistema universitario e dell’integrazione dei nostri atenei con la città di Torino. Un altro elemento fondamentale è l’offerta sportiva che noi diamo agli studenti. Essendo in competizione con le altre università europee, diventa sempre più importante attrarre studenti e docenti di qualità e noi siamo attrattivi grazie alle possibilità che vengono offerte in ambito sportivo a studenti e professori”.
La parola è passata al Presidente del CUSI Lorenzo Lentini: “Settant’anni e non sentirli, questo è il vero segreto del CUS Torino perché dal 1946 è cambiato tanto, ma continua a rappresentare il segno della vitalità dello sport a livello universitario. Un tributo  a Primo Nebiolo, perché  proprio lui introdusse le Universiadi rappresentando un nuovo modo di vivere lo sport. Torino è l’espressione vera di quel che è lo sport universitario nel nostro paese. Lo sport, oggi, si concepisce a livello culturale, come innovazione, e a livello sanitario, al di là dell’agonismo. Stiamo tentando di concretizzare un grande progetto: l’Universiade nel 2019”.

A seguire,  l’intervento del Sindaco della Città  di Torino Piero Fassino,  il  quale  ha  esordito elogiando l’operato del CUS Torino in questi settant’anni di vita: “Il 70° anniversario del CUS Torino è la dimostrazione di come il Centro Universitario Sportivo sia sempre stato – ed è tutt’ora – una presenza importante e viva all’interno della vita della nostra città. In questi settant’anni, il CUS Torino è stata una fucina per atleti che sono poi diventati autorevoli esponenti del nostro sistema sportivo. La pratica dell’attività è parte fondante della vita di una persona e di una comunità, lo sport è una delle modalità per cui in una comunità si crea una rete di relazioni. Lo sport è infatti strumento di relazione e di dialogo anche dove il dialogo non c’è, si pensi alla partita di calcio, tenutasi proprio qui a Torino, tra una squadra israeliana e una palestinese”.
Ha poi preso la parola Mauro Laus, Presidente del Consiglio Regionale: “Lo sport assolve diverse funzioni, alcune di natura psicologica, perché ci insegna a lottare con rispetto per l’avversario, altre di natura fisica, dal momento che lo sport è prevenzione perché accresce la qualità della vita. Io mi ritengo fortunato di esser cittadino piemontese perché vivo in una città universitario, Torino, che favorisce l’integrazione tra cultura e sport. Ma noi facciamo abbastanza? No, ancora non abbiamo la consapevolezza che un’attenta alimentazione e attività sportiva prevengono numerose patologie. Lo sport non ha un colore politico, lo sport è economia; si pensi a quanto il turismo sportivo possa essere remunerativo e quanto possa promuovere il nostro territorio”.

A seguire, l’intervento del Presidente del CUS Torino Riccardo D’Elicio: “Ringrazio tutte le autorità accademiche e istituzionali che hanno dato credibilità al sistema universitario sportivo che oggi è la vera forza di una grande città come Torino. I risultati del sistema universitario di Torino sono evidenti e molte altre città stanno prendendoci come esempio. Arrivano infatti qui a Torino alcuni dei migliori ricercatori, docenti e allenatori del panorama mondiale. Non ho mai voluto vendermi, nel senso di fare esperienze diverse. Il mio ruolo è questo: il dirigente sportivo universitario, a cui sto dedicando anima e cuore. Continuerò a lavorare nel 2016 per il CUS con estrema attenzione assieme a persone che credono in quello che stiamo facendo e nei nostri progetti”.

Per concludere è intervenuta l’On. Francesca Bonomo: “Questi settant’anni hanno contribuito a cambiare in meglio il volto della nostra città attraverso l’integrazione, la ricerca e la formazione. Penso che si possa ripartire proprio da Torino per approfondire queste tematiche. Lo sport è un volano molto importante per educare ai valori universali laddove la legge, e il dialogo, non arrivano. Oltre a festeggiare i settant’anni del CUS Torino, quest’anno si festeggiano anche i settant’anni del primo voto alle donne in settant’anni di Repubblica. Voglio infine ringraziare il Presidente Riccardo D’Elicio perché attraverso la manifestazione sportiva Just The Woman I Am si palesa il messaggio che noi donne possiamo fare tutto”.

Ufficio stampa