Solo 10 punti per gli arancioblù di Jesi ma il loro terzultimo posto non inganni perché la squadra di coach Lasi, dopo una striscia negativa di sei sconfitte, ha rialzato la guardia cogliendo due vittorie interne contro Trieste e Verona e subendo un’onorevole sconfitta a Brescia. L’Aurora riesce a dare il meglio soprattutto tra le mura amiche del PalaTriccoli, dove ha conquistato ben otto dei suoi dieci punti e dove, fatta eccezione con Roseto, ha giocato sempre partite dignitosissime, anche quando è stata sconfitta. Nell’analizzare il roster marchigiano, governato da un coach bravo ed esperto come Lasi, è imprescindibile partire dal suo giocatore più carismatico e decisivo. Definire Joshua Greene un playmaker è molto limitativo, infatti, il giocatore, cresciuto nella Cal State Nortridge University e poi transitato a Matera nella scorsa stagione, ha personalità da vendere, grande padronanza nell’attaccare il canestro e  una mano educatissima al tiro. Se in giornata può essere devastante. L’altro americano è Neiko Hunter, ala forte, proveniente dal campionato ungherese, con grande reattività di piedi e capace anche di giocare nella posizione di centro. Anche lui è dotato di una buona mano e può far male in diversi modi da sotto e da fuori. Più pesante, più basso e meno atletico di Armwood, potrebbe soffrirlne l’agilità, la velocità e la capacità di salto. Altro straniero in quintetto, passaportato come italiano,  è il senegalese Ousmane Gueye, guardia tiratrice o ala piccola di 192 centimetri, dal rendimento molto altalenante, come testimoniato ad esempio dagli zero punti  a  referto nell’ultima partita giocata con Verona, ma capace, se va in fiducia, di exploit balistici importanti. Chiudono lo starting five due ottimi giocatori italiani, la guardia Marco Santiangeli, prodotto del vivaio locale ed eterna grande promessa del basket nazionale, e il centro Paolo Paci, torinese proveniente da Siena, chiamato nel difficilissimo compito di sostituire quello che sino alla scorsa stagione era il giocatore simbolo di Jesi, Michele Maggioli. Discreto anche l’apporto dato dalla panchina, composta dal giovane play Battisti, dalla guardia Picarelli e dai lunghi Janelidze e Leggio. Soprattutto i primi due, sempre riferendosi alla partita con Verona hanno dato un buon contributo di punti, rimediando ala serata nera di Gueye.

Sarà quindi il caso di tenere in debita considerazione una squadra che al pari di noi sembra aver superato il momentaccio ed esser ripartita con una miglior carburazione a caccia di punti salvezza. Si tenga poi in conto che a Jesi la storia e la tradizione del club sono un vettore di traino importante per riuscire a compattarsi e a superare i momenti difficili. Tanti anni di A1 e per il resto una presenza costante e mai interrotta nella A2, testimoniano la cultura e la professionalità di un ambiente che ha sempre giocato a livelli agonistici molto alti. Partita difficilissima, quindi, anche se la pressione per ovvi motivi di classifica graverà, crediamo, più pesantemente sui marchigiani.

AREA DELLA COMUNICAZIONE PALL. CHIETI

UFFICIO STAMPA

MASSIMO RENELLA