La Valpe arriva a giocarsi la sua seconda finale di Coppa Italia sull’onda dell’entusiasmo del piatto freddo gustato contro Renon e godendo del grande vantaggio di non essere vista da nessuno come la temibile formazione capace di tanto ma sempre come la solita Cenerentola di turno. Credo che da questo momento in poi non ci sarà più la possibilità di sfruttare questo bonus, anche per il più scalcinato degli investigatori due indizi fanno una prova. In ogni caso, un aiutino: cambiare la prospettiva, l’angolo di inquadratura, a volte aiuta a visualizzare meglio la situazione, forse sarebbe opportuno abbandonare la solita vista dall’alto e provare con una frontale, si potrebbero riconoscere le fattezze di una squadra di Hockey con una maglia diversa dalle solite.
Sono passate 24 ore dalla semifinale contro il Renon e la notte non ha portato miracoli, quindi stesse assenze: Signoretti ancora acciaccato, Cordin e Armand Pilon impegnati con la nazionale under 20. Bertin sul pancone pronto a sostituire Madolora.

I numeri delle semifinali evidenziano la regina delle novità, i Bulldogs hanno il miglior attacco del torneo con 13 gol in 3 partite (insieme ad Asiago però ormai eliminato).

La Rai annuncia che quest’oggi Madolora ha in pugno il destino del match, solo una prestazione maiuscola del puma può tenere in vita le speranze torresi. Un’esecuzione annunciata insomma. Dopo un rapido controllo si scopre che anche il portiere avversario sarà sul ghiaccio anche se pro forma.

A rischio di ripetizione: un bel cambio di inquadratura anche qui non sarebbe una roba brutta, Madolora si sta rivelando un ottimo elemento ma non è che gli altri venti siano qui per iscriversi al corso base di pattinaggio.

L’HC Valpellice Bodino Engineering negli ultimi quattro anni ha colto quattro Final Four, è questa è la sua seconda apparizione in finale.

Un po’ di logica: può una squadretta fare tanto?

Se la risposta fosse no la deduzione ovvia sarebbe: la Valpe non è una squadretta e allora sarebbe il caso di lasciare in pace Cenerentola.

Se la risposta fosse sì (risposta sbagliata) allora si dedurrebbe: lo sono le altre, e non sarebbe una grande pubblicità per il movimento hockeistico italiano che la Rai si pregia di evidenziare al pubblico di tutta Italia.

Il Lungorienza è pieno come un uovo, 1800 paganti, tanto giallonero interrotto da una porzione di palazzetto tinta di biancorosso. Grandissimi! Tutto il resto del popolo Valpe è davanti alla tv, popcorn, agitazione e amuleti infallibili tenuti in serbo per i momenti speciali. Via!

L’inizio gara non è dei più spumeggianti, il Valpusteria prende l’iniziativa senza fare cose turche. La Valpe sta lì, osserva, studia l’avversario e sembra aspettare l’occasione giusta. Non proprio la Valpe way ma ci può stare. È un andirivieni di veloci attacchi dei lupi che però trovano sempre un bulldog di guardia. Scandella avrebbe un’opportunità ma pasticcia, poi è Nicoletti ad andare al tiro, Riksman è il primo a parare, pensa un po’! nulla di significativo sia chiaro!

Valpusteria prende un po’ di ghiaccio in più e comincia a fraseggiare nel nostro terzo, gli uomini nei pressi della blu non sono particolarmente intraprendenti e gli interventi di Madolora sono pure formalità.

Quando sembra che la Valpe sia in grado di gestire gli attacchi avversari ecco che salta il banco. Il giro di valzer pusterese porta un disco sulla blu a Bouchard, il forte attaccante canadese, da posizione centrale, lascia partire un siluro, dritto per dritto verso Madolora, il puntino nero ferma il suo volo solo in fondo al sacco della Valpe. 0-1 a 6’ o poco più. Sembra ci sia stata una deviazione del mucchio che stazionava davanti allo slot, non c’è un solo replay che convinca davvero, ad ogni modo siamo sotto.

Il gol sconvolge la trama del racconto, la Valpe deve necessariamente farsi meno prudente, Della Rovere ci prova ma non preoccupa Riksman, Maylan è pronto al contrattacco, Madolora è pronto e basta.

Primo pericolo serio per Riksman a seguito di una bella azione della terza linea torrese, Mondon Marin e Canale recuperano un disco costruiscono un bel tiro, Matteo viene fermato col gambale.

Volano le prime penalità, un attacco biancorosso si sviluppa dietro porta, lotta dura per il controllo del puck, troppo dura forse, la coppia Elliscasis-Olivero si apparta e si martella di santa ragione, sembrano botte finte perché nessuno dei due fa una piega, bello show! Due+due a testa e pace fatta.

La Valpe non si fa distrarre dalla bagarre e una grande azione di Beca viene neutralizzata da un grandissimo Riksman.

La Valpe c’è, altro che favole! Gli animi si scaldano, Beca e DeVergilio si accendono, gli arbitri li spengono con due minuti a testa. Sul ghiaccio si rimane in 4 contro 4.

Nonostante le pause la Valpe non perde il filo del discorso. Attacchiamo noi. Quando il Valpusteria va al tiro, Madolora controlla agevolmente. Le linee Valpe reggono lo scontro con i dirimpettai e li ricacciano indietro. Johnson va la tiro anche da più vicino del solito, Riksman salva il vantaggio dei lupi.

Della Rovere esagera con la fisicità e i gialloneri hanno la prima occasione di dare sfoggio del miglior powerplay del campionato, ma nisba, la Valpe stasera non molla nulla e il disco viaggia spesso in direzione Riksman.

Edo Caletti zigzagando, scherza con la difesa avversaria e si ferma solo sui gambali del goalie. Ci vogliono 3 replay per far ammettere che si sia trattato di un’occasione serissima oltre che di un’ottima azione. Il tempo finisce e lo svantaggio risulta un tantino troppo ingeneroso.

La musica cambia al rientro sul ghiaccio, per fortuna Andergassen, servito ad un metro dal Mado, ha un controllo orribile e, di fatto, spazza via.

Temperamenti mica da ridere a confronto, Helfer e Della Rovere finiscono in panca puniti. Nicoletti limita Andergassen, bravissimo a liberarsi ma impossibilitato ad andare al tiro.

Si va in affanno, la lucidità del primo tempo, i recuperi e le ripartenze non ci sono più e troppi dischi facili giungono al Valpusteria che attacca di continuo.

Canzanello contrasta un avversario, eccessivamente, almeno per i canoni in vigore qui da noi, ora il PP dei lupi è deciso il giusto, va al tiro Scandella, poi è Madolora Show,  almeno due gli interventi decisivi poi ci sono quelli normali. La velocità del puma salva la porta della valpe da un attacco dell’ormai solo Schweitzer.

La Valpe si difende e basta. Sembra in ritardo di una frazione di secondo su tutti i dischi, solo Madolora è sempre puntuale. Il pericolo dello 0-2 è in agguato e sarebbe una terribile gatta da pelare. La difesa è accerchiata, Shane è ovunque.

Il colpo arriva, ma dall’altra parte. Quando meno te lo aspetti la prima linea ti tira fuori un altro coniglio dal cilindro, Beca si invola sulla destra, punta la porta poi, vistosi chiuso, ci va dietro, lascia il disco a Della Rovere che inverte la rotta, difesa a spasso, Ilic accorre sul primo palo, Stefan serve Stefan, tiro immediato nello spicchio di porta disponibile sul primo palo e gol dell’1-1 al 35’ 18”. Gran gol! Ilic al settimo cielo! Altro che respinta corta e gol a porta vuota descritto sul sito LIHG, ma, dico! Che roba è?! E speriamo che non lo vengano a sapere gli Sfefan brothers se no apriti cielo!

Ad ogni modo, con un gran gol, siamo di nuovo in parità e i lupi provano a rifare il solco con DeVergilio, immediatamente reattivo e pericoloso. Madolora è sempre al posto giusto nel momento giusto.

De Biasio mostra il volto gasato della Valpe andando al tiro due volte, la mira è alta. Ad un fiato dalla sirena, PP per i Bulldogs (Kavanagh il punito) che però non porta a nulla nemmeno nel proseguimento giocato nel terzo tempo. Ma il vento è cambiato e ora gonfia le nostre vele, aumenta la pressione sulla difesa pusterese.

Nicolao è il più percoloso ma non riesce a sfruttare il disco sfuggito a Riksman su tiro di uno Schina in costante ascesa.

Ci sono 4 linee biancorosse a mettere alle strette i lupi, Petrov non finalizza a dovere un geniale invito di Beca. Si tira anche dalla blu, Johnson il più gettonato.

Valpusteria riesce a togliersi dalle corde per merito di DeVergilio, grande combattente.

Non si fanno più calcoli, Ilic è padrone della situazione in difesa, Nicolao si inventa un altro lampo, Riksman dice ancora no e ribadisce su Nicoletti. Ora è lui a fare il Madolora.

A tre quarti di tempo va in scena l’angolo dello show dei cuoripulsantivalpe,  De Biasio l’indomabile lascia il suo terzo alla grandissima, disco a Caletti che illumina prontamente Pozzi dalla cui stecca parte un tuono che si infila sotto l’incrocio. 2-1 al 56’ 13”. L’angolo dei tifosi biancorossi esplode letteralmente, in tv si sente il botto.

Che gioia ragazzi!! Che gioia!! Le corde vocali sono messe a dura prova, Pozzi è sommerso, il pancone ribolle. De Biasio, Caletti, Pozzi. Ma si può pensare ad un trittico più vicino all’affetto torrese? Vabbè, ognuno avrà di certo il suo…

Il tempo restante al Valpusteria è troppo poco anche perché la Valpe da l’idea di poter reggere due settimane, siamo ovunque e ci arriviamo prima di loro, in uno stato di apparente superiorità numerica.

Quando Richer si gioca l’extra-attacker viene subito punito da Petrov che centra la porta sguarnita facendoci salutare gli ultimi decibel che avevamo in gola. 3-1!!!!

Al Lungorienza saltano le ancore anche dei tifosi torresi sparpagliati tra quelli giallo neri, quando è troppo è troppo!! GOOOOOOOLLLLL!!!!!

La sirena ci consegna per la seconda volta la Coppa Italia.

I Bulldogs si rovesciano tutti sul ghiaccio ed è una vera pacchia vedere quei giocatori di rosso vestiti abbracciarsi e gioire fino a formare un unico mucchio festoso. Più o meno come nelle case o nei bar dei teletifosi.

Quando Johnson, il nostro capitano, solleva il tagliere… sorry, la Coppa, è la faccia stessa della gioia. Le scene sono da ricordare, i Bulldogs sul ghiaccio ad imbeccare gli olè dei tifosi sugli spalti, si gioca come bambini, qualcuno più riflessivo rimane a girovagare sul ghiaccio per godersi il momento e scriverselo sul cuore. C’era gioia per la qualificazione alla Final Four, per la vittoria in semifinale ancor di più, qui la goduria maxima è incontenibile. Personalmente non vedo l’ora che sia il 23 dicembre per ringraziare e salutare i ragazzi per l’impresa compiuta, ma soprattutto per vedere da vicino l’asse da bucato… sorry, la Coppa!

Se in futuro si dovesse organizzare la Final Four a Torre Pellice bisognerà ricordarsi di mettere in palio un bel lastrone di pietra di Luserna da 200 chili, poi ti voglio a sollevare la coppa!

È una grande vittoria! In una Final Four tostissima è stata sbaragliata la concorrenza di avversari titolati e sicuri dei propri mezzi. Più difficile non avrebbe potuto essere. Più appagante nemmeno.

Una vittoria frutto del progresso di crescita di un gruppo che ha saputo far fronte a difficoltà di ogni genere, si pensi alle reazioni che sono state contrapposte alla preparazione ritardata per indisponibilità della pista, agli infortuni più disparati a ripetizione, al cambio di head coach senza preavviso minimo, ai ritardi burocratici della vicenda Canzanello.

Se qualcuno avesse pronosticato la conquista della seconda Coppa Italia della Valpe una quarantina di giorni fa, magari il giorno della conferenza stampa per l’addio di Curcio, avrebbe seriamente rischiato di essere preso per un provocatore e messo alla porta in malo modo. E invece..

La genesi delle emozioni che stiamo vivendo è complicatissima. Una serie di incastri di destino, colpi di dischi alle mandibole e di mercato svizzeri, sconfitte immeritate al sapor di sliding doors, classifica finale del primo giro di boa sviluppatasi all’ultimo minuto. Tutto ha contribuito a forgiare questa abbuffata di emozioni.

La squadra tutta dal primo all’ultimo effettivo è cambiata tantissimo nell’ultimo periodo. Dal giorno del suo arrivo Barrasso ha cercato di trovare il volto migliore del gruppo a sua disposizione provando in continuazione qualcosa di nuovo. Vengono in mente l’uso delle 4 linee d’attacco, lo spostamento di Canzanello in posizione offensiva che ha fatto nascere una seconda linea davvero incisiva e chissà quante altre microvariazioni che sono visibili dagli spalti solo tramite i loro effetti. Ogni elemento della squadra ha saputo portare quanto gli è stato richiesto. Prima, seconda, terza, quarta linea, attaccanti o difensori, tutti protagonisti.

Ma non di meno sono protagonisti tutti coloro che da sempre seguono con passione la Valpe, quelli che vanno a vedere le trasferte, quelli che accorrono alla Valmora Arena Cotta Morandini con l’entusiasmo dei ragazzini, i ragazzini (piccoli e grandicelli) che urlano e picchiano sui tamburi, lo staff al completo della società che lavora nelle retrovie, lontano dal ghiaccio solo fisicamente, col cuore sempre nel mezzo della mischia. Insomma tutti coloro che amano la Valpe, l’hockey e lo sport, da domenica pomeriggio possono tranquillamente considerarsi i detentori della Coppa Italia.

BIRRA PER TUTTI!!!

Ufficio Eventi e Marketing