Ad Alba di Canazei, lassù sulle montagne a più di 1500 metri daltezza e un filino sotto lo zero, la Valpe è chiamata a difendere il doppio vantaggio accumulato sabato a Torre. Un doppio vantaggio che a sua volta difende lopportunità di partecipare alla final four di Coppa Italia per la quarta volta consecutiva.  Barrasso non potrà contare sullapporto di  Signoretti e Silva infortunati, Cordin e Armand Pilon impegnati in nazionale Under 20, Pilu è sostituito da Bertin di ritorno da Varese a tempo determinato. Un Mastino al posto di un Bulldog… ci può stare. Il Fassa è messo peggio tra infortuni e influenze linfermeria è piena fin nei corridoi, Lee, Monferone, Lepine e Marzolini… succede, almeno, a Torre è successo per un mesetto e forse più.
La Valpe del ritorno batte quella dellandata: gol incassato dopo solo 27 contro i 31 di sabato e patrimonio immediatamente dimezzato. Inizio da incubo, si attende un repentino cambio di tendenza sul fronte reattività alla partenza. Il pestifero Felicetti impegna Madolora che concede il rimbalzo a Vaskivuo, tocco rapido e siamo sotto! 0-1.
La Valpe ha il merito di non andare nel panico, si rimbocca le maniche e macina gioco, il Fassa è costretto a rinunciare a battere il ferro finché è caldo.
Al tiro la Valpe con Nicoletti, ma poi Castlunger tira fuori una delle sue insidiose geometrie e libera ancora Felicetti al tiro, il Mado questa volta para senza strascichi, la Valpe si salva ma il Fassa insiste e Da Tos chiama ancora in causa Madolora.
Nicoletti spezza il forcing azzurro, nulla di fatto, Tragust è pronto.
Anche oggi la prima linea si prende la responsabilità di indicare la via, ancora Della Rovere su tutti, bella azione personale, disco per Petrov che è veloce e preciso. 1-1 e per il Fassa cè da ricominciare da capo.
Il gol galvanizza i Bulldogs, Tragust è accerchiato e deve tirar fuori un bel po di mestiere per respingere gli attacchi biancorossi.
Petrov coglie lesterno della rete e il momento favorevole si esaurisce senza che la Valpe riesca a concretizzare.
Passata la paura, il Fassa rimette la testa fuori dalla tana, sono i soliti Marchetti, Felicetti e Vaskivuo a dar del filo da torcere al Mado.
Finale di tempo in crescendo per i ladini che però non muovono il punteggio.
I fatti dicono che il vantaggio complessivo è immutato ma che gli azzurri hanno un tempo in meno per riuscirci. La Valpe, a parte il solito inizio a scoppio ritardato che è ormai un preoccupante leitmotiv, è stata saggia: ha attaccato, sviluppando così lunica tattica difensiva sempre efficace.
Barrasso deve aver convinto i ragazzi a giocare da subito, infatti il primo raid degli azzurri non sortisce effetto. Il tempo che passa però spaventa i ladini che accelerano la manovra. Non è un fraseggio od uno schema a generare il nuovo vantaggio del Fassa ma la prontezza di riflessi di Marchetti che allingaggio brucia tutti e indovina lincrocio dei pali. 1-2 e i bonus sono finiti, al prossimo gol preso saranno dolori.
Il pericolo fa sbandare la Valpe e quando Canale viene punito per carica scorretta iniziano due minuti chiave. In caso di nuovo gol subito la Valpe passerebbe da inseguita a inseguitrice e non è mai facile cambiare registro mentale in corsa. Meglio evitare!
Il Fassa sente odore di colpaccio e il solito Felicetti dà il buon esempio ai suoi costringendo Madolora a concedere un rimbalzo che per fortuna non trova falconi in picchiata. Il Mado tira fuori un colpo da puma per salvare sul tiro di Da Tos.
Il solito break di Caletti riporta la Valpe in avanti e soprattutto costringe Costantin al fallo. Ossigeno per tutti! Offre Edo!
Powerplay biancorosso letale, al primo tentativo la Valpe fa centro con Beca! Di nuovo la prima linea riporta la calma e la situazione in parità. 2-2 al 27.
Bella storia, però occhio ragazzi che i vizi vanno poi mantenuti.
Fassa si butta in avanti non avendo più tempo da dedicare a strategie di sorta, Nicoletti è costretto al fallo e il  Mado esce senza danni ma non senza affanni da una grandinata targata Da Tos-Marchetti-Vas.
Powerplay Valpe per il fallo di Dantone, Beca sperimenta lirriducibilità di Tragust, quando sembra che lo abbia messo fuori causa se lo ritrova di nuovo sotto a togliergli la gioia del gol.
In questa fase le squadre sono molto fallose, le penalità arrivano a ripetizione, anche Tragust ne fa le spese, sconta Sottsas, nemmeno mezzo minuto e anche Felicetti va in panca. Loccasione è ghiotta, anche se in 5 contro 3 la Valpe non ha mai brillato finora e infatti…
Tragust ha un fatto personale con Beca, per due volte lo rimanda al mittente, e rientra Sottsas, anche la superiorità semplice sta esaurendosi quando la Valpe, ormai allarrembaggio, bersaglia Tragust a ripetizione e, su un batti e ribatti, è 3vor a trovare lo spiraglio giusto. 3-2 alle porte del 37 e primo vantaggio Valpe! Ora il conto dei gol fatti in trasferta è pari e al Fassa servono 3 gol solo per portare la gara allovertime!
Solo Vas impensierisce il Mado prima della seconda sirena.
La gara si mette al meglio, con un po di sale in zucca e un po di calma il terzo tempo non può che portare buone notizie, certo, bisogna che si giochi, e sul serio!
Barrasso deve aver catechizzato i suoi perché al rientro si vede una Valpe che non concede nulla allo spettacolo e allavversario, la posta è alta e le carte sono buone, che parli lavversario!
Poco gioco e poche occasioni, Stefan ammazza il tempo litigando con Dantone, scontro ruvido e strascico caliente, 2+2 ad entrambi.
Ancora il capitano sotto i riflettori, gran servizio per Caletti, fuga e gol facile a sentirlo dal divano! Il 4-2 è un macigno che spazza via la possibilità dellovertime: al Fassa ora servono 5 gol in 10 per salvarsi. Alla Valpe tutti sti numeri generano una pericolosa euforia non essendo abituata alle situazioni piacevoli e il Fassa disperato e risoluto sorprende la Valpe con ancora i cappellini e le trombette addosso e lo fa 2 volte in un minuto. Penalità a De Biasio e gol di Vas, penalità al Canz e gol di Vaskivuo. 4-4! Il regolamento è di stampo calcistico ma questo è hockey e se ti metti in pantofole rischi di fare una figuraccia memorabile.
La Valpe reagisce ma non riesce a recuperare freddezza e organizzazione, le penalità sono come le caramelle, una tira laltra.
Fassa tra orgoglio e speranza ritrovata butta il cuore e organi vari nella mischia. Il Mado si esalta e Vaskivuo e soci vengono respinti, il nostro arriva perfino alle mani con Da Tos, altra inferiorità, Shane protegge la gabbia senza nemmeno staccarla una volta.
Olivero ancora punito, Ivany chiama il time out e organizza lultimo disperato attacco in 6 contro 4. La baraonda è notevole ma non aggiunge nulla al match!
La Valpe fa 4-4 allo Scola e centra la qualificazione consecutiva numero 4 alla Final Four di Coppa Italia!!!
A voler guardare il capello si potrebbero evidenziare gli sbandamenti dovuti a perdita di concentrazione ad inizio partita e sul 4-2 che di fatto ha rappresentato qualcosa di molto simile ad un altro inizio partita. Cè sicuramente da lavorarci su, gli addetti ai lavori avranno sicuramente già in agenda qualcosa.
A voler guardare la sostanza cè di ché rallegrarsi, innanzitutto cè finalmente sostanza da guardare, la squadra che non vinceva più ora vince, la squadra che non segnava più ora segna, la prima linea che lo era solo sulla carta ora fa anche i fatti. Orsù, si goda tutti spensieratamente.
Dato linizio del campionato ritardato rispetto alle altre squadre, la marea di infortuni (alcuni decisamente gravi e sfortunati) e il cambio di Head Coach imposto in corso dopera, trovarsi ora a festeggiare questo traguardo è un risultato di primordine che inserito in un contesto quadriennale rappresenta un fiore allocchiello che la società tutta può portare con orgoglio!
Messo alle strette persino il presidente Cogno ammette Sì, sono contento!, eh sì! È successo anche questo!

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