A Varese (5/11), Tradate (12/11) e Gavirate (26/11), tre film documentari per approfondire il contesto del running in Africa e non solo. Il diverso approccio culturale, le motivazioni, gli aspetti tecnici. Dibatti ed approfondimenti per comprendere meglio il mondo della corsa e il suo impatto sociale.
Per gli amanti del running e dell’Africa, 3 appuntamenti da non perdere.
All’interno della rassegna varesina “Un posto nel mondo” e come continuazione della rassegna nazionale “Ottobre Africano”, in collaborazione con l’Atletica Gavirate e l’Atletica Tradate, grazie al contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto e di 8°+ Sgr, AFRICA&SPORT rinnova il suo impegno promozionale, divulgativo ed informativo su una delle eccellenze dell’Africa orientale: la corsa.

 

Si parte dagli altopiani del Kenya per passare a quelli dell’Etiopia ed arrivare infine anche in Italia.
Il profilo di Geoffrey Kipsang Kamworor, grande interprete a livello mondiale dalle corse campestri alla maratona non disdegnando la pista, secondo proprio ieri alla Maratona di New York, è al centro del film documentario “The Unknown Runner” in programma giovedì 5 novembre a Varese (ore 20:45, Sala Conferenze “Granero- Porati”, Università degli Studi dell’Insubria, via Dunant 3). Al termine della proiezione seguirà un dibattito ed un approfondimento tecnico con il Prof. Danzi, tecnico del Comitato Regionale della Fidal.
A Tradate, giovedì 12 novembre (ore 20:45, Cinema Grassi, via Bianchi 1) si proietta il profondo e filosofico “Trascend”, ritratto di Wesley Korir passato dal mondo della maratona a quello politico (è adesso membro del parlamento del Kenya, ndr). La determinazione di Wesley sarà il tema conduttore della serata che vuole portare a scoprire un atleta nostrano, Jacopo Peron, che con fatica e passione si sta facendo notare a livello italiano ed internazionale.
Si conclude il ciclo giovedì 26 novembre a Gavirate (ore 20:45, Sala Consiliare del Comune di Gavirate, via De Ambrosis) con il documentario “Yema e Neka”, la storia di una famiglia italiana “anomala”, che si apre ad accogliere 9 ragazzi etiopi. Due di loro, Yema e Neka, corrono, vincono e battono record. Sono figli dell’altopiano e allo stesso tempo della nuova Italia che si profila all’orizzonte. Gli interventi del regista Matteo Valsecchi e di Silvestro Pascarella, ex atleta, giornalista de “La Prealpina” e padre adottivo di una bambina etiope, ci condurranno alla scoperta di quel legame profondo tra l’Italia e l’Africa che trascende ogni barriera sociale, culturale e ci porta a gustare l’essenza delle cose.

Ufficio Stampa
M. Rampi