ALESSANDRO GENTILE SI CONFESSA IN ESCLUSIVA AI MICROFONI DI FOX SPORTS
PARLANDO DI MILANO, NAZIONALE, COACH REPESA, DELLA SUA INFANZIA
E DEL FUTURO IN USA

“L’NBA? Un sogno, una cosa lontana
ma non lontanissima”
“Repesa è un maestro e mi chiede di essere il leader positivo della squadra”


L’INTERVISTA INTEGRALE IN ONDA
DOMANI, 1 NOVEMBRE, ALLE 19.30

Fox Sports è solo su Sky (canale 204)

Alessandro Gentile, si è confessato ai microfoni di Fox Sports (canale 204 di Sky) parlando a 360 gradi di Milano, della Nazionale, coach Repesa, della sua infanzia e del futuro in Usa.
L’intervista integrale, a cura di Emanuele Corazzi, andrà in onda domani sera alle 19.30 su Fox Sports (canale 204 di Sky).
Il giocatore dell’Olimpia EA7 Milano si è soffermato subito sulla sua infanzia. «Sono stato un po’ cittadino del mondo, rapportandomi con culture diverse. Da piccolo in Grecia ho iniziato a giocare a calcio ma fin da subito ho capito che non ero molto adatto a questo sport. Nella prima partita ufficiale feci due autogol. C’è stato un po’ di rifiuto a casa mia sul basket perchè si parlava solo di pallacanestro».

Alessandro Gentile è passato poi a parlare della sua famiglia. «Mia mamma è stata una figura fondamentale in famiglia e donna importantissima per la mia vita. Con mio fratello, invece, c’è sempre un senso di sfida, su ogni cosa. Ci siamo uniti molto quando ci siamo separati per la prima volta».

Sulle sue prime esperienze in Italia. «A Bologna non è andata come speravo però comunque è stata un’esperienza che mi ha formato nel carattere. A Treviso invece esperienza bellissima. Molto difficile soprattutto nel primo periodo».

Sul suo coach attuale ha detto: “Repesa è un insegnante, un maestro di pallacanestro. Mi chiede più leadership, di essere più vocale con i miei compagni, di dare sempre il buon esempio, di essere un leader positivo”.

L’ultimo pensiero riguarda la Nazionale e il sogno NBA. «In Italia c’è la tendenza a dare giudizi un po’ troppo in fretta. Abbiamo perso la prima partita contro la Turchia e tutti scrivevano che eravamo una squadra pessima. Poi abbiamo battuto la Germania e sembrava avessimo vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Abbiamo fatto un buon Europeo. Siamo usciti con una squadra che poi ha eliminato la Serbia in semifinale.”

L’NBA? “La vedo come una cosa lontana ma non lontanissima. Non guardo ancora le partite come fossero la mia squadra. E’ un sogno. In America c’è un modo diverso di vivere il basket”.

I  miei sogni? “Vincere il campionato di nuovo con Milano e partecipare alle Olimpiadi. Voglio anche vincere qualcosa con la Nazionale».

Ufficio stampa