Ai Mondiali Paralimpici di Atletica di Doha l’Italia sembra ricevere ogni giorno una buona nuova. Oggi l’onore spetta tutto aMartina Caironi che, affrontando con serenità la sua semifinale, taglia il traguardo dei 100 T42 con un tempo che scrive una nuova pagina di storia. È un incredibile15.01, sono altri 4 centesimi di secondo tolti al suo precedente primato iridato fissato a Nembro (Bergamo) e ben tre le volte che la tenace azzurra è riuscita nell’impresa quest’anno partendo da 15.18. Lei stessa è sorpresa: “È un record del mondo inaspettato. Dovevo farlo per riconoscere che valgo intorno ai 15 secondi ma io in realtà vorrei andare sotto i 15. Ho corso senza troppo sforzo, frenando alla fine ed è arrivato. Sono felice. Ero molto tranquilla, però la vera gara non è oggi”.
Non è solo la campionessa mondiale in carica a centrare il passaggio del turno. Domani anche l’esordienteMonica Contraffatto sarà ai blocchi di partenza di una finale che per la prima volta nella storia italiana schiererà due atlete tricolori di categoria T42. Nella seconda semifinale, la velocista siciliana registra il suo personal best di 17.02 migliorandosi di 18 centesimi: “È una bellissima sensazione, è straordinario correre conVanessa Low che vedevo in TV insieme a Martina. Alla partenza avevo mille timori ma quando lo starter ha sparato, sono svaniti improvvisamente. C’eravamo solo io e la pista, non esisteva nient’altro e i miei compagni di squadra mi hanno caricato ancora di più. Era il risultato che speravo per me stessa e così è stato. Domani correrò contro le più grandi”.

Sfuma invece per soli 3 centesimi il podio diOxana Corso nei 100 T35. Dopo il bronzo ottenuto nei 200, la sprinter delle Fiamme Gialle è stata bruciata sulla linea del traguardo dall’australianaBrianna Coop. Dopo l’agile qualificazione, l’argento paralimpico di Londra 2012 in finale dà nuovamente prova del suo talento ritoccando la migliore prestazione assoluta di 30 centesimi (15.14) che però non è sufficiente per andare a medaglia, come lei stessa ammette in lacrime: “È una grande delusione, so di valere meno. Ci ho provato, sui 200 ha funzionato ma qui non è bastato. Stamani ci credevo davvero”.
L’altra australiana Isis Holt fa doppietta d’oro ed è mondiale (13.63) per la seconda volta dopo i 100.

In mattinata invece Arjola Dedajpiazza l’unico salto utile di 3,96 metri per entrare alsettimo posto tra le prime otto della finale del lungo T11. La lunghista italo-albanese riesce a migliorarsi fino a4,06, ma il risultato non fa che confermare la stessa posizione in classifica. Il rammarico per lei è molto forte: “Ero molto agitata e sconfortata dopo i 100. Sono molto dispiaciuta perché so che avrei potuto arrivare terza con misure che sono alla mia portata. Sono delusa però soprattutto dal punto di vista morale. Essere stata abbandonata dal mio allenatore e guida (Marco La Rosa) a venti giorni dal Mondiale non mi ha certamente aiutato. Non ho vissuto bene l’ultimo mese e mi spiace aver dato una delusione alla Federazione e a tutta l’Italia che hanno confidato e tifato per me. Vorrei ringraziare il Dott. Franco Combi di Milano che mi ha seguito fino ad oggi e che mi ha dato la possibilità di venire qui a Doha. Ieri mi ha mandato un bellissimo messaggio che mi incoraggiava ad essere ‘prudente e vincente’.” La medaglia d’oro di specialità è andata al collo della brasilianaSilvania Costa de Oliveira (5,04) e quella d’argento alla connazionaleLorena Salvatini Spoladore (4,75). Bronzo per la svedeseViktoria Karlsson.

Sempre nella sessione mattutina, Giusy Versacesaluta i Mondiali di Doha mancando l’accesso alla finale dei 100 T43/44. La sprinter reggina conclude la prova della semifinale a 15.16 (-1.5) e dichiara: “Su questa distanza non sono riuscita a brillare, pensavo di poter chiudere la stagione con un buon 100 ma ho sentito particolarmente il vento contrario ai blocchi. Mi spiace per me e per il mio allenatore cui avevo promesso un regalo. Io so e lui sa che potevo farcela. La verità è che ho sofferto molto il lutto del mio amico Fabrizio, ne parlo poco ma questo ha destabilizzato il mio umore. Se prima il dolore è stata una risorsa, ora è stanchezza. Sono felice dei miei 200, l’esperienza qui servirà per migliorare e lavorare meglio. Mi aspetta la preparazione invernale e poi spero di rivedervi a Grosseto per gli Europei (a giugno 2016)”.

Il giavellotto F55/56 è stata l’ultima gara anche perCarmen Acunto che non riesce a lanciare oltre i 11,33 metri, misura molto lontana da un buon piazzamento.

Giuliana Grillo
FISPES Ufficio Stampa
Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali