LA SPETTACOLARE SCULTURA LAND ROVER PER
LA COPPA DEL MONDO DI RUGBY

Land Rover ha presentato The Catch, una nuova spettacolare scultura che celebra la Coppa del Mondo di Rugby 2015. Alta più di 8 metri, The Catch è la seconda opera frutto della collaborazione fra Gerry McGovern, Design Director e Chief Creative Officer di Land Rover e l’artista italiano Nino Mustica.
Per la presentazione della scultura al Twickenham Stadium, in Inghilterra, insieme a McGovern e Mustica era presente anche Lawrence Dallaglio, leggenda del rugby e Ambasciatore Land Rover. The Catch sarà il Meeting Point dei tifosi per tutta la durata della Coppa del Mondo 2015.
Una seconda scultura, identica, ha debuttato al Millennium Stadium nel Galles il 19 settembre 2015.

The Catch è ispirata al lineout, uno dei momenti più emozionanti del rugby che richiede una particolare combinazione di potenza e tecnica. La scultura, una perfetta commistione tra arte, design automobilistico e sport, è destinata a replicare il successo ottenuto dalla prima collaborazione fra McGovern e Nino Mustica: l’acclamata Unstoppable Spirit, presentata in anteprima a Londra nell’ ottobre del 2014 ed esposta – per la prima volta in Italia – durante la settimana del Salone del Mobile a Milano lo scorso aprile (www.unstoppablespirit.com).

The Catch, alta 8,2 metri e larga 10, è stata realizzata a Torino da un team di 40 persone che ha impiegato ben 10.000 ore di lavoro. Ogni scultura è adagiata su 100 metri quadrati di erba artificiale e ricrea la Land Rover Discovery Sport in scala 1:1. È corredata inoltre da 39 luci singole, impiegate per rappresentare i colori delle 20 nazioni partecipanti al campionato.

Lawrence Dallaglio, uno dei vincitori della Coppa del Mondo di Rugby nel 2003, ha prestato la sua consulenza per il progetto recandosi presso il centro tecnico Land Rover di Gaydon per spiegare le caratteristiche uniche del lineout. Con 85 presenze in nazionale nell’arco della sua carriera, Dallaglio è oggi uno dei maggiori esperti di rugby e quindi la persona ideale da coinvolgere per un progetto che interpreta il lineout in modo del tutto nuovo.

“Questa forma scultorea è una celebrazione della Coppa del Mondo di Rugby,” dice McGovern. “Abbiamo colto un attimo davvero rappresentativo di questo gioco e l’abbiamo descritto in modo astratto.  Da inglese non dimenticherò mai la finale del 2003 ed è stato interessante trascorrere del tempo con Lawrence imparando a conoscere meglio l’eccezionale sfida del lineout. La combinazione di potenza e controllo è qualcosa che ritroviamo ogni giorno nelle nostra attività in Land Rover. Sono inoltre felice di lavorare ancora con Nino Mustica, un vero maestro nel reinterpretare temi tradizionali in modo sempre nuovo ed interessante. Spero che i fan nel mondo siano d’accordo noi  che non si tratta solo di un meeting point, ma di un esemplare artistico unico .”

Così commenta Dallaglio: “Molti pensano che per giocare a rugby basti essere grandi e forti, ma esiste anche un elemento artistico e creativo del gioco che è magnificamente riflesso in The Catch. Il tempo passato all’interno del Land Rover Virtual Reality Cave a discutere le dinamiche del lineout e a seguire la nascita di quest’opera, è stata un’esperienza affascinante. Sono certo che diverrà un memorabile meeting point per i fan e che regalerà un’emozione in più alla Coppa del Mondo di Rugby.”

Per Mustica l’opera rappresenta il frutto più recente della collaborazione con Land Rover, iniziata con Unstoppable Spirit. “Sono felice di lavorare ancora con Gerry (McGovern) su questo progetto unico dedicato alla coppa del Mondo 2015” dichiara Mustica. “Il lineout possiede una bellezza ed una finezza che racchiudono una potenza esplosiva ed è quello che ho cercato di rappresentare in “The Catch”. Spero che stimolerà la discussione fra i tifosi che assisteranno alle gare durante tutto il torneo.”

Per tutta la durata della Coppa del Mondo 2015, The Catch resterà esposta nella Fan Zone di

Note:

Gerry McGovern:

Gerry McGovern, Design Director e Chief Creative Officer di Land Rover, è un’autorità nel mondo del design, legittimato da un grande successo di critica.

Dopo la laurea in design industriale presso la Coventry University, McGovern ha conseguito un Master presso il Royal College of Art di Londra, con specializzazione in design automobilistico. La sua carriera iniziò presso Chrysler, Peugeot e poi Rover, dove fu capo progettista delle acclamate sportive MGF, Land Rover Freelander e Range Rover di terza generazione.

Dopo una parentesi in Ford Motor Company, quale responsabile delle Lincoln-Mercury, McGovern tornò nel Regno Unito dove aprì una società di consulenza a Londra, per poi tornare in Land Rover, nel 2004, come Advanced Design Director. Nominato Land Rover Design Director nel 2006, la sua carriera lo ha portato fino al ruolo di Chief Creative Officer ed a quello di membro del Consiglio di Amministrazione di Jaguar Land Rover.

Responsabile della guida e della vision futura di questo grande Brand britannico, McGovern ha supervisionato tutta una nuova generazione di Land Rover, quella che ha posto il design al centro del business aziendale. Tale processo è iniziato con il grande successo della Range Rover Evoque, seguito da quello delle nuove Range Rover, Range Rover Sport e Discovery Sport.

La passione di McGovern per il design spazia ben oltre l’industria automobilistica. È infatti un’autorità anche nel campo dell’architettura e dell’arredamento, nonché dell’arte contemporanea. Nell’ottobre 2014 è stato nominato Visiting Professor dal prestigioso Royal College of Art di Londra. L’alto profilo del suo ruolo lo rende la persona più rappresentativa del brand Land Rover, a livello mondiale.

Nino Mustica:

Nino Mustica nasce ad Adrano (CT). Dalla madre eredita la passione per la pittura e la musica mentre dal padre, ingegnere, quella per il disegno e l’architettura. 
Studia all’Accademia di Belle Arti di Roma, dopo un’iniziale formazione presso l’Istituto d’Arte di Catania.

A Londra e Copenaghen negli anni 70, si trasferisce a New York agli inizi degli ’80. Nel periodo londinese si immerge in una cultura votata alla sperimentazione, soprattutto nella musica e nell’arte che considera più vicina allo spirituale e in grado di influenzare le altre forme espressive. Attraverso la musica lascia la figurazione e approda all’astrazione.

Nel 1986  è a  Milano,  dove  insegna  all’Accademia  di Belle  Arti  di Brera,  si  trasferisce,  quindi,                                                                                                                                                                                                             all’Università di Belle Arti di Budapest,  per poi tornare a Milano per insegnare al Politecnico.

Per dedicarsi completamente alla pittura, rinuncia all’insegnamento, concentrandosi sulla possibilità di plasmare il colore. Nel 1994 la trasformazione del colore e delle sue emozioni in “forme di colore” si rende concreta, grazie ad un programma di computer grafica e di modellazione 3D con cui inizia a elaborare la sua pittura, dando vita ad un procedimento tuttora unico e del tutto personale: il dipinto realizzato con tecnica tradizionale, viene rielaborato al computer e ridipinto, ottenendone una forma pittorica tridimensionale. In questo processo, il passaggio dall’emozione del colore alla forma, si esprime attraverso volumi astratti. La separazione di uno spazio è creata virtualmente in un universo infinito senza gravità, astratto così come il colore e il pensiero. 

Le forme così ottenute possono essere tradotte in qualsiasi dimensione, fino all’architettura. Il lavoro di Mustica è trasversale: la musica diventa astrazione cromatica, la pittura forma pittorica tridimensionale e, successivamente, architettura. Artista internazionale, il suo lavoro è studiato ed è apprezzato da pittori, scultori ed architetti in tutto il mondo

Lawrence Dallaglio:

Lorenzo Bruno Nero “Lawrence” Dallaglio è un ex capitano della nazionale inglese di rugby.
Ha giocato la sua prima partita in nazionale nel 1995 e successivamente, nel 1997, è stato nominato capitano dal coach Clive Woodward, totalizzando ben 85 presenze per l’Inghilterra.

Oltre a giocare con i London Wasps per oltre 18 anni, come terza ala o numero otto, Dallaglio ha preso parte a tre Tour dei British & Irish Lions, nel 1997, 2001 e 2005.

Dallaglio ha svolto un ruolo importante nell’England Grand Slam del 2003 e nella vittoria nella Coppa del Mondo, unico della squadra inglese, a giocare ogni minuto della Rugby World Cup. Una volta vinta la coppa, è uno dei due giocatori – l’altro è il mediano di mischia dell’Inghilterra Matt Dawson – che hanno vinto la Coppa del Mondo a 15 ed a 7.