CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI DI GINNASTICA ARTISTICA E TRAMPOLINO ELASTICO – TROFEO YOMO

VANESSA FERRARI: “GLI ASSOLUTI SONO UN’ OCCASIONE PER CONFRONTARSI CON TUTTE LE ALTRE ”
Manca circa un mese ai Campionati Italiani Assoluti di ginnastica artistica che si svolgeranno a Torino sabato 26 e domenica 27 settembre.
Saranno tantissimi i campioni che sfileranno al Palavela, teatro della rassegna tricolore, e in campo femminile non potrà mancare Vanessa Ferrari, campionessa iridata del 2006 nell’ all around, che torna a Torino dopo aver gareggiato lo scorso 8 marzo in occasione della seconda tappa del Campionato Nazionale di Serie A1 e A2.
Per l’occasione ecco un’intervista a tutto tondo della ginnasta di Orzinuovi.

Ormai sono passati tanti anni da quando hai cominciato, che cos’è che ti spinge a proseguire dopo tutto questo tempo con la stessa passione?
Dopo le Olimpiadi di Londra nel 2012 avevo pensato di smettere, un po’ per la delusione olimpica un po’ perché in realtà lo avevo già deciso prima a prescindere da come fossero andate quelle gara. E in effetti dopo quell’estate non venni in palestra per qualche mese.

E poi?
Enrico Casella un giorno mi ha chiamata e mi disse che avrei avuto la possibilità di entrare nel giro della Coppa del Mondo visto che ero nelle prime otto del mondo nell’all around. Ci pensai e scelsi di allenarmi e di affrontare questa nuova sfida. Ho partecipato a delle gare e vedendo che potevo fare ancora bene ho deciso di puntare sulle Olimpiadi di Rio del 2016.

Come hai fatto a metabolizzare la delusione di quel quarto posto olimpico due anni fa e a rimetterti ancora in gioco?

Quando ho deciso di ricominciare sono riuscita a mettermi alle spalle quella gara, sebbene io mi veda ancora terza e non quarta, ho cercato di guardare avanti cercando di dare il meglio di me. Quello che è successo appartiene al passato e non ci si può fare nulla, lo sguardo deve essere volto al futuro.

Futuro che si chiama Rio 2016
Non è un obiettivo che mi sono posta subito, a inizio quadriennio. Ma da quando ho preso la decisione, circa due anni dopo Londra, ho deciso di allenarmi duramente in vista di quell’obiettivo. Voglio vivermela tranquillamente e con serenità, sapendo che potrò giocarmi qualcosa di importante. La cosa principale è che io mi diverta, anche se le Olimpiadi sono una gara a parte. La sera prima della gara non è come tutte le altre vigilie. Ho partecipato a due edizioni e il giorno prima mi è venuto da piangere per la tensione.

Che cosa rappresenta per te la vittoria?

Il coronamento dei tanti anni di lavoro e dei sacrifici fatti. Anche se può capitare di perdere ed essere felice ugualmente in quanto conscia di aver dato il massimo.

Di esercizi splendidi nella tua carriera ne hai fatti molti. Quali sono le tue sensazioni quando guardi il tabellone e il punteggio rispecchia quello che ti eri immaginata?
Recentemente mi è capitato l’opposto, ossia avere delle sensazioni migliori rispetto a quello che invece è il punteggio reale. Quando le sensazioni invece combaciano con il punteggio effettivo è un qualcosa di straordinario perché ti rendi conto che tutto il lavoro, tutti i sacrifici che hai fatto e che fai quotidianamente sono serviti.

Con la parola sofferenza sportiva cosa ti viene in mente?
Da piccola avrei risposto che la sofferenza sportiva non esiste, perché fai quello che ami, lo fai al massimo, fai tanti sforzi ma li fai sempre per quello che adori fare. La sofferenza sportiva arriva quando sei più grande, nel momento in cui si presentano i problemi fisici ed è proprio lì che inizi a fare più fatica.

Uno sport, la ginnastica artistica, con una spiccatissima cultura del lavoro
Ci vuole tanta disciplina, se vuoi stare ad alti devi passare tante ore in palestra e riuscire a tirare fuori qualcosa anche nelle giornate no, riuscendo a trovare qualcosa di positivo durante ogni giorno.

Ogni atleta vive il momento immediatamente precedente alla gara in maniera personale. Tu come lo vivi?
Ultimamente sono più agitata rispetto a prima perché, essendo l’ultimo anno, non voglio bruciarmi le occasioni, quindi voglio sempre dare il massimo ma cerco sempre di concentrarmi pensando ai miei esercizi a tutto quello che ho fatto per arrivare fino a quella gara. Inoltre sono consapevole che la paura non serve a nulla.

Nella vita cosa ti ha insegnato lo sport?
Tantissime cose, potrei dire tutto. Ti dà disciplina, ti insegna come applicarti nelle cose, il fatto che devi impegnarti al massimo e che devi metterci del tuo, sempre, se vuoi ottenere dei risultati. Inoltre ti insegna a fidarti dell’allenatore e di costruire qualcosa assieme. Enrico Casella mi segue da quando ho sette anni e il nostro rapporto è maturato anno dopo anno. Più c’è unione tra atleta e tecnico più i risultati migliorano. E’ qualcosa di fondamentale.

I Campionati Italiani Assoluti sono spesso un trampolino di lancio. Cosa hanno rappresentato per te?
E’ sempre stato un modo per confrontarsi con le più grandi ginnaste d’Italia e da piccola mi hanno permesso di mettermi in mostra ai fini di essere selezionata per partecipare ai Mondiali e agli Europei. Ovviamente mi servono anche per testare la condizione.

Torino che ricordi ti evoca?

Senza dubbio la gara dello scorso anno di Serie A, quando gareggiai solamente alla trave perché ero appena tornata in Italia da una gara di Coppa del Mondo in America, ottenendo un buonissimo punteggio.

Ormai sei un modello per tutte le giovani ginnaste. Che messaggio manderesti ad una bambina che decidesse di avvicinarsi a questo sport?
E’ una disciplina molto faticosa ma una volta che ci sei dentro diventa difficile tirarti fuori. E’ uno sport bellissimo e che piace a tutti.

Ufficio stampa Campionati Italiani Assoluti 2015