Si amplia il progetto «Dolomiti Google Special Collects» della Fondazione Dolomiti Unesco che sarà presentato a Expo 2015, nello stand della Regione Friuli Venezia Giulia, dal tre al nove luglio

Effettuare il giro delle Tre Cime di Lavaredo, godere di scorci mozzafiato e ammirare tra le più belle cime Patrimonio dell’Umanità senza nessuna fatica, restando comodamente seduti davanti a un pc, un tablet o uno smartphone? Adesso si può, grazie al progetto «Dolomiti Google Special Collects», applicazione che consente di registrare immagini a 360 gradi in ambienti non raggiungibili dalle tradizionali vetture di Google Street View, come siti archeologici, parchi nazionali, musei, spiagge e, appunto, montagne. L’iniziativa, in continua evoluzione, della Fondazione Dolomiti UNESCO sarà presentata a Expo 2015, nello stand della Regione Friuli Venezia Giulia, dal tre al nove luglio. Non solo le Tre Cime di Lavaredo: gli utenti possono vedere altre vette dolomitiche attraverso Street View di Google Maps. Il progetto di “mappatura” di alcuni semplici sentieri distribuiti nei sistemi che compongono il Bene Unesco è partito alla fine dell’estate 2014. Tra settembre e ottobre si è realizzata la fase test, durante la quale sono stati percorsi una ventina di sentieri dislocati su sette dei nove sistemi: il rifugio Dal Piaz sulle Vette Feltrine, Mondeval dal passo Giau, Prato Piazza da Braies, i prati dell’Armentara, il rifugio Tosa Pedrotti sulle Dolomiti di Brenta.  I sentieri sono stati percorsi con uno zaino Google Trekker sulle spalle – 25 chili tra struttura metallica e antennone con 15 macchine fotografiche che scattano migliaia e migliaia di foto panoramiche, al ritmo di otto ogni dieci secondi. La progressione di immagini georefenziate va così a comporre il percorso online: e chiunque, a Buenos Aires o a Palermo, può camminare virtualmente nelle Dolomiti. La seconda fase del progetto ha inizio proprio in questi giorni, con il coinvolgimento delle associazioni locali nella prosecuzione della rilevazione. L’obiettivo è mappare sentieri in tutti e nove i Sistemi del Bene Dolomiti Unesco, in particolare gli anelli panoramici e i percorsi in alta quota conosciuti come Alte Vie. «Dal 24 maggio – spiega Giuliano Vantaggi, curatore del progetto per conto della Fondazione Dolomiti UNESCO – è iniziata la nuova fase, abbiamo già implementato la mappatura delle cime del Friuli Venezia Giulia, grazie all’accordo con il Cai e il Parco delle Dolomiti Friulane. In Veneto, invece, abbiamo attivato una collaborazione con il Cai, le Guide Alpine e il Soccorso Alpino e abbiamo effettuato la suggestiva mappatura del giro delle Tre Cime di Lavaredo».

Ufficio Stampa AIT DOLOMITI