Direttore, domenica una partita fondamentale, forse la più importante da quando l’A.C. Renate milita nelle categorie professionistiche.
“Penso proprio di si, anche perché ci siamo complicati la vita da soli e così siamo costretti all’ultima giornata ad andare a cercare di salvare quello che di buono abbiamo fatto durante l’anno.”

Come si prepara la squadra a questa sfida?

“Sicuramente con tutta la serietà e l’impegno possibile. Quello che in questo momento mi sta dando fastidio sono i continui appelli che certi personaggi rivolgono alla società contro la quale dobbiamo giocare domenica esortandola a metterci tutto l’impegno possibile. Non soltanto la Torres ma chiunque deve scendere in campo per ottenere il massimo….. Non capisco queste preoccupazioni inutili, mi fanno pensare. E’ una mancanza di rispetto nei confronti nostri e della Torres. Noi non ci siamo mai permessi in questi giorni di continuare a sottolineare ad esempio che la Pro Patria debba fare una partita vera, è una cosa ovvia. La Pro Patria giocherà la sua gara con dignità ed onestà come faranno anche tutte le altre società. Se noi usciremo sconfitti da Sassari ed il Monza si imporrà a Busto Arsizio, è giusto andare a giocarsi i playout. Vuol dire che i numeri avranno dato ragione al Monza anche se poi si aprirebbero mille discorsi sulla regolarità del campionato dopo i fatti che sono successi da inizio stagione ad oggi. Quindi non andiamo a creare polemiche inutili, lasciamo che domenica sia il campo a parlare.”

Un Renate quindi battagliero che andrà a giocarsi le proprie carte a viso aperto ma anche un Renate che avrebbe potuto chiudere il discorso salvezza già qualche settimana fa.
“I numeri parlano chiaro. Noi nove giornate fa avevamo 38 punti stazionando a metà classifica. Probabilmente poi siamo crollati a livello psicologico perché se una squadra in nove partite fa quattro punti è normale che poi soffra fino alla fine. Sono demeriti nostri, non andiamo a prendercela ad esempio con il Pordenone che è venuto a vincere a Meda o con il Bassano che ha sbagliato allo scadere un gol da dieci centimetri. Ci mancherebbe altro. Il calcio è bello perché è così, mai scontato. Ripeto, quello che dà fastidio è che le persone facciano sempre dietrologia. Non serve dover incentivare sempre una squadra a dare il meglio di sé, è implicito. Tutti coloro che affronteranno compagini che lottano ancora per qualche obiettivo daranno il massimo.
Noi come società Renate ci distinguiamo per tanti aspetti. Uno di questi è quello di non aver mai fatto polemiche. Durante tutto l’anno non ci siamo mai permessi di criticare ufficialmente e pubblicamente un arbitraggio o l’atteggiamento di una squadra. Siamo sempre rimasti in silenzio non facendo trapelare nulla perché sappiamo che il mondo del calcio è così. Ci sono degli errori, degli sbagli con le relative situazioni che vanno accettate.”

Davide Guglielmetti, Addetto Stampa