Se è vero che due più due fa quattro, come il suo numero di maglia, è altrettanto vero che il futsal italiano ha scoperto un’altra stella fatta in casa: Michele Mongelli, 24 anni il prossimo 2 marzo, laterale arrivato a dicembre in casa nerazzurra dalle Aquile Molfetta. Contro il Corigliano ha fatto il suo debutto in questo campionato di serie A. Non è un esordio assoluto, perché qualche anno fa giocò pochi secondi con la maglia del Verona in una gara al Palarigopiano di Pescara.

“Ma la mia vera prima volta rimarrà quella di sabato scorso”, dice sorridendo e ancora incredulo per la pioggia di complimenti ricevuta nel week end, compreso un like alla sua foto su Instagram da Ricardinho. Dalla sua Molfetta e da tutta la Puglia, una mare d’affetto per il gioiellino autore l’anno scorso di 50 reti nella C1 della sua regione (e 15 in Coppa Italia). “Non me l’aspettavo, ma è stato bellissimo. Ormai a Molfetta si tifa solo per l’Acqua&Sapone Emmegross”, ride Mongelli. Dopo l’esperienza di Verona, ritrova la serie A grazie ad un conterraneo, Bellarte, che ha detto sì al suo ingaggio due mesi fa, dopo averlo seguito con attenzione. “Ringrazio il mister, che mi ha ritenuto pronto per l’esordio e mi ha dato fiducia, la società, che mi ha dato questa chance, e il mio amico Ignazio Spadavecchia, che ha voluto a tutti i costi che riprovassi in una piazza di alto livello e mi ha aiutato ad arrivare qui”.

Una presenza ed un assist per il numero 4 nerazzurro. Niente male come inizio. L’obiettivo ora è ripetersi alla prossima occasione. “Io lavoro per farmi trovare pronto e imparare dai campioni che sono in questa squadra. I miei obiettivi? Più che altro ho dei sogni da realizzare: convincere la società a tenermi alla fine di questa stagione e arrivare, un giorno, a vestire la maglia della Nazionale. Ci penso fin dai primi tempi in cui ho iniziato a giocare a futsal”, rivela il giovane laterale. Nel calcio a cinque è arrivato per caso. “Un tecnico che mi allenava in una squadra di calcio locale, Nico Allegretta, mi propose di provare con il Molfetta. A undici giocavo da esterno, con risultati discutibili (risata). Il cambio mi è piaciuto, sono arrivato in B con il Molfetta e poi in A con il Verona, ma non ho avuto problemi a ricominciare dalla C1, l’anno scorso. La scorsa estate ho giocato un torneo in squadra con Luca Leggiero, del Pescara. Come lui, che è un bravissimo giocatore e un ragazzo d’oro, dalla mia terra vorrei farmi spazio a livello nazionale e in Azzurro”. La tradizione pugliese nel futsal italiano è assicurata. Il re del made in Daunia, Max Bellarte, è pronto a metterci la firma.


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Orlando D’Angelo