Lo sport universitario vuole cambiare rotta per sviluppare politiche sportive rivolte all’intera collettività. Oggi l’attività del CUSI coinvolge 279.740 praticanti e 652 impianti sportivi.

Un mondo che cammina è un mondo che cresce e si sviluppa. Per questo, oggi, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e il Centro Universitario Sportivo Italiano (CUSI) hanno presentato a Roma, al Salone d’Onore del Coni, il progetto “Camminare Insieme”, un’inversione di rotta per intraprendere un nuovo cammino, che porta lo sport universitario a raggiungere un traguardo sociale di straordinaria importanza e unicità, attraverso attività e progetti, rivolti all’esterno del mondo universitario e a favore del territorio, come strumenti di salute e benessere, inclusione e integrazione, educazione e cultura, innovazione e ricerca.

Durante la presentazione sono intervenuti: Giovanni Malagò, Presidente CONI; Lorenzo Lentini, Presidente CUSI; Claude Gallien, Presidente FISU; Stefano Paleari, Presidente CRUI; Maurizio Casasco, Presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana; Gianfranco Beltrami, Presidente della Commissione Medica Cusi. Inoltre, hanno partecipatoRoberto Fabbricini, Segretario Generale CONI, Eric Saintrond, Segretario Generale FISU, e Daria de Pretis, Giudice della Corte Costituzionale. Nell’occasione sono stati premiati atleti di ieri e di oggi, simboli dello sport universitario: Livio Berruti, Juri Chechi, Massimo Oddo e Federica Del Buono.

LE DICHIARAZIONI

Giovanni Malagò, Presidente CONI: “La casa del Coni è la casa anche del Cusi, che è un rappresentante di quello che potremmo definire il Parlamento del mondo dello sport, cioè il Consiglio Nazionale. Tante storie di vertice, ma anche di livello dilettantistico, nascono nella cultura e nella tradizione dello sport universitario: per questo il Coni è lieto di sposare tutte le iniziative del Centro Universitario Sportivo Italiano con entusiasmo. Guardo al parterre di grandi campioni che abbiamo l’orgoglio di avere qui oggi: mi viene in mente quanto sia importante, per un atleta, pensare anche al dopo carriera. Bisogna prendere esempio dagli atleti che guardano più in là, formandosi per continuare a lavorare nel mondo dello sport, una volta terminato il periodo agonistico. La maggior parte dei calciatori, forse per motivi economici, crede di poter vivere di rendita, ma dovrebbe prendere esempio da altre discipline sportive, in cui, sicuramente per questioni economiche, ma anche culturali, c’è più lungimiranza”.

Lorenzo Lentini, Presidente CUSI: “In questo momento ci sentiamo orgogliosi e responsabili. Orgogliosi perché il mondo dello sport universitario, a partire da oggi, ospite del Coni, intraprende una nuova strada: lo fa forte delle cose importanti fatte sino a qui, dei numeri di tutto rispetto, di fondamenta valoriali solide, di grandi motivazioni per realizzare un nuovo modo di fare sport, che non deve essere soltanto agonismo e risultato, ma soprattutto crescita a livello di cultura e benessere. I singoli Cus che abbiamo sul territorio hanno sviluppato competenze importanti che saranno messe a disposizione proprio per “camminare insieme”, verso il progresso dello sport universitario italiano. Ci sentiamo anche responsabili, perché conosciamo l’importanza che ha lo sport nella vita di una comunità, per tutte le ricadute che può avere a livello sociale; noi, come Centro Sportivo Universitario Italiano, con il supporto della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, siamo pronti a sviluppare un modello di sport che possa davvero essere motore di crescita del nostro Paese”.

Stefano Paleari, Presidente CRUI: “L’Università si deve aprire alla società civile, diffondendo cultura, sicuramente, innovazione e ricerca, certamente, ma anche inclusione, integrazione, salute, benessere: tutti aspetti che lo sport è in grado di trasmettere con efficacia. Per questo l’Università italiana crede nello sport come volano di crescita in senso lato di un intero Paese; gli Atenei devono viverla come una sfida: investire nello sport può essere l’elemento che permette all’Università di aprire le porte alla comunità, dialogando con essa. D’altra parte, le analogie tra sport e Università sono tante: il concetto di squadra che ci deve essere tra i vari Atenei, quello di competizione, con degli arbitri e delle regole, nonché il concetto di movimento, con gli sportivi che si muovono in varie parti del mondo e i ricercatori che si spostano da un centro di ricerca all’altro. Fino ad arrivare al significato di record: la scoperta di qualcosa che non è mai stato fatto prima. Per questo l’Università è un luogo ideale per fare attività sportiva”.

Con questo vero e proprio “turnaround”, il CUSI vuole costruire un innovativo modello di sviluppo della cultura, della competenza, della tecnologia e della pratica sportiva, sia attraverso la condivisione e la messa in rete delle migliori esperienze sviluppate dai singoli CUS sul territorio, sia attraverso la permanente ricerca e progettazione di nuovi percorsi.

Lo sport infatti non riveste più unicamente un ruolo meramente ludico o agonistico, ma va a toccare molteplici aree e ambiti afferenti la vita sociale di un individuo, di una comunità e di un intero Paese. Considerazioni che sono sottolineate con forza dalle principali istituzioni internazionali – come l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Commissione Sport dell’Unione Europea – e dal Governo Italiano che ha chiesto esplicitamente al CONI di utilizzare la pratica sportiva per lo sviluppo di politiche sociali a favore dei giovani e della scuola, dell’inclusione e dell’integrazione, dell’educazione e della salute.

È anche in risposta a questi dettami che il Centro Universitario Sportivo Italiano ha individuato il progetto “Camminare Insieme”: una scelta per il futuro che pone i riflettori sull’impatto che già oggi lo sport universitario ha sulla società italiana. Numeri straordinari a partire dalla pratica sportiva: 135.535 sono i tesserati CUSI – considerando che la popolazione universitaria italiana è pari a 1.709.408, 1 studente su 12 è tesserato per il CUSI – mentre il coinvolgimento, tra tornei interfacoltà e attività promozionali, arriva a 279.740 praticanti. Questo patrimonio, in un Paese dove gli spazi per praticare attività sportiva sono sempre carenti, nasce e si sviluppa tra le strutture dei 652 impianti sportivi universitari, di cui 425 sono di proprietà.

Da sempre al fianco del CUSI c’è la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), che avrà un ruolo fondamentale anche nell’attuazione del progetto “Camminare Insieme”. Le Università, infatti, sono il luogo all’interno del quale i CUS svolgono abitualmente le propria attività e a cui sono rivolti in maniera prioritaria progetti, siano essi di promozione sportiva, di cultura o di ricerca. Così come è sempre all’interno delle Università che il CUSI vuole sviluppare nuovi modelli di politiche sportive in collaborazione con gli Atenei e gli Enti competenti.

La missione del progetto non è rivolgersi unicamente al mondo universitario (destinatario primario delle attività dei singoli CUS), bensì utilizzare gli strumenti a disposizione degli Atenei e le competenze che le Università possiedono nel sistema civile, per continuare a sviluppare politiche sportive rivolte all’intera collettività attraverso tre direttrici principali: Pratica sportiva – Camminare con lo Sport; Salute e prevenzione – Camminare con la Salute; Innovazione e Ricerca – Camminare con i Tempi.

In merito alla Pratica sportiva – Camminare con lo Sport, già a partire dal 2015, il CUSI sarà impegnato nell’organizzazione diretta o nella partecipazione di moltissimi eventi sportivi nazionali o internazionali, durante i quali promuovere la pratica sportiva, ma anche tracciare le linee guida per uno sviluppo sempre più consapevole dell’attività fisica:

Campionati Nazionali Universitari Primaverili – Salsomaggiore Terme 2015

Campionati Nazionali Universitari Invernali – Bardonecchia 2015

Universiade 2015 – Gwangju (Corea del Sud)

Di pari passo al tema della pratica sportiva, il progetto “Camminare Insieme” è particolarmente attento all’ambito della Salute e prevenzione – Camminare con la Salute. L’obiettivo della CRUI e del CUSI è lo sviluppo di una nuova azione di tutela della salute ed una maggiore integrazione tra sport e salute negli Atenei in collaborazione con la Federazione Medico Sportiva Italiana. Le azioni saranno rivolte non solo agli studenti, ma anche ai docenti e al personale non docente in collaborazione con le Asl e il mondo sanitario, al fine di “lottare” contro la sedentarietà e promuovere sani stili di vita.

Per la CRUI, il CUSI diventa anche l’interlocutore principale per sviluppare attività nell’ambito Innovazione e Ricerca – Camminare con i Tempi, utilizzando i singoli CUS come raccordo fra università, mercato e industrie. Ecco perché il progetto ”Camminare Insieme” prevede la realizzazione di un’ attività di analisi e benchmark di tutti i 49 CUS raccogliendo informazioni circa le loro attività e le case history sviluppate, tutti i modelli formativi e scientifici, tutte le politiche motorie e le strategie in atto. Infine, per valorizzare l’attuazione del progetto “Camminare Insieme”, il CUSI vuole promuovere una grande mostra multimediale itinerante per raccontare, rappresentare e narrare il percorso culturale e l’evoluzione socio-economica che il CUSI ha avuto sul nostro Paese in oltre 60 anni di storia.

Inoltre il CUSI costruirà sinergie e attiverà convenzioni e protocolli d’intesa con il CONI, la Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero della Salute, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Ufficio Stampa