NELLA SFIDA DI BASSA CLASSIFICA GIOVANISSIMI SCONFITTI DAL MANTOVA
Per primi in vantaggio, i biancorossi si sono fatti rimontare e superare dai virgiliani

Sempre arido e avaro di soddisfazioni il cammino della formazione biancorossa dei Giovanissimi Nazionali, che – ancora a digiuno di vittorie dopo 14 partite nelle quali ha raccolto 6 punti – incassa un’altra sconfitta, nell’occasione casalinga, al cospetto del Mantova, che si era presentato a Bolzano con appena un punto in più dei ragazzi di Leotta, ultimi in classifica. Ancora una volta – l’ennesima – Pomella e compagni hanno avuto un ottimo inizio di match, con manovra fluida quanto incisiva, tanto da portarsi per primi in vantaggio al 14′ con Mitterutzner. Ma poco prima dell’intervallo un Mantova sin lì praticamente inoffensivo ha trovato la rete del pareggio con Ferrari. Nella ripresa match equilibrato, seppur con prevalenza territoriale e nel gioco dei biancorossi, ma a cinque minuti dal termine del match il direttore di gara ha fischiato un fallo per così dire di confusione nell’area altoatesina, decretando la massima punizione che il Venezia ha trasformato con Riccò, infliggendo così alla squadra di Leotta una beffarda quanto immeritata sconfitta.

Lo score della squadra allenata da Salvatore Leotta si aggiorna con l’ottava sconfitta stagionale. In precedenza i biancorossi erano stati battuti da Venezia (due volte), Chievo Verona, Vicenza, Bassano Virtus, Hellas Verona e Cittadella, pareggiando con Mantova, Brescia, Pordenone, Spal, Udinese e Real Vicenza.

FC SÜDTIROL – MANTOVA 1-2 (1-1)

FC Südtirol: Lorusso, Kröss (36. Guerra), Mair, Fazion, Pirhofer, Pomella (65. Rabensteiner), Zulic, Pichler (63. Timpone), Baldo, Loi, Mitterrutzner.

Allenatore: Salvatore Leotta

Mantua: Ceriani, Pilati, Ferrari, Botazzi, Delfini (28. Benetton), Daurini, Elezi (43. Luongo), Riccò, Cardillo (54. Ofosu), Pachera (46. De Rosa), Saviola (43. Bertoni).

Allenatore: Massimo Carli

Reti: 14. Mitterrutzner (1:0), 33. Ferrari (1:1), 65. Riccò su rigore (1:2)

Ufficio Stampa

Credit foto Max Pattis