Chi vince il Pallone d’Oro entra nella Storia.

Il secondo, invece, non è che il primo degli sconfitti.

Andrebbe premiato comunque, con il Pallone Dopo.

Ferenc Puskas, Giacinto Facchetti, Gigi Riva, Rob Rensenbrink, Dino Zoff, Franco Baresi e Jurgen Klinsmann. Sono solo alcuni dei “Palloni Dopo” che costituiscono la nuova rubrica di Sportreview.it dedicata alle medaglie d’argento del prestigioso riconoscimento di France Football.

I profili affrontano la carriera dei calciatori con particolare attenzione all’anno in cui hanno sfiorato la vittoria del Pallone d’Oro. Premio che poi non hanno mai vinto. La loro parabola sportiva è stata perciò un calando, almeno secondo i giurati.

L’universo calcistico è costellato da campioni che hanno scritto pagine indimenticabili e che il Pallone d’Oro ha scordato. La storia del calcio non può però dimenticarli con tanta facilità. Con questa rubrica vogliamo dunque ricordare che non sono stati solo i primi classificati a fondare il calcio che conosciamo. Un secondo posto non può infatti togliere il merito di una carriera. Un premio poi si sa, è questione di gusti.

Una curiosità riguardante il nome che da il titolo alla rubrica. Finale di Coppa Intercontinentale del 1996 a Tokyo, vinta dalla Juventus per 1-0 sugli argentini del River Plate. In un filmato amatoriale girato durante i festeggiamenti in albergo da Ciro Ferrara, spuntano Angelo Di Livio e Alessandro Del Piero, autore del gol partita. Il regista Ferrara improvvisa un’intervista televisiva con Del Piero, al quale chiede se ora si aspetta la conquista del Pallone d’Oro. Del Piero ride, annuendo di fatto ma a quel punto interviene il soldatino Di Livio, che spara la battuta: “Tu al massimo vinci il Pallone Dopo”, scatenando una risata generale. Profezia che poi realmente si avverò.

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