Buongiorno, Giangiacomo. Come va? Parlaci di questo momento della squadra e della tua permanenza trapanese.

“Benissimo, grazie. Devo dire che, nonostante i problemi legati al noto provvedimento disciplinare subito, la squadra non ha mai perso serenità e ci stiamo allenando bene e con regolarità. Dal punto di vista personale, sono felice di essere qui e non ho nulla da recriminare a me stesso né a nessuno. Voglio stare attivo mentalmente, per farmi trovare pronto ad ogni occasione che mi capiterà”.

Giangiacomo, soprannominato “JJ” e da quest’anno “Prestigiatore”. Vieni da Campobasso, in Molise: una regione piccola, ma affascinante. Che rapporto hai con la tua terra?

“Sono felice di ricevere questa domanda, perché è un argomento a me caro. Io amo la mia terra: è una regione piccola, ma accogliente. Non ci manca nulla. Il Molise è un microcosmo nel quale dando rispetto al prossimo si ottiene rispetto: al di là delle bellezze naturali, tra il mare e la montagna, è proprio l’atmosfera che mi incanta. Vengo da un minuscolo paese in altura, Pescopennataro, che è una vera perla. Mi manca molto casa mia, ma a Trapani si sta altrettanto bene, a parte il caldo incredibile (sorride, ndr)”.

L’anno scorso hai giocato a Lanciano, in DNB: com’è stata questa esperienza?

“La scorsa per me è stata un’annata meravigliosa, sotto tutti i punti di vista. La mia squadra ha disputato un grande campionato, pur partendo con semplici ambizioni di salvezza, al termine del quale abbiamo perso solo in semifinale playoff contro Scafati, che poi ha conquistato la promozione. Io, dal canto mio, ho giocato tanto e sento di aver aiutato la squadra. Nel frattempo, nel corso dei mesi a Lanciano si è creata quella che consideravo quasi una seconda famiglia, con una squadra e degli amici che mi restano tuttora vicino. Anche sotto il profilo umano è stata una stagione indimenticabile”.

Di te sappiamo anche che hai fatto parte della Nazionale Italiana di Streetball: sei giovane ma hai già tantissimo da raccontare…

“Effettivamente è così e ne vado fiero. In questa storia, però, ci sono capitato senza volerlo: un giorno, mentre ero a casa, mi è arrivata una telefonata completamente dal nulla e tutto è iniziato. Non ho mai capito come io sia stato selezionato. Quello che so è che indossare la maglia azzurra fa un effetto pazzesco, e in più le tappe alle quali ho partecipato mi hanno permesso di conoscere un sacco di persone. Ho realizzato come il 3 contro 3 sia uno sport a parte, con regole e dinamiche tutte sue. Abbastanza adatto a me, a dire il vero, ma è stato bello proprio perché è iniziata e finita così, in un baleno. Adesso mi voglio e devo concentrare su altro”.

Su Trapani, immaginiamo. E appunto, come vivi il tuo ruolo in questo primo scorcio di stagione?

“Devo difendere. Ogni aspetto connesso al mio minutaggio, al mio apporto alla squadra e al mio ruolo è legato a questo. A tutti piace di più far canestro, a me ancora di più (ride, ndr), ma il coach mi chiede giustamente di curare l’atteggiamento nella nostra metà campo. Inoltre, sono felice di essere a Trapani perché in età di settore giovanile non mi è mai capitato di essere aggregato ad una serie A o di fare gavetta in una squadra professionista di un certo livello. Questa è la mia grande occasione per compiere un salto di qualità. Sapevo a cosa sarei andato incontro e non ho rimpianti sulla mia scelta: Trapani è il posto giusto dove crescere e imparare”.

Hai ancora vent’anni e quindi possiamo permetterci di chiedertelo. Domanda aperta: che cosa vuoi fare da grande?

“Beh, innanzitutto farò di tutto per fare il professionista. Non so ancora a che livello, ma credo che impegnandomi, e con un po’ di fortuna, ce la posso fare. E poi io senza basket proprio non so stare. La mia famiglia ha un’attività funzionante, ma io ho scelto di provarci ugualmente con lo sport che amo, perché sentivo che altrimenti non sarei stato felice. Anche quando smetterò di giocare, farò di tutto per restare nel settore, in qualsiasi modo”.

Siamo ai saluti. Ne hai qualcuno di particolare?

“A dire il vero, sì. Vorrei salutare e ringraziare i miei amici e tutti coloro che ho conosciuto negli anni e che mi incoraggiano continuamente, da quando sono arrivato a Trapani. Mi fanno percepire il loro supporto morale e per il momento francamente sento ancora che mi serve. Sulla squadra, invece, sono scaramantico e preferisco non fare pronostici. Posso solo dire che siamo forti e che ci divertiremo insieme”.

Grande carattere, JJ. Sarà un piacere vederti crescere con noi. Alla fine, ne siamo certi, ricambierai, contribuendo anche tu a far crescere noi.

Fabio Tartamella – Ufficio Stampa Pallacanestro Trapani