Sul tema Fuoristrada e Territorio
Continuano a fare notizia gli incontri e il dialogo fra la Federazione Motociclistica Italiana e varie associazioni ed Enti ambientalisti, con particolare riferimento al Club Alpino Italiano Sono soddisfatto del percorso che abbiamo intrapreso ed invece sorpreso di fronte a certe posizioni che sembrano contrarie alla sola idea di un incontro. Per questo, desidero ribadire alcuni concetti che mi auguro  possano sgombrare il campo da superficiali interpretazioni e strumentali polemiche.
Il mondo del fuoristrada motociclistico è un’ importante realtà sia sportiva che industriale e non solo ricca di prestigiose tradizioni, ma seguita e praticata da migliaia di appassionati. In questi ultimi anni però abbiamo avviato un processo di trasformazione culturale al nostro interno per proporci come elemento attivo della società contemporanea ed adeguarci alle mutate sensibilità in tema ambientale. Sensibilità che sono anche le nostre come FMI e dei nostri veri praticanti e sportivi, non dei fuorilegge. Per questo motivo non potevamo che fare del rispetto delle regole, delle leggi e del dialogo con le Autorità, le nostre colonne portanti di una rinnovata azione sui territori.

Con un paziente lavoro  abbiamo cercato  non più di risolvere problemi  o rimediare a criticità, abbiamo cercato di anticipare le soluzioni per far capire il nostro rispetto nei confronti dell’ambiente e di tutti i suoi utenti.  In questo senso il primo interlocutore è stato il Corpo Forestale dello Stato con il quale siamo ormai in piena e costruttiva collaborazione grazie ad un protocollo di intesa. A loro, come alle altre Istituzioni, abbiamo chiesto supporto ed aiuto per poter svolgere correttamente le nostre attività sportive ed amatoriali. I risultati sono positivi e palesi e, proprio con questo intento e rispetto solari, ho incontrato il Presidente Generale del CAI, Umberto Martini. Un incontro all’insegna della conoscenza, del dialogo e della reciproca volontà di trovare punti di contatto, piuttosto che evidenziare le differenze. Abbiamo scoperto di avere obiettivi comuni, e pur nel rispetto dei propri ruoli e finalità associative, abbiamo avviato un dialogo che da entrambe le parti viene vissuto come elemento  indispensabile della civile convivenza. Tutto si è svolto senza misteri , compromessi di corridoio o “spartizione di territori”. Ritengo doveroso presentare le nostre realtà e le nostre esigenze con chiarezza e decisione. Non c’è preclusione o dietrologia, ma spirito costruttivo e piena collaborazione. Sorprende quindi chi, in modo preconcetto, rifiuta di dialogare con una realtà che ha pieno diritto di esistere così come tutti gli altri fruitori del territorio.

La recente gara di Enduro svoltasi a Costa Volpino (BG) è un esempio concreto di come la collaborazione tra portatori di interessi diversi possa esistere e favorire la tutela e sostenibilità dell’ambiente. E come possa farlo al  di là di sterili preconcetti o chiusure in “torri d’avorio” che alimentano faziosità e estremizzazioni tanto inutili quanto provocatorie. Con serena decisione e pazienza continuiamo, in tutta Italia, ad incontrare Sindaci, Autorità, Enti e associazioni ambientaliste, oltre all’autorevole Club Alpino Italiano, spiegando loro chi siamo, come agiamo e dando vita a tavoli di lavoro costruttivi. I risultati reali ci sono e sono di reciproca soddisfazione, anche ed in particolare per la salvaguardia del patrimonio ambientale e naturale.

Paolo Sesti