GOLF – 143° OPEN CHAMPIONSHIP CON I FRATELLI MOLINARI E MATTEO MANASSERO

IN CAMPO TIGER WOODS, DIFENDE IL TITOLO PHIL MICKELSON

Torna l’Open Championship, il major più longevo e il terzo dei quattro stagionali in programma da giovedì 17 luglio a domenica 20 sul tracciato del Royal Liverpool GC, a Hoylake in Inghilterra. A confrontarsi con l’élite mondiale vi saranno Francesco Molinari e Matteo Manassero, ammessi di diritto, ed Edoardo Molinari che invece si è qualificato grazie a un’ottima prestazione con secondo posto nell’Irish Open.

Sarà un major con Tiger Woods, che ha calamitato le attenzioni della vigilia, insieme a Phil Mickelson, campione uscente. Inutile nasconderlo, un torneo con l’ex numero uno mondiale è tutt’altra cosa e poco importa se, dopo il lungo stop dovuto all’intervento chirurgico alla schiena, è appena alla seconda uscita con la precedente durata solamente fino al taglio. Sarà sul tee di partenza e questo conta per gli appassionati e per i network televisivi, che avranno sicuramente un’audience più robusta.

Woods ha vinto il suo terzo e ultimo Open Championship, dopo quelli del 2000 del 2005, proprio al Royal Liverpool nel 2006. “E’ bello tornare a Hoylake” ha detto. “Il campo, rispetto al passato, ha subito qualche modifica e nel complesso è un po’ più morbido. Ho effettuato tre giri di pratica e ho avuto tre differenti condizioni di vento, cosa che mi è tornata utile per rendermi conto delle diverse difficoltà di gioco. Oggi abbiamo anche trovato green abbastanza veloci”.

Sa di non essere tra i favoriti, ma alla domanda su quale piazzamento ritenesse per lui accettabile a fine gara ha risposto: “Il primo, naturalmente”. Poi ha aggiunto: “E’ tuttavia sempre più difficile vincere gare importanti e soprattutto i major per avvicinare il record dei diciotto ottenuti da Nicklaus. C’è molta più competitività, i giocatori sono più preparati, atleticamente forti e mandano la palla molto lontana. Quando io ho iniziato una media di 296 yards era veramente notevole. Domenica, parlando con Gary Woodland, mi ha detto che trovando una buona combinazione tra driver e palline ha raggiunto le 320 yards. Il gioco è profondamente cambiato”.

Mickelson, che domenica scorsa non è riuscito a difendere il titolo nello Scottish Open, ma che tuttavia è terminato in buona classifica (11°) mettendo in mostra brani di ottimo gioco, ha sicuramente le carte giuste da giocare per raccogliere il secondo successo consecutivo, ma la concorrenza sarà fortissima. Scalpitano l’australiano Adam Scott, leader mondiale, e lo svedese Henrik Stenson, secondo nel world ranking, ma è su di giri soprattutto Justin Rose, fresco del successo in Scozia che gli ha permesso di salire al terzo posto nella classifica mondiale e che ora sa di poter aspirare anche al primo. A suo svantaggio l’enorme pressione a cui sarà sottoposto dai suoi connazionali, che potrà probabilmente togliergli un po’ di lucidità.

In altri tempi sarebbe stato opportuno scommettere qualcosa sulla coppia nordirlandese Rory McIlroy-Graeme McDowell, ma al momento funzionano a scatti. Il primo dopo un avvio sprint in Scozia, si è perso e non è la prima volta in questo periodo, e il secondo sembra avere soprattutto un’andatura da crociera. Resta come incognita la grande classe di entrambi che potrebbe dar luogo a risvegli improvvisi. Sostanzialmente, anche se i primi tre del world ranking e Mickelson sono accreditati di qualcosa di più, in realtà c’è un grande equilibrio. Potrebbe spezzarlo il tedesco Martin Kaymer, tornato vincente un major (US Open) dopo lungo oblio, come potrebbe farlo anche Bubba Watson, che ha fatto suo il Masters, ma entrambi hanno la tendenza a passare dalla brillantezza all’opacità. In una lista di possibili protagonisti meritano posto Keegan Bradley, Jason Dufner, Zach Johnson, Dustin Johnson e Web Simpson e, un gradino sotto, Matt Kuchar, Jordan Spieth, gli inglesi Luke Donald, Paul Casey e Ian Poulter, l’argentino Angel Cabrera, l’australiano Jason Day, lo spagnolo Sergio Garcia, il giapponese Hideki Matsuyama, i sudafricani Charl Schwartzel e Louis Oosthuizen. C’è sempre da attendersi qualcosa di buono da Jim Furyk e dal sudafricano Ernie Els, mentre non dovrebbero trovare spazio molto in alto l’irlandese Padraig Harrington e l’inglese Lee Westwood, il cui brillante palmares appare destinato a rimanere orfano di major.

L’ottima prova fornita in Scozia (4°) deve aver dato parecchio morale a Manassero, da tempo alla ricerca del passo giusto per tornare ad eccellere. Un altro risultato di rilievo potrebbe farlo definitivamente ripartire. Inoltre ha un conto da saldare con questo major che affronta per la quarta volta e dove, dopo il 13° posto nel 2009 nello status di dilettante, ha subito due tagli. Francesco Molinari ha indubbiamente il ritmo necessario per tale genere di gare e l’Open Championship, che disputa per la settima volta, è quello, tra i major, che gli ha dato le maggiori soddisfazioni con il nono posto dello scorso anno e il 13° nel 2009. Edoardo Molinari ne ha disputati quattro, dei quali due da dilettante, e ha sempre superato il taglio con miglior esito nel 2011 (27°). Vi torna dopo due anni di assenza.

Partenze mattutine per il trio azzurro. Edoardo Molinari sarà sul tee alle ore 7,20 locali insieme al thailandese Kiradech Aphibarnrat e a Brooks Koepka; alle ore 7,53 sarà il turno di Francesco Molinari con Ryan Moore e con il danese Thorbjorn Olesen e subito dopo, alle 8,04, quello di Matteo Manassero con il finlandese Mikko Ilonen e con il dilettante scozzese Bradley Neil. Alle 9,04 inizierà Tiger Woods con Angel Cabrera e con Henrik Stenson. e nel primo pomeriggio (ore 14,05) sarà la volta di Phil Mickelson con Bubba Watson e con Ernie Els.

Il torneo su Sky – L’Open Championship avrà ampia copertura sulla TV satellitare Sky con collegamenti sui canali Sky Sport 2 e 2 HD ai seguenti orari: giovedì 17 luglio e venerdì 18, dalle ore 10 alle ore 21; sabato 19, dalle ore 11 alle ore 20,30; domenica 20, dalle ore 12 alle ore 19,45. Al termine di ogni diretta andrà in onda Studio Golf, trasmissione di 30 minuti condotta da Francesca Piantanida.

CRITERI DI QUALIFICA PER RIO DE JANEIRO 2016 – L’International Golf Federation ha ufficializzato i criteri di ammissione per i giocatori di golf in merito alla partecipazione ai prossimi Giochi Olimpici di Rio de Janeiro nel 2016. L’annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta al Royal Liverpool Golf Club, in occasione della settimana in cui si svolge il 143° Open Championship. Al tavolo il presidente di IGF Peter Dawson, il vice presidente Ty Votaw e il Direttore Esecutivo Antony Scanlon.

Il torneo si svolgerà sulla distanza di 72 buche con formula stroke play e saranno assegnate, come per le altre specialità olimpiche, le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo,

Gareggeranno 60 giocatori e altrettante giocatrici, ammessi in base all’Olympic Golf Ranking che sarà formulato seguendo la graduatoria dell’Official World Golf Ranking maschile e del Rolex Women’s World Golf Ranking femminile. Il periodo di qualificazione olimpica è iniziato il 14 luglio e terminerà l’11 luglio 2016. Durante questo periodo sul sito dell’International Golf Federation apparirà l’Olympic Golf Ranking che verrà aggiormato ogni settimana in base alle classifiche mondiali maschile e femminile.

Alla data dell’11 luglio 2016 rientreranno nella competizione i primi 15 classificati nei due ranking con un massimo di 4 rappresentanti per nazione. Tra gli altri in graduatoria dal 16° al 60° posto ogni nazione potrà avere fino a due rappresentanti a condizione che non abbia già più di due atleti fra i primi 15.

E’ stato disposto, inoltre, che il Brasile, in qualità di nazione ospitante, e ciascuno dei 5 continenti del movimento olimpico (Africa, America, Asia, Europa e Oceania) debba avere almeno un rappresentante (sia nella gara maschile che in quella femminile) se non già presente in virtù del posizionamento nei ranking.

JUNIOR OPEN CHAMPIONSHIP: TEODORO SOLDATI E ANGELICA MORESCO UNDICESIMI – Angelica Moresco e Teodoro Soldati sono all’undicesimo posto con 76 (+4) colpi nel Junior Open Championship, il prestigioso torneo giovanile riservato agli Under 16 iniziato al West Lancashire Golf Club (par 72), nei pressi di Liverpool in Inghilterra, con la partecipazione di 123 concorrenti in rappresentanza di ben 75 nazioni. Guida la graduatoria unica con 70 (-2) lo svedese Hugo Townsend, solo giocatore sotto par, davanti all’irlandese Kevin Leblanc (72, par). In terza posizione con 73 (+1) l’indiana Aditi Ashok, in quarta con 74 (+2) il sudafricano Luca Filippi, l’inglese Hollie Muse e la peruviana Anneke Strobach. Il leader ha segnato sei birdie e quattro bogey, Soldati un birdie e cinque bogey, la Moresco due birdie e sei bogey.

La gara, che si svolge sulla distanza di 54 buche, vanta un albo d’oro ricco di giovani che poi sono diventati campioni quali Sergio Garcia, vincitore della prima edizione nel 1994, Francesco Molinari, Nicolas Colsaerts, Camilo Villegas, Paula Creamer e Patrick Reed, per citarne alcuni. Lo scorso anno Renato Paratore (220 colpi) si è classificato secondo assoluto, e primo dei ragazzi, nella classifica unica in cui ha prevalso la giapponese Asuka Kashiwabara (206).

Ufficio Stampa FIG