Luigi Tadei è stato scelto dalla società del presidente Milena Gandolfi per guidare la prima squadra che disputerà il campionato di serie B in sinergia con Davide Mastroiaco. Nel curriculum Tadei Vanta esperienze come allenatore nel settore giovanile di società del modenese come Polisportiva Massese Caselle e Folgore Mirandola. Facciamo due chiacchiere con Tadei.

Come si è sviluppato il discorso che l’ha portata a diventare il mister della prima squadra?

“Al momento di intraprendere un nuovo percorso mister Loris Poggi mi ha annunciato di avermi indicato alla società come suo papabile sostituto, e per questo non finirò mai di ringraziarlo, sfondando una porta aperta in quanto sia il presidente Milena Gandolfi che il direttore tecnico Ademaro Mosconi avevano già fatto un pensiero sulla mia possibile candidatura. In ballottaggio con altri possibili candidati, il presidente, in una recente intervista, ha sottolineato il fatto che a convincerla è stata la determinazione che ha intravisto nei miei occhi, ma soprattutto la mia professionalità, impegno e spirito di sacrifico, qualità che in questi anni hanno contraddistinto il mio percorso da allenatore”.

Quali sono gli obiettivi concordati con la società?

“Con la società si è concordato un percorso della durata di tre anni, questo per dare continuità a questo nuovo progetto e per garantire a tutte le ragazze di avere un punto fermo come riferimento”.

Che stimoli ha per questa nuova avventura?

“Se si pensa che da quando ho iniziato ad allenare nel 2009, i sacrifici sono stati davvero enormi, per questo credo che la risposta venga da se. Ma la voglia di mettermi in gioco, di crescere, imparare ma soprattutto di dare a questa società tutta la mia ambizione di arrivare sempre più in alto, siano testimoni della mia felicità nell’aver ricevuto questo nuovo incarico, senza mai dimenticarmi di mantenere sempre i piedi ben saldi a terra”.

Che squadra avrà a disposizione?

“La squadra è ancora in fase di costruzione, ma sicuramente quello che mi aspetto dalla società è di avere a disposizione una rosa le cui caratteristiche principali siano attaccamento alla maglia, voglia di lavorare ma soprattutto la regola fondamentale è il “divertimento” perché, come dice un aforisma di Enzo Bearzot a me molto caro: “Il calcio pare essere diventato una scienza, anche se non sempre esatta. Tuttavia, per me, si tratta prima di tutto e soprattutto di un gioco”.

Cosa potrà dare alle ragazze in base alle tue esperienze?

“Spero di trasmettere alle ragazze la passione che nutro per il gioco del calcio, ma anche attaccamento e spirito di squadra legato al sacrifico collettivo. Dal punto di vista tecnico, venendo da un ottimo percorso all’interno delle scuole calcio, credo di poter offrire loro un buon bagaglio tecnico consono alla loro crescita che non deve essere solo tattica ma anche un continuo arricchimento di quello che è la tecnica di base e la tattica individuale”.

Cosa le ha lasciato l’avventura con Esordienti Misti?

“Amore. Si mi sono sentito amato da tutto il gruppo. Un’avventura incredibile dove il vero senso di tutto è stato il concetto di “squadra” ma soprattutto questo importantissimo interscambio e sano confronto tra uomo e donna che, nell’ ultimo periodo, sembra essere stato dimenticato da parte di noi uomini, e questa è una gran tristezza. Pertanto porterò per sempre nel cuore questo percorso rendendolo la base fondamentale del mio percorso futuro”.

Ha qualcosa da aggiungere?

“Concludo con questo aforisma: “La sera prima di gara-5 della finale, Michael Jordan mangiò una pizza e si beccò una intossicazione alimentare. Volle scendere ugualmente in campo e segnò 40 punti. È questo il doping del campione vero: la voglia di giocare””.

Mirko Melandri

Ufficio Stampa Imolese femminile acfd