BUSTO A-NTIRAZZISTA AI QUARTI DI FINALE

Pessina e Busacca: «Le due squadre dalla provincia di Varese, esempio di fair play e accoglienza»
Per il secondo anno consecutivo, dalla provincia di Varese sono state due le squadre che hanno partecipato ai Mondiali Antirazzisti, la festa Uisp per eccellenza, e che si sono rivelate le protagoniste del torneo per capacità di gioco, fair play e adesione ai valori profondi della manifestazione. Sono partiti a metà settimana da Busto Arsizio e da Varese: oltre a UispVareseResistente, formata da sette ragazzi ospiti del centro per richiedenti asilo politico di via Pola a Varese, a Castelfranco Emilia si sono presentati anche sette ragazzi bustesi per la squadra Busto A-ntirazzista. Tre italiani, «uispini» del Centro Studi Karate di Paolo Busacca, vicepresidente provinciale Uisp, altri quattro scelti tra i ragazzi delle formazioni dilettantistiche delle squadre di calcio bustesi, tutti stranieri, provenienti da Tunisia, Brasile, Ecuador e Argentina.
La squadra di Busto è nata anche grazie alla collaborazione del Comune, dopo il brutto episodio di razzismo che, a gennaio 2013, ha coinvolto alcuni sedicenti tifosi della Pro Patria, che hanno causato l’abbandono di una partita amichevole da parte del Milan, con cori razzisti contro Kevin-Prince Boateng. La reazione della città all’accaduto è stata importante: «Busto sa essere accogliente – dice Paolo Busacca – non si meritava di finire sotto i riflettori per un episodio del genere, quando ogni giorno i bustesi si impegnano per l’accoglienza delle persone di culture diverse. Lo scatto d’orgoglio, quindi, ha portato alla nascita di tante iniziative, e la squadra ai Mondiali Antirazzisti è stata il coronamento di un percorso, che quest’anno ha continuato a dare frutti».
Sono stati infatti i ragazzi a dimostrare sul campo quanto quello contro Boateng sia stato un episodio isolato: «Busto A-ntirazzista è arrivata ai quarti di finale – racconta Alessandra Pessina, responsabile dei progetti per Uisp Varese e vicepresidente lombarda, a Bosco Albergati accanto alle due squadre – e lo ha fatto dimostrando, insieme ai ragazzi di UispVareseResistente, di aver colto in pieno lo spirito e il senso dei Mondiali Antirazzisti: il loro fair play nelle partite importanti ha permesso il proseguimento del gioco in maniera serena anche qui, dove l’arbitro non c’è». Non solo: i ragazzi di Varese e Busto si sono prestati a giocare con squadre a cui mancavano giocatori, hanno dimostrato di saper superare le differenze culturali e razziali sul campo, gioendo o disperandosi insieme per ogni tiro andato a segno o mancato.
«I Mondiali Antirazzisti sono proprio questo – conclude Pessina – ma soprattutto sono la capacità, da parte di tutti i partecipanti, di continuare a contagiare la propria città con questo spirito ogni giorno dell’anno». In attesa di tornare a Bosco Albergati l’anno prossimo, dimostrando ancora una volta quanto il territorio varesino possa essere davvero esempio di antirazzismo.

Ufficio Stampa Uisp Varese
C. Frangi