Il Rose Bowl Italia è un’emozione intensa, un obiettivo che tutte le donne del CIFAF vorrebbero raggiungere, ognuna con il suo modo di vedere le cose e dettato dalla realtà  che vivono ogni giorno in uno sport considerato fino a ….

qualche tempo fa esclusivamente maschile. In questi due anni le donne del football femminile hanno dimostrato fegato, capacità  e tenacia probabilmente più di molti uomini, non dimenticandosi che tra loro ci sono studentesse, mamme, imprenditrici e dipendenti. Tutto cià non le ha fermate, così abbiamo voluto chiedere ad alcune di loro, attaccante e difensore per entrambe le squadre, qual è stato il loro percorso fino alla finale. Le ragazze hanno risposto seguendo una serie di punti quali: breve introduzione di chi sei e che ruolo ricopri nelle tua squadra; impressioni sul campionato 2014; qual è stata la squadra che ti ha messo più in difficoltà ; come vi siete preparate alla finale; cosa farai il giorno prima della partita (tipo rito scaramantico). Davvero interessanti le loro risposte.

RIZZUTI, RAVALDI, DI GIOACHINO E BALDASSARRE PRESENTANO IL ROSE BOWL ITALIA DI DOMANI

VALENTINA WONDER  RIZZUTI – Sono la Safety (nonostante la statura) delle Fenici Ferrara.
Quest’anno è stato un campionato veramente intenso, perfetto sotto molti punti di vista: è cresciuto il numero delle squadre, è migliorato molto il livello. Un’unica pecca, perà, e che siamo donne e siamo poche. Proprio per questo motivo sarebbe bellissimo avere i 2 movimenti che ci riguardano e che ruotano intorno alla palla ovale (Tackle e Flag Football) in 2 periodi distinti dell’anno. Sono certa che in molte farebbero entrambi, con la diretta conseguenza di avere sempre più donne appassionate ed un livello che ci permetta, in tempi più brevi, di raggiungere le “colleghe” europee. Per quanto riguarda la mia squadra, invece, sono veramente orgogliosa di noi per i tanti sacrifici fatti per lavorare tutte insieme (metà  squadra arriva da fuori Ferrara) e, comunque andrà , ci rendono già  vincenti. Come ha detto Vince Lombardi “Le persone che lavorano insieme vinceranno”. Noi abbiamo sacrificato tutti i week end da marzo ad oggi per allenarci, quando non giocavamo. Ringrazio ogni singola ragazza che non si è tirata indietro per questo!
Probabilmente le Marines Lazio sono state la squadra più ostica. Ad inizio partita e senza quasi rendercene conto eravamo già  sotto di 2 TD, poi abbiamo tirato fuori la grinta ed il carattere. Perà devo essere onesta, se loro avessero avuto un roster un po’ più lungo (moltissimi doppi ruoli ed un roster di circa 11 persone €“ si gioca a 7 ndr) non so come sarebbe andata a finire. Tecnicamente non credo che siamo inferiori a nessuna squadra, ma dobbiamo partire con il piede giusto subito.
Per la finale ci siamo preparate€¦ studiando, studiando e studiando. L’attacco ha provato gli schemi, nonostante siano ormai consolidati dalla prima partita, mentre la difesa ha lavorato molto sugli individuals.
Per prepararmi alla finale ho preso 2 giorni di ferie, per poter essere almeno riposata. Non ho grandi riti scaramantici, se non una cosa che facciamo sempre tra di noi, in spogliatoio prima di entrare in campo. Ma se la dico, poi non porta male?

CHIARA DI GIOACHINO -(nella foto) Ho 28 anni e vengo dalla provincia di Alessandria. Dopo aver provato vari sport di squadra ho conosciuto il mondo del football americano grazie a mio fratello Stefano, RB nei Centurions Alessandria. Il mio percorso inizia due anni fa nelle Fenici Alessandria, prosegue insieme alle Furie Cernusco S/N e continua quest’anno nelle Fenici Ferrara. Il mio ruolo è sempre stato quello del Centro e, qui a Ferrara, indosso la maglia numero 73.
Questo è il mio primo campionato, ma nel farne un bilancio posso affermare che è un’esperienza per cui è valsa la pena lottare, sacrificare rapporti personali e università , viaggiare per chilometri pur di riunirsi ed allenarsi tutte insieme, con voglia di vincere in un team unito. Quello che più mi ha colpito è la forza, l’energia, la sintonia e lo spirito di squadra che caratterizza le Fenici Ferrara, le quali hanno saputo in poco tempo coinvolgermi senza farmi mai sentire ospite, essendo io in prestito dalla società  Daemons Martesana.Ogni partita per tutte noi è stata una vera sfida poichà©, anche se fiduciose delle nostre capacità , non abbiamo mai sottovalutato le avversarie. Ogni vittoria ci ha reso sempre più orgogliose e soddisfatte. Nessuna squadra in particolare mi ha creato difficoltà , perchà© carica e tesa in ogni partita di questo campionato e sapevo di dover dare sempre, in ogni azione, il meglio di me per la squadra e per il nostro obiettivo. In poche occasioni ho riscontrato mancanza di sportività  e correttezza€¦ ma fa parte del gioco!
Per quanto riguarda la preparazione in vista della finale, dopo la vittoria contro le Marines Lazio, abbiamo intensificato gli allenamenti di squadra e individuali, la prova schemi e ricercato il confronto con i coach per correggere eventuali errori.
Il giorno prima della gara è sempre molto particolare perchà© mi trovo immersa in un mix di emozioni e pensieri incredibile. Come ho fatto per ogni match, scriverà sulle braccia i nomi di chi mi sostiene, ascolterà il discorso di Al Pacino in ogni maledetta domenica e penserà all’unica cosa che puà ripagare tutti i nostri sforzi€¦ la vittoria!

ELISA RAVALDI – Ho 23 anni e sono fiera di essere una wide receiver delle Neptunes! Tre anni fa ero alla ricerca di un nuovo sport e un’amica mi disse che si stava pensando di mettere su una squadra di football femminile. Sapevo a malapena ch e fosse quello con l’armatura, ma non sapevo che quel giorno mi avrebbe cambiato la vita. Sono iniziati gli allenamenti e poi si è cominciato a capire cosa fosse realmente il football, il sudore, la fatica, le gioie nel vedere i progressi che si stanno raggiungendo insieme. Ho trovato amiche e compagne fidate. Dopo anni di sforzi e di dedizione, quest’anno ci siamo guadagnate la finale del Rose Bowl Italia.
A differenza dello scorso anno la regular season è stata più breve, per cui ogni partita è stata fondamentale. àˆ stato un campionato molto entusiasmante e soprattutto intenso: non ci sono mai state partite facili, anzi, sempre molto combattute e faticose anche a livello mentale. Incontrando squadre più fisiche di noi abbiamo dovuto aggiustare i nostri giochi, per riuscire a sfruttare sempre ogni possibilità .
Per quanto mi riguarda la squadra più ostica sono state le Sirene, ben preparate tecnicamente e con una difesa bella tosta: è stata una battaglia fino all’ultimo.
Per questa finale stiamo continuando a lavorare sodo, abbiamo intensificato gli allenamenti e siamo concentrate sull’obiettivo. Non ci resta che dare il 1000% sul campo!
Il giorno prima del Rose Bowl Italia tornerà da lavoro un po’ tardi, così mi infilerà nel letto subito per essere pronta a tutto!

TIRSE MIRTILLA BALDASSARRE €“ Sono una “Total Line Woman” delle Neptunes Bologna! In 3 anni ho giocato guardia, centro, tight end ma, soprattutto, defensive end. àˆ il mio ruolo preferito, quello che amo ed in cui mi identifico perchà© mi regala più soddisfazioni.
Il Campionato 2014 è stato intenso. Anche quest’anno le Neptunes si sono riconfermate la squadra più leggera del Campionato. Giocare contro atlete grosse il doppio di te, ti mette sempre in una condizione particolare, mentalmente e fisicamente. Mi è comunque dispiaciuto moltissimo che le Vibrie Salento non abbiano potuto partecipare, perchà© ci tenevo a conoscerle e, ovviamente, a giocare una partita in più. Il girone Sud è stato impegnativo; Pescara e Roma, seppur con numeri risicati, combattono sempre con una tenacia ed una grinta ammirevoli. Sono squadre molto fisiche. Le Sirene Milano, invece, erano ovunque€¦ gli overtime con loro sono stati sofferti e abbiamo temuto la sconfitta fino all’ultimo secondo. Ogni partita è stata comunque giocata al massimo e vinta combattendo fino alla fine. Nulla di facile contro nessuna di loro.
La partita più impegnativa è stata sicuramente quella giocata contro le Lobster Pescara. Campionesse uscenti e terza partita contro di loro (nelle prime due avevamo sempre perso). Siamo scese in campo preparate e attente, ma preoccupate della loro fisicità  e della grinta che un titolo da difendere puà regalarti. Una partita eterna, lunghissima, piena di infortuni ed in trasferta. Uscirne vincitrici (considerando la loro #18) è stato un trionfo!
Nelle ultime settimane abbiamo intensificato gli allenamenti. Circa 1-2 in più, ogni settimana, tanta atletica (siamo “piccole”, fiato e gambe non possono mancare), individuali e installazioni eseguiti con precisione maniacale. La tensione si sente e l’unico modo per restar sul pezzo è tener la testa bassa e lavorare!
Come rito scaramantico preparo la borsa la sera prima, sempre. Poi passo la giornata con il mio fidanzato (Matias Righi, 6 anni nei Warriors e attualmente giocatore Neptunes) che da DE mi aiuta per i dubbi, le domande e i suggerimenti dell’ultimo minuto. Alla fine vado da Pompy (Erika Lazzari, scomparsa tragicamente nel 2013 ndr) per due chiacchiere ed un saluto! La tengo aggiornata per ricordarle l’ora della partita, per sentirla un po’ più vicina prima di scendere in campo. A lei sempre il primo e l’ultimo break in campo, ad ogni partita!

Luca Pelosi
Ufficio Stampa FIDAF