Il conto alla rovescia è ormai iniziato e Giovanni Bracco, deus-ex-machina di Sea Adventure, l’organizzazione che da oltre vent’anni progetta e realizza spettacolari raid in gommone, è prontissimo a partire per una nuova avventura: “Sulle rotte della speranza”.
Il 4 giugno scorso, presso il Club del Gommone di Milano, alla presenza del presidente Virginio Gandini, di Paolo Ilariuzzi, responsabile commerciale di Suzuki Marine Italia, di Teo Aiello, titolare di Nuova Jolly, e di Luca Pozzato, il designer di Officine GP Design, Bracco ha presentato la sua prossima avventura. La spedizione lo vedrà impegnato nell’attraversamento del cuore del Mediterraneo a partire dalla prima decade di luglio.
Il Raid si svolgerà a bordo di un battello pneumatico Nuova Jolly Prince 28 Sport Cabin spinto da un fuoribordo Suzuki DF250AP solcando le rotte, purtroppo tragicamente note, che ormai quotidianamente i migranti percorrono dal Nord Africa verso l’Italia. Più che un cimento sportivo, si tratterà dunque di una vera e propria spedizione volta a sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica su quest’immane tragedia dinnanzi a cui non si può restare indifferenti.

Ventuno tappe scandiranno le circa 3.000 miglia nautiche (oltre 5.500 km) del percorso che partirà da Genova e terminerà a Conche di Codevigo (PD).
Nella prima parte del Raid – Toscana, Corsica e Sardegna – Bracco navigherà in solitario, mentre a Marsala salirà a bordo anche l’amico Gianni Iengo. I due punteranno dapprima verso lo Scoglio Keith, il punto più elevato del Banco di Scherchi – una sorta di “montagna delle meraviglie” che dalle profondità del Canale di Sicilia sale vertiginosamente fino a pelo d’acqua, appena a 30 centimetri sotto – da dove faranno rotta su Pantelleria e poi sulle coste della Tunisia, sino a raggiungere le isole Kerkenna e Jerba. Da lì risaliranno verso Lampedusa, Linosa, Malta e quindi di nuovo in Sicilia, al Marina di Ragusa, da dove Bracco riprenderà a navigare da solo sul suo battello. Traversato lo stretto di Messina, la prua del Prince 28 punterà verso le poco conosciute, ma splendide coste albanesi, quindi costeggerà il Montenegro e le innumerevoli isole dalmate e croate sino a Trieste e, infine, come detto, verso l’ultima meta di Conche di Codevigo.

“L’intero raid sarà pubblicato sul Forum del Club del Gommone di Milano, www.clubdelgommone.com/forum – ha detto Bracco durante la presentazione – dove i navigatori del mare e della rete, potranno seguire in diretta tutta la nostra avventura mediante lo Spot 2, un localizzatore satellitare che fornirà la tracciatura dell’intero percorso su Google Maps. Per portare a termine questo progetto – ha proseguito Bracco – ci serviremo dell’apporto di numerosi sponsor sia tecnici sia commerciali, che ringrazio. I primi, cioè le aziende che hanno realizzato gommone, motore, accessori di navigazione, di comunicazione e sicurezza, rappresentano realtà che molto coraggiosamente accettano di sottoporre i loro prodotti a proibitivi test di navigazione, quali sono i nostri Raid, al solo scopo di offrire maggiori garanzie di affidabilità alla propria clientela. Gli altri sono l’espressione di prestigiose realtà commerciali che hanno scelto di promuovere la propria immagine e i propri prodotti tramite le nostre imprese sportive.”

“Suzuki Marine intende accompagnare Giovanni Bracco – ha sottolineato Paolo Ilariuzzi durante la presentazione del Raid –  in questa sua ennesima, entusiasmante avventura alla scoperta delle bellezze del Mediterraneo, stavolta visitando anche Paesi che sono alla ribalta della cronaca per tragedie umanitarie, legate a popoli che ricercano in Italia, e più in generale in Europa, prospettive di vita migliori. La tappa in Albania ci permetterà invece di scoprire, attraverso le foto e i racconti di Giovanni, le potenzialità di un Paese che inizia a affacciarsi al mondo del turismo nautico. In questa importante e difficile avventura, Giovanni avrà bisogno di compagni di viaggio affidabili e noi di Suzuki, ormai al 13mo Raid assieme, non abbiamo voluto mancare all’appuntamento”?

Il designer Luca Pozzato ha invece concentrato il suo intervento sulla speciale calandra che ha realizzato per coprire il V6 Suzuki utilizzato per il Raid. “La calandra è stata la tela su cui esprimere la mia creatività e come un quadro dovrà stupire l’osservatore, emozionarlo. Ho cercato di fare una piccola rivoluzione rispetto a ciò che oggi siamo abituati a vedere, attraverso la semplicità, seguendo un principio chiave dell’estetica Zen, il KANSO. Il concetto di KANSO risiede nell’eleganza visiva, la grazia e la bellezza, raggiunti tramite appunto la semplicità, la sottigliezza, l’eliminazione di elementi grafici inutili… La calandra è stata verniciata in una tinta unica bianco luminescente, con finitura opaca o lucida, con grande visibilità notturna grazie al principio di recuperare luce di giorno e rilasciarla di notte.”

Ufficio Stampa SUZUKI