ORIGINAL MARINES PESCARA – 4X4 SYSTEM ARECHI  9 – 10 (2-3, 3-1, 2-4, 2-2)

O.M. Pescara: Zicolella, Colasante, Sarnicola 2, Casini 3 (1 R), De Ioris, Di Fonzo, Giordano 1, Provenzano 1, Di Ferdinando,  D’Aloisio 2, Gobbi, Di Nardo, Mambella. All. Gobbi

4X4 System Arechi: Gallo, Del Basso 1, Storniello, Busà, Maccioni 1, Begovic 2, Buonocore, Iannicelli 2 (1 R), Siani 2, Vuolo, Spatuzzo, Parrilli, Baviera 2. All. Citro

Arbitri: Cataldi e Ercoli

Davanti a oltre settanta tifosi giunti da Salerno chi con l’autobus messo a disposizione dalla società e chi con mezzi propri, la 4X4 System Arechi compie una vera e propria impresa in casa del Pescara che mai in questa stagione aveva conosciuto nella propria piscina il sapore amaro della sconfitta. La società salernitana, partita per salvarsi, è giunta a giocarsi i play off non certo con i favori del pronostico e li ha vinti contro una squadra, quella pescarese, forte, tignosa e bene allenata sia tatticamente che natatoriamente. Mister Matteo Citro ed il suo fidato team manager Michele Baviera alla vigilia del match erano fiduciosi, convinti però che per realizzare l’impresa la squadra doveva disputare la “gara perfetta”. Così è stato. Il lavoro meticoloso svolto dall’allenatore salernitano sugli errori commessi nei due match precedenti ha dato i suoi frutti, consentendo alla 4X4 System Arechi di realizzare in acqua un vero e proprio capolavoro tattico. La partita inizia in un frastuono infernale. La torcida di casa si fa sentire, ma il popolo scudocrociato presente sulle tribune risponde da par suo, incoraggiando a gran voce i propri beniamini che trovano nei cori e nei volti degli amici, dei compagni delle giovanili e nei sostenitori presenti sulle gradinate quella forza ed energia che alla fine saranno determinanti per la vittoria. La partita sarà accesa ed equilibrata dall’inizio alla fine. Gli arbitri la tengono in pugno con la dovuta severità ed esperienza e per evitare che la stessa possa degenerare in più di un’occasione espelleranno temporaneamente coppie di giocatori venuti a “stretto contatto”. La squadra arechina riesce a mantenere alta la concentrazione e l’intensità agonistica venute a mancare in gara “1” ed emerse invece prepotentemente nella rivincita di Salerno, dove riaprendo la partita a 0’49” dalla fine del match consentirono la “coda” vittoriosa dei rigori. Tutti gli invicti, già dal riscaldamento, danno la netta sensazione di essere consapevoli del momento storico che stanno vivendo, dai quindicenni Del Basso, Baviera e Maccioni al quarantacinquenne Marco Iannicelli. Fra loro trent’anni di differenza. L’esperienza e l’incoscienza che ti fa osare l’inosabile: la vera forza dell’Arechi. Fra il primo e secondo tempo la partita vive un sostanziale equilibrio. Da ricordare nel primo periodo gli splendidi gol di Gianmaria Siani, una botta incredibile da posizione “5” in superiorità numerica, di Mario Del Basso, al quale la difesa pescarese riserverà per tutta la partita un trattamento particolare e Antonio Maccioni, con la palla che scavalca il braccio del difensore e si colloca sul primo palo là dove il portiere non può arrivare. Per i pescaresi realizzano Provenzano (l’1 a 1) e poi Sarnicola (il 2 a 2). Il primo tempo si chiude con gli invicti in vantaggio per 3 a 2. Casini, ad aperura di secondo quarto, firma il gol del momentaneo pareggio (3 a 3); una splendida azione del giovane centroboa salernitano Giuliano Spatuzzo si stampa sulla traversa ed una bella conclusione incrociata su uomo in più di Roberto Busà viene parata da Zicolella. Ci pensa Ivo Begovic a riportare l’Arechi in vantaggio sul 3 a 4, ma un mini break pescarese con le reti di D’Aloisio e Casini fanno chiudere il tempo alla squadra di casa in vantaggio per 5 a 4. All’intervallo lungo gli animi sembrano accendersi sulle tribune, dove fino a quel momento le due tifoserie hanno dato vita ad uno bellissimo spettacolo. E’ solo un attimo però, perchè ancora una volta prevale la sportività fra gli opposti schieramenti e tutto ritorna tranquillo. In questi primi due tempi sono da ricordare le lotte, corrette ma intense, fra i mastini Gigi Buonocore ed il capitano Marco Storniello con il forte centroboa avversario Giordano; la sagacia tattica di Alfonso Parrilli bravo a far girare palla e darla con i giusti giri ai compagni smarcati; la calma e l’esperienza di Darione Vuolo che ogni qualvolta viene chiamato in causa si fa trovare sempre pronto costringendo la squadra avversaria a marcarlo a pressing favorendo quindi l’apertura di spazi in favore del centroboa. Nel terzo tempo il Pescara sembra voler prendere il volo. Il numero quattro in calottina bianca Casini, con la sua rete numero tre, sorprende la difesa salernitana ed insacca il gol del 7 a 5, massimo vantaggio dei padroni di casa. Il pubblico arechino non molla ed incita i ragazzi in acqua ancora con più forza. Eccezionale assist di Marco Iannicelli al nostro centroboa Ivo Begovic che liberandosi dal difensore si gira fronte al portiere e si guadagna il penalty. Sul pallone va Iannicelli che ripete il tiro finale e vincente di Salerno, con il quale chiuse la serie dei rigori. La palla si insacca nuovamente alla destra di Zicolella. Il numero otto scudocrociato, icona della pallanuoto salernitana, aspetta giusto qualche attimo per mettere il suo personale e decisivo marchio di fabbrica sulla partita realizzando il gol del 7 a 7. Da circa 8 metri, fintando un passaggio, lascia partire un improvviso missile che si insacca nel sette alla destra del portiere pescarese. Da ora in poi gli invicti non andranno più sotto nel punteggio. A pochi secondi dalla fine del terzo tempo è Gianmaria Siani, con un siluro terrificante, a trafiggere Zicolella. Si va all’ultimo tempo con la 4×4 System Arechi in vantaggio per 8 a 7. Il quarto tempo nei due match precedenti ha sempre visto venir fuori la squadra pescarese, con quella salernitana chiamata a rincorrere. Per questo quando il capitano abruzzese D’Aloisio pareggia in conti in superiorità numerica, un brivido freddo scorre lungo la schiena dei tifosi salernitani. Ma ci pensa Ivo Begovic a riportare subito serenità nell’ambiente con un gol da fuoriclasse in posizione di centroboa. E’ fatta ? No, il Pescara è ancora vivo. Giordano a 42” dalla fine del match riesce a bucare un incolpevole Gianluca Gallo, autore di una buona prestazione, fissando il risultato sul 9-9. La mente corre ai rigori. Ma l’incoscienza dei quindicenni, il coraggio di osare l’inosabile è nel DNA di Gaetano Baviera (così come lo era in quello del padre Michele e dello zio Roberto) che approfittando dello spazio lasciatogli dalla difesa pescarese, preoccupata più di doppiare al centro che chiudere sul numero 13 arechino, da posizione “5” lascia partire un tiro che rimbalza davanti a Zicolella e termina in fondo al sacco. Sugli spalti fra la torcida scudocrociata si scatena la festa, mentre mister Citro, il presidente Gianluca De Rosa ed il team manager Michele Baviera , dalla panchina, si sbracciano per richiamare all’ordine ed alla concentrazione i sette in acqua. Gli ultimi secondi di gioco sono vissuti con un’ansia incredibile. In casa abruzzese si aspetta un invenzione al tiro dei vari Casini, Provenzano, Giordano o D’Aloiso, tutti eccellenti tiratori. In quella arechina si spera nella freddezza e nella reattività dell’estremo difensore Gallo. Non succede invece nulla. La retroguardia scudocrociata difende alla grande, recupera palla e lancia in controfuga Gigi Buonocore, il quale anziché affondare verso la porta abruzzese si ferma e resta a baciare il pallone in attesa del fischio finale. A fine partita il primo pensiero del presidente De Rosa, di mister Citro e del Capitano Marco Storniello è per  Candido Di Giacomo, storico dirigente arechino tuttora convalescente, al quale viene dedicata la vittoria. Ora si che siamo in serie A2.