GRINTA E DETERMINAZIONE PORTANO FRANCESCO MOLINARI AL SESTO POSTO

Con un ottima prestazione, sottolineata da un parziale di 69 (-1) colpi. Francesco Molinari è al sesto posto nel 114° US Open, il secondo major stagionale iniziato sul percorso numero 2 del Pinehurst Resort, al Village of Pinehurst nel North Carolina. La scena se l’è presa in tedesco Martin Kaymer che, con un gran 65 (-5), si è assicurato la leadership con tre colpi di vantaggio su Kevin Na, Fran Quinn, sul nordirlandese Graeme McDowell e su Brendon de Jonge dello Zimbabwe (68, -2). Al 106° posto con 75 (+5) Andrea Pavan, l’altro azzurro in campo.

Show di Kaymer a parte, la classifica è piuttosto corta come testimoniano i 48 giocatori alle sue spalle racchiusi nell’arco di tre colpi. Molinari ha l’ottima compagnia di Matt Kuchar, Dustin Johnson, Keegan Bradley, Jordan Spieth, Brendon Todd, Brandt Snedeker, Harris English, dello svedese Henrik Stenson e del giapponese Hideti Matsuyama. Ha tenuto Phil Mickelson, che questo torneo non l’ha mai vinto, ma forse è meglio dire che lo ha perso più volte quando era a un passo dal traguardo: è al 16° posto con 70 (par) insieme a Steve Stricker, agli inglesi Paul Casey a Ian Poulter e al sudafricano Charl Schwartzel. Non proprio a suo agio il nordirlandese Rory McIlroy, 36° con 71 (+1) alla pari con Zach Johnson, Webb Simpson e con il sudafricano Louis Oosthuizen.

Non hanno effettuato la partenza che probabilmente si attendevano l’inglese Justin Rose, campione uscente, 50° con 72 (+2), lo spagnolo Sergio Garcia e l’australiano Adam Scott, numero uno nel World Ranking, 68.i con 73 (+3). Scott rischia il trono mondiale in caso di successo di Stenson o di Bubba Watson, ma quest’ultimo è praticamente fuori gioco, perché con un deludentissimo 76 (+6) è addirittura 122°. In caso di exploit di Stenson, l’australiano respingerebbe l’attacco terminando tra i primi quattro.

Classifica amara, oltre che per Watson, anche per l’argentino Angel Cabrera e per il sudafricano Ernie Els, 88.i con 74 (+4), e per Lee Westwood, che ha lo stesso score di Pavan e che ancora una volta lascerà il suo palmares privo di major.

“Ho effettuato tanti ottimi colpi – ha detto Kaymer – e ho commesso pochi errori. Cogliendo quasi tutti i green ho ridotto al minimo il rischio di bogey. Nel finale ho avuto ottime risposte dal putter determinanti per il punteggio. Alla vigilia, dopo che avevo provato il campo, pensavo a uno score sopra par, poi debbono aver fatto qualcosa, perché l’ho trovato completamente diverso da come me lo attendevo. Mi sono concentrato solo sulle cose principali, sui colpi, sulla strategia, senza preoccuparmi di eventuali sbavature. Insomma una filosofia molto semplice Certo è bello essere al comando e con quel vantaggio, ma il difficile viene ora”. Dopo nove buche in cui ha mantenuto una condotta piuttosto guardina con due birdie e un bogey, il tedesco ha cambiato passo nel rientro con quattro birdie di cui tre sulle ultime cinque buche in cui ha messo a segno putt da media distanza e piuttosto difficili.

Francesco Molinari si è trovato gravato di due bogey dopo sei buche, ma ha avuto il merito di non disunirsi e di credere nel suo gioco e nella sua condizione, ricorrendo anche alla solita determinazione. E’ tomato in par con due birdie di fila (9ª e 10ª), è nuovamente andato sopra con un bogey alla 11ª, poi si è disteso nel finale e con altri due birdie in sequenza (14ª e 15ª) è entrato tra i top ten.

Il debutto in un major non è mai semplice e Pavan ha dovuto necessariamente pagare dazio all’inesperienza in questo genere di gare. Ha tenuto per metà tracciato con parziale di 36 (+1, con un birdie e due bogey), è riuscito ad assorbire un doppio bogey con due birdie tra la 10ª e la 12ª, ma dalla 14ª le cose sono precipitate con un doppio bogey e due bogey. Il montepremi è di 8.000.000 di dollari con prima moneta di 1.440.000 dollari.

Ufficio Stampa FIG