QUARTU S. ELENA SI ILLUMINA CON LE PRODEZZE DELLO ZEUS E DI CARLO ROSSI

La Sardegna sportiva esulta per il suo primo scudetto al femminile. Neutrali e sconfitti si complimentano con lo Zeus Quartu del patron Gianfranco Cancedda per il titolo conquistato dopo tre gare di assoluto pregio, imbellite dalla presenza di un pubblico che gradualmente si è reso sempre più numeroso e festante, consapevole del fatto che la performance riservata dalle protagoniste avrebbe lasciato un segno indelebile. Tra le scudettate esulta la lombarda Laura Negrisoli che mette in saccoccia il titolo numero diciassette. Anche il clan del Tennistavolo Norbello trarrà dal mancato successo tanti buoni auspici trovando nuovi affetto e consensi tra i propri conterranei e non solo.

Nel periodo caratterizzato anche dai campionati italiani assoluti arriva un’altra bellissima sorpresa per gli appassionati isolani perché il marcozziano Carlo Rossi, tredici anni a luglio, continua a stupire conquistando altri due titoli italiani. Ad aprile furono quattro alti podi nei giovanili, ora è andato a primeggiare tra i terza categoria, superando con testa e gran maturità atleti molto più grandi ed esperti di lui. Prima nel singolo, il giorno dopo nel doppio maschile in coppia con matteo Mutti del Castel Goffredo. Sarà una settimana indimenticabile per il tennistavolo sardo, in attesa che arrivino ancora tanti altri risultati di prestigio.

NELLA BELLA EMERGONO LE ATLETE MENO ACCREDITATE

La contesa decisiva termina in parità, ma è lo Zeus a sollevare la coppa che contrassegna l’avvenuta conquista del tricolore. L’assoluto equilibrio che si era palesato nelle prime due sfide, terminate entrambe per 4 a 1 a favore della squadra che giocava in casa è continuato con la bella. Il risultato è restato spesso in bilico riservando anche tante sorprese. Nessuno alla vigilia poteva preventivare che sia Negrisoli, sia l’ellenica del tennistavolo Norbello Angeliki Papadaki rimanessero all’asciutto. E tanto meno che Li Yunan nella sponda quartese e Marina Conciauro in quella guilcerina sarebbero state determinanti per l’assegnazione del titolo. Sia la cinese, sia la palermitana non erano riuscite a portare punti in cascina nelle precedenti sfide e i loro acuti hanno ancor di più infervorato una platea gremitissima, colma di cultori della racchetta provenienti da tutta l’isola e ubriacata dal tifo colorito e fragoroso dei supporter scesi dal centro Sardegna e alleatisi con quelli del Campidano. L’orientale fa suo prima il match con una incredibilmente spenta Papadaki, poi, pur soffrendo, capitalizza nella sfida decisiva con Conciauro che nelle prime frazioni non sfrutta due palle per chiudere entrambi i set. Sempre sopra le righe anche le prestazioni della numero uno d’Italia Niko Stefanova che ha realizzato la sua personale doppietta ai danni di Tian Jing e Negrisoli ma con l’italo cinese che in precedenza prevaleva su Papadaki. Alla fine la differenza l’ha fatta la regular season con le zeusine che chiusero al comando con una sola sconfitta, patita proprio con il Tennistavolo Norbello che nel match di ritorno non poté contare sull’apporto di Stefanova, afflitta dai dolori alla schiena.

TESTIMONIANZE DI UNA SERATA MEMORABILE

La compagine quartese è sempre stata tra le maggiori protagoniste dell’ultimo decennio anche se mai era riuscita ad andare oltre le semifinali. Al primo tentativo ottiene il massimo risultato che manda in visibilio atlete e soprattutto il patron: “La finale è stata all’ultimo sangue – commenta Gianfranco Cancedda – scaturita da un campionato molto equilibrato, di quelli che non si vedevano da anni. Da parte mia la soddisfazione è enorme perché per nove volte negli ultimi undici anni siamo arrivati in semifinale. Ora ci possiamo fregiare del primo titolo al femminile per la Sardegna”. Durante la gara le emozioni si sono susseguite senza respiro: “In panchina ho sofferto molto di più che da giocatore – continua il massimo dirigente quartese – si perde la voce, si perdono le energie però la soddisfazione è bellissima. Vorrei fare i complimenti anche agli sconfitti; adesso mi godo la vittoria”. Un accenno anche alla pretattica: “La formazione che è scesa in campo era quella che desideravamo, pensando proprio al pareggio ma con i punti fatti in maniera diversa. Alla fine ne è venuto fuori un tre a tre con dei punti sfalsati. Lo scudetto l’abbiamo inizialmente ipotecato, poi rimesso in grossa discussione e alla fine conquistato”. Si pensa già alla prossima stagione: “Sto cercando di rinforzare ancora la squadra. Per adesso ho confermato le due italo cinesi Tian Jing e Wei Jian e spero di mettere in cantiere un bel colpo

Felicissima anche Laura Negrisoli: “Ho raggiunto il mio diciassettesimo scudetto, però personalmente non sono contenta della mia prestazione, anche se il risultato della squadra è quello più importante. Per quanto mi riguarda ho dato il mio contributo all’andata e al ritorno; nella bella hanno fatto il resto le mie compagne. Siamo riuscite a fare gruppo ed è per questo che sono contentissima, è stata una gran prova di squadra. Ho capito che ce la potevamo fare quando Li Yunan ha battuto la greca Papadaki. Io pensavo di farcela ma non ero proprio in giornata. Fatemi godere questo bel momento poi si penserà anche al futuro”.

Nelle due gare disputate a Quartu S. Elena c’erano anche i rappresentanti della Fitet. Il consigliere Carlo Borella si è alquanto divertito: “Ha vinto lo Zeus perché è stato un pochino più reattivo anche se Marina Conciauro ad un certo punto aveva riportato la partita nuovamente a vantaggio del Tennistavolo Norbello. Lo Zeus ha ottenuto lo scudetto nella bella ma ricordiamoci che in gara due le avversarie hanno sciupato con Papadaki quattro possibilità di sconfiggere la Negrisoli. Quella sicuramente è stata la gara che ha deciso lo scudetto”. Ma prescindere dal risultato, la notte quartese lascerà il segno nel mondo del tennistavolo italiano: “Abbiamo assistito ad una serata bella e spettacolare – prosegue Borella – penso che il pubblico e il nostro mondo del tennistavolo si sia divertito.

I presenti in platea sono stati educati, competenti, hanno fatto un tifo sano e molto bello, sia nella partita di ritorno, sia nella bella. Vedere due squadre sarde in finale significa che il tennistavolo femminile in questa regione è molto radicato. Ma ad onor del vero anche nel settore maschile la Marcozzi Cagliari ha disputato un eccellente campionato, forse è stata la squadra che ha dato più fastidio ai campioni d’Italia del Carrara in semifinale”. Sul futuro della federazione non può dire molto: “Ci adeguiamo a quelli che sono i periodi di crisi, i pochi soldi che si riescono a trovare bisogna spenderli bene finalizzandoli a dei progetti che facciano crescere il nostro sport”.

Non poteva mancare il consigliere di casa Raffaele Curcio che ha visto così la bella: “Seppur influenzata dal nervosismo e dalla tensione, è stata piacevole dal punto di vista tecnico. Ci sono stati dei momenti di buon tennistavolo. Ma soprattutto è un eccellente spot per la nostra disciplina. Il fatto che si sia concluso tutto in parità nella terza gara con possibilità aperte prima ad una contendente e poi all’altra, con risultati assolutamente sovvertiti nei pronostici e un pubblico che dopo quasi quattro ore è rimasto in numero esorbitante, conferma quanto sia stato un successo clamoroso. Vorrei proprio sottolineare questa grandissima cornice dentro e fuori dal campo Poi in una finale uno vince e l’altro perde”.

Parola finale a Simone Carrucciu nella sua duplice veste di presidente della Fitet Sardegna e del Tennistavolo Norbello: “Sono fiero essere il presidente di una federazione viva, di avere offerto con la società che rappresento un tennistavolo attivo. Questo mix ci dà un nuovo spirito. Abbiamo lasciato un segno importante nello sport sardo e ne approfitto per fare i complimenti alle avversarie per il titolo conquistato.

Tutto quello che abbiamo fatto oggi ci serve come esperienza per i tempi futuri. Sono convinto che il tennistavolo ha margini di crescita esponenziali, e sto parlando a livello nazionale. Se qualche dirigente credesse di più nella nostra disciplina, lo spettacolo visto oggi a Quartu si potrebbe ammirare anche in tante regioni italiane. Questo significherebbe che il tennistavolo cresce assieme agli addetti ai lavori a Norbello, in Sardegna e in Italia. Se l’ esibizione di oggi è piaciuta, spero che altri la possano prendano come linea guida. L’importante è che ci si convinca che il tennistavolo ha ancora tanto da dare”.

CARLO ROSSI RE DEI TERZA CATEGORIA CON UNA DEDICA SPECIALE

Non crede ancora all’impresa che ha portato a termine. Si distende sul pavimento facendosi sommergere dagli abbracci dell’allenatore Stefano Curcio e del fratello Claudio. Carlo Rossi si rialza stranito e accoglie col sorriso anche i siparietti del direttore tecnico della Marcozzi Massimiliano Mondello che come è suo solito fare lo prende in braccio e lo adagia sul tavolo di gioco. Il nuovo oro è bello perché conquistato con autorevolezza, districandosi al meglio in situazioni non facili. Dagli ottavi e sino alla semifinale le partite terminano sistematicamente al quinto set. Ne fanno le spese nell’ordine Liberatori (L’Isola che non c’era Roma), Guercio (Villa d’Oro Modena), il classe 1961 Casini (Milano Sport Tennistavolo), Puppo (Tennistavolo Genova) e il quarantaseienne Laurenti della Trionfale Roma). Il suo stato di forma rimane eccellente grazie ai continui allenamenti al Palatennistavolo di Cagliari, raffinati dalle periodiche trasferte con la nazionale, non ultima quella in Polonia dove il marcozziano ha ottenuto il miglior risultato della sua rappresentativa arrivando fino ai quarti di finale, arrendendosi al fortissimo giapponese Takami. Con la medaglia al collo risponde a qualche domanda.

Dopo la trasferta in Europa con quale umore sei arrivato a Terni?

L’ esperienza in Polonia mi e servita a molto sotto tanti punti di vista, ma sono tornato comunque con l’ atteggiamento combattivo per disputare questa gara!

Ti aspettavi un successo così bello e importante?

No non mi aspettavo la vittoria, sapevo di poter fare bene ma arrivare a vincere no.

Quali sono state le gare più impegnative?

Quelle con Casini, Mutti e Laurenti.

In quali doti tecniche e tattiche ti sei piaciuto di più?

Non parlo di tecnica (ride).

Cosa ti hanno detto Mondello e Curcio?

Erano entrambi felicissimi, se ho vinto é anche merito loro.

A chi dedichi la vittoria?

A mia nonna che purtroppo ci ha lasciato lo scorso mese, il 26 aprile.

Ti senti appagato?

Sono contentissimo di questa vittoria ma cercherò di ottenerne altre.

Promessa mantenuta perché qualche ora dopo l’intervista, giunge il titolo nel doppio maschile di terza categoria, conquistato assieme al suo compagno della nazionale Matteo Mutti. Nella loro cavalcata verso la vittoria i due lasciano solo un set alla coppia Grano – Rolle ai quarti, per il resto solo successi nettissimi, compreso quello ottenuto nella finalissima contro il duo Pietro Nuvola (TT Cori) e Mattia Cerquiglini (TT Tifernum).

FRANCESCA MATTANA E MATTIA CONTU: ALTRE MEDAGLIE SARDE DAL PALATENNISTAVOLO DE SANTIS DI TERNI

I doppi di terza categoria portano bene ai pongisti sardi. In quello riservato alle donne la portacolori del Tennistavolo Norbello Francesca Mattana ottiene il bronzo in società con Laura Gambacorta (TT San Nicola Caserta). Le due sono state particolarmente sfortunate perché in semifinale si sono arrese ai vantaggi del quinto set alla coppia che poi si aggiudicherà il titolo: Marcella Delasa – Michela Albertinelli.

Metallo dello stesso valore anche per Mattia Contu dello Zeus Quartu nel doppio maschile. Il pongista masese ha gareggiato con Manuel Salvatore Moncada (Apd Club 99 Messina) e la loro avventura si è fermata in semifinale quando il duo Nuvola – Cerquiglini ha imposto il suo predominio.

Un altro bronzo per una società sarda, il Muravera TT è arrivato giorni fa nel doppio femminile veterani 40/50 con l’atleta Floriana Franchi che ha disputato il torneo con l’ausilio di Marta Mastrantonio (TT Avezzano).

Ad un passo dalla medaglia il doppio misto terza categoria composto da Francesca Mattana e dal marcozziano Marco Sarigu, eliminati al quinto set dal tandem De Rosa – Gambacorta.

E DA VENERDÌ PONGISTI ANCHE A OLIMPIKA

(di Andrea Lancellotti)

Studenti e studentesse popolano il CUS Cagliari. Dal pomeriggio alla notte. Tra musica e sport. Tanto sport, per tutti i gusti. Tutto questo è OlimpiKa, le Olimpiadi Universitarie in corso a Cagliari. In attesa che il tennistavolo diventi protagonista il 6 e 7 giugno, il Presidente della Fitet Sardegna, Simone Carrucciu, domenica ha fatto visita agli organizzatori della manifestazione. “Come organizzazione abbiamo apprezzato la visita di Simone, con il quale durante questi mesi c’è stata una proficua collaborazione. Spero sia rimasto soddisfatto del bel clima che si respira a OlimpiKa in questi giorni. Ora aspettiamo di goderci anche le partite di tennistavolo nel fine settimana”, ha dichiarato Alessio Correnti, Presidente dell’Associazione Il Paese delle Meraviglie.

Si giocherà al PalaCus di via Is Mirrionis 1/3, quello che normalmente ospita le gare di basket della A1 femminile. A contendersi un posto sul podio 46 concorrenti tra cui otto ragazze. Alcuni favoriti: Felice Leppori del TT Quartu e le due pongiste del Tennistavolo Norbello Eleonora Trudu e Silvia Deligia.

Ufficio Stampa FITeT – Comitato regionale Sardo