I primi crash test Euro NCAP sui quadricicli pesanti hanno evidenziato rischi di morte già a soli 50 km/h
SicurAUTO.it lancia una petizione per chiedere migliori standard di sicurezza
In caso di incidente a soli 50 km/h i quadricicli pesanti sono insicuri, in casi di impatto frontale anche mortali. È quanto emerge dai crash test che Euro NCAP ha effettuato per la prima volta su questa tipologia di veicoli, testando quattro mezzi diversi. SicurAUTO.it, che aveva anticipato con uno scoop internazionale l’arrivo di questi nuovi test, ha appena pubblicato il resoconto dettagliato dei risultati relativi ai modelli: Club Car Village, Ligier Ixo JL Line, Renault Twizy 80 e Tazzari Zero. Il quadro generale che ne deriva è allarmante. In tutti i veicoli sono stati rilevati gravi rischi per la sicurezza degli occupanti e, in alcuni casi, anche gravi carenze strutturali e dei sistemi di ritenuta che gettano ombre persino sulla conformità all’omologazione di legge.
Nonostante la velocità degli impatti sia stata di soli 50 km/h sono state riscontrate lesioni fatali nel crash test frontale, mentre in quello laterale, effettuato alla stessa velocità, le fiancate sono risultate scoperte, con il rischio che il conducente non cinturato possa essere scaraventato fuori dall’abitacolo.

I problemi relativi alla sicurezza dei quadricicli nascono dalla normativa che ne stabilisce la procedura d’omologazione, uguale sia per quelli leggeri (fino a 350 kg) che per quelli pesanti (fino a 400 kg per persone e 550 kg per merci). La Direttiva Europea 97/24/CE prevede solamente il superamento di alcune prove sugli pneumatici, sui sistemi di frenatura, sui dispositivi d’illuminazione, sui sistemi di segnalazione e la verifica degli ancoraggi delle cinture di sicurezza. Nessuna prova strutturale, nessun crash test con i manichini è previsto dalla legge per verificare la protezione degli occupanti. Non sono obbligatori neppure quei dispositivi di sicurezza che sulle auto sono previsti da tempo, come gli airbag, l’ABS e il controllo della stabilità ESC. Questo perché ancora oggi la legge inquadra queste ‘vetture’ come ciclomotori o motocicli. Un’assurdità che SicurAUTO.it denuncia da anni e che oggi, grazie all’importante lavoro svolto da Euro NCAP, speriamo venga definitivamente affrontata.
“Per quando questi risultati non possono essere ritenuti validi per tutta la categoria dei quadricicli in circolazione, è palese che non essendoci stringenti vincoli legislativi i costruttori se ne infischiano della sicurezza – ha dichiarato Claudio Cangialosi direttore di SicurAUTO.it –. In queste ore stiamo lanciando una petizione online per chiedere alla Commissione Europea di rivedere gli standard di omologazione richiesti dalla legislazione comunitaria e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di procedere all’emanazione di una legge sovranazionale che preveda più elevati standard di sicurezza rispetto alla normativa europea (facoltà permessa agli Stati membri che ne facciano richiesta alla Commissione Europea). Chiediamo inoltre che il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU), presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si pronunci su questa materia che mette a serio rischio la sicurezza dei consumatori”.

SicurAUTO.it evidenzia, inoltre, che i veicoli testati sono omologati per essere guidati con la patente A1 o con la B, ma la loro struttura è piuttosto simile a quella dei quadricicli leggeri, le famose Microcar che si guidano a 14 anni con il patentino (AM) e che i genitori acquistano convinti di dare ai figli più sicurezza rispetto a un ciclomotore. Pertanto anche sulle vetturette dei più giovani vi potrebbero essere i medesimi rischi per la sicurezza e per questo si chiede anche il supporto delle associazioni dei genitori affinché i produttori dei quadricicli e gli organi competenti facciano qualcosa.

Per l’occasione SicurAUTO.it ha creato due diverse campagne:
Una petizione su Change.org visibile qui
Una campagna su Socialbombing.com visibile qui

Ufficio Stampa