Intervista di fine stagione alla centrale di difesa Francesca Baldini

Francesca Baldini una centrale di difesa dagli occhi di ghiaccio, dipinta nell’animo dall’amore per il colore viola.

Presa la parola dopo il “Rompete le Righe” generale, pacata nella sua riflessività da mente pensante della retroguardia, tira le fila su quest’ultimo anno fiorentino:

“E’ stata un’annata tutta in salita: fin dai primi novanta minuti di stagione siamo state coscienti che alla luce delle sei retrocessioni nella Serie Cadetta, addirittura con la nona piazza coinvolta nei Play Out, il campionato di questo anno sarebbe stato tutt’altro che facile.

Ripensando a mente fredda all’annata appena conclusasi posso tranquillamente suddividere la nostra corsa in A in due differenti parti.

La prima sezione e’ stata negativa: ha visto un Firenze uscire sconfitto da tutti i match da esso disputati.

Nel suddetto periodo infatti, preso atto delle situazione, ci confrontammo, ci guardammo negli occhi ed arrivammo a concludere che quell’A.C.F. non era il collettivo gigliato conosciuto da tutti.
Sbagliavamo approccio alle partite, facevamo errori grossolani e definibili in sostanza banali… Nonostante tutto però sapevamo che in un torneo dove le retrocessioni erano così numerose era categorico invertire la tendenza negativa.
Ed è proprio per il suddetto motivo che la seconda tranche del 2013/2014 ha assistito fortunatamente ad un Firenze macinante punti e riacquisente tutto la determinazione ed il carattere sue peculiarità fondamentali.
Se azzardo un parallelismo paragono il nostro cammino ad un tracciato di elettrocardiogramma: alternato da prove positive ed altre negative.
Non nego il fatto che è mancata dell’aggressività nei match aventi un rilevante speso specifico, in ottica classifica, nei quali abbiamo lasciato lunghezze per strada che, in caso di ulteriori passi falsi, ci potevano costare caro. Nelle partite di cartello, invece, abbiamo esplicitato buone prestazioni, affrontando le più blasonate squadre della Massima Serie contro cui siamo scese in campo giocandoci lo score finale a viso aperto.
Ciò vuol dire che la squadra ha delle rilevanti qualità, nell’annata avremmo potuto giocarci l’intera posta in palio davanti a qualsiasi realtà avversaria… Ma si sa: nel Calcio non c’è mai niente di scontato.

Fortunatamente ci siamo riprese, nonostante l’età media veramente bassa siamo riuscite a raddrizzare la classifica. Comunque sia il Firenze merita la Serie A!
L’aver ottenuto la salvezza a due giornate dal termine non si è rivelata una cosa facile, soprattutto dopo un rush iniziale da dimenticare, però ci siamo guadagnate con sudore il traguardo centrato e non titubo nell’affermare che: “Il Massimo Torneo è la giusta casa di questo Firenze!””

Ufficio Stampa: Mattia Martini.