Bologna Futsal è lieta di presentare il nuovo arrivo in società in veste di Direttore Sportivo, Mario Berivi. Un ingresso importante dopo il saluto di Mariano Corona: Berivi è già al lavoro da qualche settimana per la società e sta iniziando a muoversi nell’ambiente rossoblu, per il quale ha progetti ambiziosi.

Classe 1966, romano di nascita ma ormai bolognese d’adozione, Mario Berivi è un uomo di sport a tutto tondo. Nella sua carriera, nata come preparatore atletico, ha fatto di tutto: tecnico individuale per importanti atleti (di vari sport, soprattutto l’atletica) a livello nazionale, preparatore dei portieri, allenatore, DS. Ha viaggiato per l’Italia portando con sè le proprie conoscenze specifiche, per poi approdare e stabilirsi a metà anni ’90 in Emilia-Romagna, dove mette la sua esperienza al servizio del movimento calcio a cinque per cercare di contribuirne all’ascesa.

Negli ultimi anni è stato una figura di spicco del Valsa Futsal, mentre da oggi è a tutti gli effetti un membro dell’A.S.D. Bologna Futsal 2003 per un progetto assolutamente stuzzicante per tutti i protagonisti. A seguire, le sue prime parole rilasciate in qualità di direttore sportivo rossoblu.

Stefano Brienza: Mario, benvenuto in società. Cosa vuol dire per te Bologna Futsal?
Mario Berivi: Per quanto mi riguarda è sempre stato il punto di riferimento del futsal bolognese. In questa città si possono fare grandi cose, anche se ultimamente a Reggio ed Imola vanno più forte. E’ ora di recuperare, per questo ho accettato la sfida che mi ha proposto il presidente Sandoni, sono una persona che va stimolata e questo è lo stimolo giusto. In più, un’esperienza in un campionato nazionale può insegnarmi tanto, nonostante abbia già avuto opportunità del genere in passato.

SB: Come vedi il calcio a cinque emiliano?

MB: Credo che fino a poco tempo fa ci fosse poca cultura in materia, e una diffusa mancanza di programmazione. Oggi la situazione è sensibilmente migliorata, e c’è tanto terreno fertile su cui costruire.

SB: Vieni da Roma, che fu il centro italiano del primo futsal.

MB: In Italia il nostro sport è nato lì, ricordo benissimo i tempi della terribile ed infinita lotta contro il calcio ad undici. Personalmente ho sempre considerato il futsal un miglioramento del calcio, dal punto di vista tecnico e sportivo: l’undici mi ha sempre annoiato. Ho scoperto questo sport meraviglioso e ormai ci sono dentro da un pezzo. A volte mi sono disintossicato, ma la passione non finisce…

SB: Doveroso un tuo saluto al Valsa, con il quale hai vissuto tanto.

MB: Superfluo dire che sono stato benissimo, e sarebbe stato perfetto per me rimanere, dal punto di vista logistico ed umano. Però ho bisogno di nuovi stimoli, mi sentivo di aver dato davvero tutto per il Valsa e dentro di me so che non avrei più potuto fornire alla società l’apporto che ho dato in questi anni.

SB: Hai seguito la stagione 2013/14 dei rossoblu? Cosa ne pensi?

MB: Secondo me è stato un campionato eccezionale. Certo, a due facce, ma da dicembre a marzo il ruolino di marcia è stato impressionane e si sono sfiorati i playoff partendo da una situazione molto sfavorevole. Era la terza stagione in B, seconda consecutiva, e so bene quanto sia difficile e quanto la società abbia lavorato bene migliorando il piazzamento dell’anno precedente. Il miglioramento costante è l’unico obiettivo possibile, e qua viene raggiunto con costanza.

SB: Infine, il tuo ruolo: come pensi di interpretarlo, al di là delle trattative che la società sta già conducendo?

MB: La struttura societaria è solida da tanti anni e io sono un esterno, quindi entro in punta di piedi. Durante il primo periodo passerò molto tempo ad osservare, per costruire anche un aspetto umano che nel mio ruolo è fondamentale e per il quale serve tempo. Mariano ha iniziato a fare il DS dopo anni in prima squadra, aveva un certo grado di confidenza, per me sarà diverso. Non ho l’angoscia di non essere adeguato, sono consapevole dei miei mezzi, ma entro in una situazione già importante con il compito di migliorarla: non sarà facile.

SB: Hai già qualche idea?

MB: Sì, ho idee di rinnovamento, mi piacerebbe una struttura societaria di un certo tipo, tanta sinergia fra giovanili e prima squadra anche a livello di allenamenti, che vorrei fossero impostati con una filosofia di fondo, a prescindere poi dai risultati. Quello che posso dare è un mix della mia esperienza e di idee innovative, dove comunque ce ne sono già di molto chiare e valide. Poi spero nasca qualcosa di positivo. Non è detto, perchè le stagioni sono un complesso di tanti fattori: ma lavorando bene i risultati prima o poi arrivano sempre.


Stefano Brienza

Addetto Stampa Bologna Futsal 2003