Parlano Barberis, Gambarini, Cassani e Ruisi

Sono passate due settimane dalla vittoria dello scudetto da parte dell’Under 19 Armani Junior Geas, ma l’eco di questa impresa vola ancora forte nel mondo Geas. Quello vinto a Santarcangelo di Romagna è stato il 16° titolo giovanile vinto dalla società geassina, un record che negli ultimi anni è stato incrementato da un gruppo, guidato dallo staff composto dai coach Zanotti, Lanzi e Bacchini nelle varie selezioni, capace di vincere tra U15, U17 e U19, ben 6 scudetti tricolori dal 2010 ad oggi. Quest’anno 4 giocatrici fondamentali per questo ciclo sono giunte all’ultimo anno di attività nelle nelle giovanili, ovvero le “95” Beatrice Barberis, capitana di questa U19, Francesca Gambarini, Francesca Cassani e Valentina Ruisi. Proprio da loro cominciamo una rassegna sulle componenti di un gruppo d’oro. Beatrice Barberis, ala/centro, 1995
“E’ difficile scegliere un solo ricordo di questi anni, ce ne sono davvero troppi. Ho impressi nella mia memoria tutti i momenti belli vissuti sul campo e fuori con le mie compagne e sono sicura che non li dimenticherò mai. La vittoria più emozionante è stata la prima, quella più inaspettata invece è stata quella dello scudetto Under 19 di due anni fa. L’ultimo tricolore vinto, non più di due settimane fa, ha chiuso nel modo migliore un ciclo iniziato con l’Under 15: dopo la stagione vissuta, molto impegnativa, la vittoria è stata una grande liberazione e per me poter tagliare la retina da capitana è stato qualcosa di davvero meraviglioso, una gioia mai provata”.
Una crescita, quella di Beatrice, che l’ha portata dai primi allenamenti in palestra fino alla prima squadra e al campionato di A2. “Da quando ho iniziato penso di essere molto migliorata nella concentrazione e anche nella tecnica. Ho lavorato molto sui fondamentali, in particolare sul tiro e sul passaggio. L’impegno alla fine ha pagato. Per il futuro posso dire di essere pronta, l’unico obiettivo che ho è continuare a giocare divertendomi, cosa che considero fondamentale”.

Francesca Gambarini, playmaker, 1995
Saluta il vivaio anche Francesca Gambarini, playmaker, splendida protagonista degli ultimi successi geassini, inserita nel quintetto ideale della rassegna di Santarcangelo. “Il ricordo più bello è anche il più fresco: senza toglier nulla agli scudetti vinti negli scorsi anni, soprattutto quello con l’Under 19 di San Martino nel 2012 e che arrivava dopo un mio brutto infortunio, il tricolore vinto quest’anno mi ha regalato tantissime emozioni. Entrare nello spogliatoio e incitarci a vicenda, cantare a squarciagola con le compagne sul pulmino durante le trasferte, scendere in campo ogni giorno con la consapevolezza di essere in un grande gruppo: mai come quest’anno ho provato simili emozioni. Inoltre questa vittoria è arrivata dopo la sconfitta in semifinale con Torino in A2, che ci ha lasciato tanto amaro in bocca e molta stanchezza fisica e mentale”.
Una crescita, quella di Gambarini, che l’ha ormai consacrata a playmaker giovane ma di livello della nostra pallacanestro: “In questi anni, anche grazie al lavoro fatto nelle giovanili, sono migliorata sotto il punto di vista della gestione della squadra da regista e soprattutto credo di aver fatto passi avanti per quanto riguarda la gestione mentale delle gare, l’atteggiamento in campo e la concentrazione. Forse c’è ancora da lavorare sul rapporto con gli arbitri, ma è una cosa che certamente curerò. Il futuro è tutto da scrivere, a volte mi fa anche un po’ paura, ma si dice sempre che ‘il meglio deve ancora venire’, quindi aspettiamolo!”

Francesca Cassani, ala, 1995
Ha giocato una buona stagione in A2 con la prima squadra e un’eccellente carriera giovanile col Geas anche Francesca Cassani, ala classe 1995, che ci riassume così i suoi anni nel vivaio rossonero: “Ho due ricordi che, su tutti, mi fanno sorridere ripensando a questi anni: il primo riguarda le lacrime di gioia del primo scudetto vinto a Bolsena con l’Under 17 nel 2011. Per festeggiare, ci siamo tuffate nella piscina dell’hotel con le divise da gioco ancora addosso! Il secondo riguarda quest’annata, e in particolare il pubblico composto da amici, parenti, giocatrici delle giovanili e della squadra di A2 che ci hanno sostenuto in ogni minuto di ogni partita in quella che per noi è stata una vera e propria impresa. Abbiamo vinto lo scudetto nel giorno del mio compleanno: la mattina l’avevo chiesto come regalo alle mie compagne e alla fine il risultato tanto atteso è arrivato. Un compleanno indimenticabile. Ricordo però con tanta gioia anche lo scudetto di Cesenatico con l’Under 17 vinto nel 2012: giocavamo contro la Reyer Venezia, fu una gara combattutissima ma che abbiamo affrontato al meglio nonostante l’assenza di Zandalasini, infortunatasi al ginocchio. Una vittoria di cuore”

I ricordi sono però frutto di tanto lavoro, che ha fatto crescere Cassani fino all’approdo in A2: “Quando sono arrivata al Geas non sapevo nemmeno difendere a uomo, visto che nella mia ex squadra difendevamo solo a zona. I primi mesi sono stati difficili, non reggevo più di uno scivolamento. Poi però, grazie ai coach e in particolare agli esercizi di Monica Lanzi, sono migliorata fino a difendere giocatrici forti come Botteghi, durante la finale scudetto di Cesenatico dell’Under 17, o Vida di Trieste in A2. Essere utile a questa squadra è stato e sarà un piacere enorme, visto che ho anche tante altre cose da correggere e imparare. Quest’anno s’è concluso il mio percorso nelle giovanili e contemporaneamente finirò le scuole superiori: in futuro voglio dedicarmi allo studio ma credo e spero che riuscirò anche a continuare a giocare ad alto livello: il basket comporta tanti sacrifici ma è la cosa che mi ha regalato le soddisfazioni più grandi sin da quanto ho iniziato, a 6 anni, col minibasket”.


Valentina Ruisi, guardia, 1995

Componente importantissima del gruppo è stata anche Valentina Ruisi, ala classe 1995, protagonista di numerosi successi in maglia Geas. “I ricordi belli sono tantissimi, è difficile indicarne solo uno. In generale ricordo con tanta gioia ogni abbraccio alle allenatrici piangendo di gioia per i successi ottenuti, momenti che regalano emozioni uniche. Lo scudetto più bello per me è stato quello vinto due anni fa a Cesenatico con l’Under 17, anche se non posso non ricordare il primo titolo conquistato, quello che certamente segna di più. In questi anni ho gioito e imparato tanto: nel basket tutto parte dalla difesa, che a sua
volta parte dalla testa e dalla concentrazione. Col passare del tempo la voglia di difendere è aumentata e credo di essere molto migliorata soprattutto in questo. Ho sempre cercato di impegnarmi tanto su quello che più mi caratterizza, ma penso che focalizzarsi su un solo aspetto del gioco non sia giusto, quindi ho lavorato e lavoro sodo per migliorare tutto quello che posso fare in campo. Come dice Seneca, ‘il futuro è incerto, non ho ancora programmato nulla: ora penso alla scuola e alla maturità, che adesso è la sfida più difficile. Col basket poi si vedrà”.

Jacopo Cattaneo
Ufficio Stampa Geas