1.800 km per le strade d’Europa per seguire la vita di un vero camionista

Termina il viaggio on the road alla scoperta del mestiere del camionista insieme ad Iwona Blecharczyk, la Trucking Girl più famosa d’Europa

Si è concluso venerdì scorso l’affascinante viaggio che, attraverso un live blog, ha raccontato #OnTheRoad le emozioni e le difficoltà che si nascondono dietro il mestiere del camionista.

Difatti, per vivere in prima persona tutte le difficoltà legate alla guida di un mezzo pesante e conoscere meglio i protagonisti di questo mondo, il direttore di SicurAUTO.it, Claudio Cangialosi, si è trasformato in un “vero e proprio camionista”, in un percorso che dal Belgio lo ha portato sino alla Spagna . Un viaggio di oltre 1.800 km tra autostrade, viadotti e tunnel che gli hanno permesso di mangiare e dormire con altri autisti, nonché di vivere sulla propria pelle il duro mestiere del camionista.

Al fianco del cronista una delle più famose e discusse, nonché belle, rappresentanti europee della categoria, la 26enne Iwona Blecharczyk, autista professionista di origini polacche che lavora per la H.Essers, scelta perché è la dimostrazione vivente che il mestiere del camionista, con passione ed esperienza, può essere intrapreso davvero da tutti. Anche grazie alla sua estrema passione e simpatia Iwona è riuscita a trasformare quest’esperienza in un qualcosa di unico, permettendo al giornalista di conoscere al meglio questo lavoro.

Sul blog vitadacamionista.sicurauto.it è già possibile trovare più di 40 articoli che raccontano a 360° il mestiere del camionista. Un mestiere fatto di sacrifici, solitudine, rischi, stanchezza e mille difficoltà.

Grazie ai vari aggiornamenti live e ai video girati durante l’on the road, il largo pubblico potrà finalmente conoscere più da vicino questa professione (spesso ingiustamente criticata) che grazie a “Vita da camionista” da oggi dovrebbe meritare più rispetto. Alta la partecipazione del pubblico già nella prima settima: ben 50.000 le visite e 20.000 le visualizzazioni su youtube.

“Non avrei mai immaginato che questa professione fosse così dura, in certi casi ai limiti dello sfruttamento – ha dichiarato Claudio Cangialosi -. Il sistema del trasporto merci europeo, basato per oltre l’80% su gomma, è un vero tritacarne sociale. Ho scoperto che c’è gente che, per colpa di alcuni datori di lavoro, è costretta a lavorare ininterrottamente sino a 30 ore, prendere anfetamine pur di restare svegli o a vivere per mesi nelle aree di sosta. Le difficoltà di questo mestiere sono difficili da immaginare se non le si vive sulla propria pelle. Sono contento di aver fatto quest’esperienza e di averla raccontata sul blog vitadacamionista.sicurauto.it. Ho ancora tanto da scrivere e lo farò nei prossimi giorni”.

“Una cosa è certa – ha concluso il direttore di www.sicurauto.it -, la Commissione Europea dovrebbe prendere immediatamente dei provvedimenti a tutela di questa categoria. Da automobilista ho sempre visto i camionisti come una brutta categoria, ma da oggi avrò più rispetto per loro. Ovviamente, come in tutti i mestieri, ci sono anche le mele marce, ma in generale io ho conosciuto una categoria fatta di professionisti che, per trasportare in tempo le merci che ogni giorno consumiamo, fanno tantissimi sacrifici e, alla lunga, finiscono per consumare la loro vita”.

Ufficio Stampa
C. Cangialosi