LE MOTIVAZIONI DEI PIOLETS D’OR 2014

Quest’anno il Piolets d’Or va ad una vetta inviolata che in precedenza era stata oggetto di numerosi tentativi di ascensione. Il team ha dovuto affrontare una salita difficile dal punto di vista tecnico, compreso un tratto chiave di ghiaccio strapiombante. Il quarto giorno il team si è reso conto di non avere alcuna possibilità di proseguire sulla stessa cresta, che si è rivelata un’affilata e liscia lama di granito. Dopo attente riflessioni, ha trovato un’altra soluzione, calandosi fino ad un terrazzino di ghiaccio sul versante sud ed ha risalito il crinale aggirando così la parte impraticabile, per poi arrivare fino alla vetta.

Il Piolets d’Or 2014 va a Raphael Slawinsky e Ian Welsted per la parete Nord-Ovest del K6.

Dopo avere raggiunto la crepacciata terminale, uno dei membri del team ha dovuto prendere atto che il suo compagno di cordata considerava troppo alto il rischio. Decidendo di salire la parete in solitaria si è sottoposto alla massima esposizione. Malgrado non sapesse che cosa lo aspettava sopra i 6.500 metri, è riuscito a portare a termine la via non completata da Pierre Béghin e Jean-Christophe Lafaille nel 1992. La prima ascensione di questa parete, in solitaria, in uno stile alpino caratterizzato da grande rapidità, sembra aver aperto una nuova dimensione della scalata ad alta quota.

Il Piolets d’Or 2014 va a Ueli Steck per l’ascensione in solitaria della parete Sud dell’Annapurna.

Maggiori informazioni sul sito ufficiale:

www.pioletsdor.com

Ufficio Stampa

P. Cianci