Un giocatore, tra le eccellenze della pallanuoto italiana, incontra, suo malgrado, l’eccellenza della chirurgia della mano. Gianmarco Guidaldi e Mario Igor Rossello, due strade che si incrociano per colpa di un dito strapazzato in un’azione di gioco. E’ successo in occasione del concentramento di Coppa Italia. Pallanuotisti come guerrieri in battaglia che non fanno caso ai traumi, che non si fermano nemmeno quando un segmento del corpo non è più in assetto. Poi quando il dolore supera la soglia e l’anatomia non è più quella originaria si ricorre a chi ne sa più di noi. Così Guidaldi è diventato spettatore della fase più avvincente e affascinante della stagione dopo aver subito un intervento chirurgico per ridurre le fratture dell’anulare destro. Ad operarlo il migliore, direttore del Centro di Chirurgia della mano dell’Ospedale San Paolo di Savona, allievo del più grande di sempre il professor Renzo Mantero.

Professor Rossello che tipo di intervento ha subito il giocatore della Rari Nantes Bogliasco:-“Una frattura ed una lussazione trattate in maniera poco consona. Siamo dovuti intervenire per ridurre la lussazione e ricostruire i legamenti che tengono insieme l’articolazione”.

Tempi di recupero:-“ Non sono brevi. Abbiamo applicato un fissatore esterno, per tre o quattro settimane, poi ci sarà la rieducazione. Almeno due mesi di stop”.

Per lei non è il primo pallanuotista, ha rimesso in sesto grandi campioni come Felipe Perrone, Maro Jokovic, Maurizio Felugo, Matteo Aicardi, Teresa Frassinetti:-“Faccio il mio lavoro, quello che mi ha insegnato il mio maestro Mantero. Ogni volta è un pezzetto importante che si aggiunge alla mia esperienza”.

Qualche consiglio pratico:-“Nella pallanuoto è difficile fare prevenzione. Possiamo riuscire a tenere a bada le dita con bendaggi adatti e mai trascurare i segnali, anche i più piccoli. Nel caso sottoporsi ad una semplice indagine radiologica, poi rivolgersi ad uno specialista, il fai da te è quanto mai pericoloso. Insomma non fatevi male e se succede non trascuratevi ”.

Esattamente il contrario di quanto ha fatto Gianmarco Guidaldi.

Gimmi cominciamo dall’infortunio:-“Descrizione: http://alicemail.rossoalice.alice.it/cp/imgalice/s.gifNon so come e quando sia successo, non c’è stato un momento specifico, ad un certo punto il dito non era più al suo posto. Si è rivelato più grave di quanto pensassi ed è stato necessario un intervento chirurgico per rimettere le cose a posto”.

Comunque nell’ambito del concentramento di Coppa Italia:-“Si ed ho continuato ad allenarmi. Non mi sono reso conto di quanto fosse grave”.

Poi il ricorso al mago della mano il professor Igor Rossello, chirurgo, allievo del professor Renzo Mantero :-“Referenze multiple, anche nel mondo della pallanuoto, mi hanno spinto a mettermi nelle sue mani, e non è un gioco di parole. Vorrei ringraziare Debora, la moglie di Daniele Bettini, che è stata il tramite”.

Intervento chirurgico doloroso?:-“Ero preoccupato ma sono stati tutti molto gentili e professionali, superato molto più serenamente di quanto pensassi”.

Prima volta nella tua carriera che stai per così tanto tempo lontano dalla pallanuoto giocata:-“Si e non è stato facile assorbire il colpo a livello psicologico. Ora sono concentrato sul recupero, cercando di accelerare i tempi”.

Campionato finito?:-“Preferisco dire di no. Lo chiedo ogni volta al professore Rossello e lui è sempre molto cauto, quasi pessimista. Lo fu anche con Robert Kubica il pilota di rally che a seguito di un grave incidente ha ripreso a correre in auto ed a vincere prestigiosi rally”.

Per adesso guardi i tuoi compagni che si allenano:-“Non mi è mai successo, vedere che fanno cose che non posso e che sono state la mia quotidianità per tanti anni è una sofferenza. Per contro li ho visti a Roma contro la Lazio, una prestazione perfetta per cui se giocano così senza di me, l’ho detto anche al mister, resto volentieri fuori”.

Una lunga pausa non solo personale ma anche per il campionato, cosa ne pensi:-“Uno spezzatino e non sono d’accordo. Non è la prima sosta e non sarà l’ultima, è sconfortante. Tanto valeva cominciare un mese dopo oppure anticipare: è troppo difficile anche per gli addetti ai lavori, figuriamoci per il grande pubblico”.

Alla ripresa un derby, un classico, contro il Savona, con l’amaro in bocca dall’andata:-“Mi dispiace non esserci. Ho ancora in testa quella partita, non meritavamo di uscire dalla Vassallo senza punti. E’ stata una bagarre, ci lamentammo tutti, noi e gli avversari. Spero che sabato sia un bel match, in tutti sensi, dal punto di vista tecnico ed arbitrale, uno spettacolo per il pubblico e per le squadre”.

Dove può arrivare il Bogliasco:-“Spero il più lontano possibile. L’obiettivo è continuare a giocare come contro la Lazio, raccogliere punti per i playoff ed essere bravi a ribaltare quello che abbiamo fatto nella stagione regolare. La Final Four di Coppa Italia è un altro rammarico: abbiamo conquistato la qualificazione forse contro ogni pronostico, lottando, come piace a me, un bel premio. Spero che i miei compagni facciano tesoro di questa esperienza”.

Cosa dici al professor Rossello:-“Lo ringrazio tanto perché ha centrato subito il problema, sempre gentile e cordiale, un grande professionista”.

Ufficio Stampa Rari Nantes Bogliasco