Mai in tutta la stagione si era creato tale distacco tra la vetta della classifica e l’Hermes Casagiove. In un mese di febbraio controproducente, i giallorossi della famiglia Corsale hanno racimolato appena due punti in tre partite, a fronte dei pareggi ottenuti con la Summa Rionale Trieste e lo Zupo Teano e la sconfitta rimediata al cospetto dell’Ortese. In un sol mese, Papa & soci stanno buttando all’aria quanto di buono fatto nei precedenti cinque mesi di campionato. Un rendimento che da ottimo si è trasformato in discreto, permettendo all’attuale capolista atellana di recuperare ben sette punti sull’Hermes.

Infatti, tornando all’ultima giornata giocata in gennaio (il trionfo a Cellole del 26), la selezione casagiovese aveva tre punti di vantaggio sull’Ortese e ben sei sulla Sessana. Con il black-out di febbraio, quelle che erano inseguitrici sono passate al grado di fuggitive, essendosi assicurate i tre punti in ogni gara disputata. Un oscuramento che in questo momento spinge i Gagliardi al terzo posto in classifica. Logico che sia, il morale è finito sotto le scarpe nell’intero ambiente, ma non bisogna rassegnarsi all’idea che la stagione sia già conclusa. Al gong del 9 aprile mancano ancora otto giornate, per cui tutto può ancora cambiare. Come avvenne durante il girone d’andata, in seguito alla debacle di Orta di Atella, i giallorossi devono ricompattarsi e credere alla grande impresa: un traguardo difficile ma non impossibile da raggiungere. Però, affinché si dia avvio alla grande rimonta, è necessario che l’intero organico si guardi negli occhi e ritrovi quell’unità che si è smantellata nelle ultime giornate. Il calcio è uno sport di gruppo; solo con il sostegno costante di tutti è possibile uscire da un momento buio. Ed ai detrattori che sentenziano “il giocattolo Hermes si è rotto” bisogna dare una bella risposta. Concreta. Sul campo. Non a parole.

DOMENICO VASTANTE

UFFICIO STAMPA F.C. HERMES CASAGIOVE