Riccardo Merola deve ancora compiere 40 anni, ma da più di 20 calca le scene del football americano in Italia. Ha ricoperto praticamente tutti i ruoli possibili: giocatore, dirigente, allenatore.
Fin da subito una grande passione per il gioco. Una vita da linebacker, tra placcaggi, testate e purtroppo infortuni (uno gravissimo al ginocchio) che ne hanno limitato la carriera da giocatore. Ma il football oramai lo aveva dentro, e non è più riuscito a scrollarselo di dosso. Anzi, ne ha sempre avuto una “fame” sempre più grande che lo ha portato a diventare un grande studioso del gioco, con attenzione particolare alla difesa. Così, appeso il casco al chiodo, è stato uno degli artefici principali (in qualità di defensive coordinator) della nascita ed ascesa dei Warriors Torino, squadra nata praticamente tra amici ma che nella sua breve esistenza ha ottenuto discreti risultati. Finita la favola Warriors sono stati i Giaguari, la sua squadra d’origine, a dargli la possibilità di crescere come allenatore. Dal 2005 ad oggi ha vissuto un’ascesa verticale che lo colloca nell’elite degli allenatori italiani. Da anni defensive coordinator della squadra, esperienze nel coaching staff della nazionale giovanile e da poco l’ultimo riconoscimento a livello nazionale con la chiamata a dirigere gli special teams del Blue Team senior. Il 2014 è un anno speciale per lui, perché oltre ai riconoscimenti sopra citati è stato anche promosso a capo allenatore dei Giaguari Torino, ereditando un ruolo che nelle ultime stagioni fu di due preparatissimi americani come Moe Ankney e Jermaine Lewis. Con loro però i Giaguari hanno solo sfiorato il titolo della Lenaf, fermandosi in semifinale con il primo e ai quarti con il secondo.
Ma il lavoro fatto negli anni ha sicuramente accresciuto le aspettative nell’ambiente giallonero, per cui ci sarà sicuramente grande pressione su Merola, considerando anche il fatto che quest anno i Giaguari giocheranno per la prima volta dopo un lungo periodo in prima divisione, il massimo campionato italiano.
Siamo andati al Primo Nebiolo ad incontrare il coach, e lo troviamo come sempre impegnatissimo tra indicazioni, rimproveri, complimenti ed incitazioni verso i suoi atleti.
D: Coach, dopo anni di duro lavoro sembra che finalmente raccogli ciò che hai seminato. Head Coach dei Giaguari Torino e special teams coordinator del Blue Team. Raccontaci la strada che hai dovuto fare per arrivare fino a qui.
R: Il mio percorso si sta sviluppando in maniera del tutto spontanea e naturale. Ho sempre lavorato sodo ed ho avuto la fortuna di poter approdare ai Giaguari come allenatore nel momento in cui questi ultimi cominciavano un nuovo ciclo sotto la guida di Roberto Cecchi, che ha creduto in me e mi ha spauto responsabilizzare e valorizzare. Purtroppo non sono ancora riuscito a vincere un titolo con i nostri colori, pur avendolo sfiorato più volte.
Ora la strada si fa in salita con l’ingresso in IFL, ma la sfida è ancor più accattivante e mi sento pronto a raccoglierla. La promozione a coordinatore degli special teams del Blue Team Senior mi darà l’opportunità di lavorare con i migliori coach (non ultimo John Mackovich) e di fare tesoro del tempo che trascorrerò con loro.
D:Come procede il lavoro di preparazione del campionato con il resto del coaching staff?
R: I coach dell’attacco, guidati da Fabio Cantini, stanno continuando il lavoro impostato negli ultimi due anni, cercando sia di sfruttare le caratteristiche del fortissimo RB Niles Mittash che di miscelare al meglio il resto del gruppo, tra veterani e giovanissimi. Graditissimo il rientro di Alex Barbieri che, dopo una breve assenza, seguirà la linea di attacco.
In difesa mi avvalgo del collaudato aiuto di Paolo “Topper” Rigazzi e di “P” Forneris, che ormai lavorano con me da anni e sono in ottima sintonia con ciò che faccio con il reparto difensivo. Abbiamo infine deciso di affidare gli special teams al “nuovo” head coach della U19 Ivano Ronco, che darà una mano anche ai RB’s. E’ una fortuna avere uno staff così numeroso, che permette di svolgere il lavoro al meglio.
D: parliamo adesso della squadra. A che punto siamo? Quali i punti di forza e le debolezze dei Giaguari?
R: La preparazione della squadra procede ad un ritmo molto serrato.Con atleti provenienti da altri teams e tanti giovani dalla junior è d’obbligo stare in campo ed in aula il più possibile. Uno dei punti di forza sarà sicuramente il QB Andrea Morelli, reduce dall’ottima esperienza con il Blue Team. A lui il difficile compito di gestire il nostro attacco infarcito di giovanissimi. Facciamoinoltre affidamento sul reparto difensivo, che vanta ottimi atleti come D. Torrente e R. Morelli nonchè il secondo import Chris Salvi.
D: Ultima domanda d’obbligo: cosa ti aspetti in termini di risultati dalla stagione che sta per iniziare?
R: Da capo allenatore mi aspetto solo una cosa…VINCERE. Sarei un ipocrita dicessi di voler puntare al titolo, dovendo affrontare corazzate come Parma o Bolzano. Questi giovani Giaguari stanno lavorando da anni per tornare al football che conta, ed ora che l’obiettivo è raggiunto, vogliamo che i nostri giocatori siano ancor più stimolati a migliorarsi e crescere per raggiungere nei prossimi anni il vertice del football.
Giovane, dunque, ma preparato e determinato. La speranza di coach Merola è quella di infondere a tutta la squadra quella voglia che gli hanno permesso di ottenere grandi risultati in poco tempo. Con l’augurio che lo stesso possa avvenire anche a livello di squadra.
Ufficio Stampa Giaguari Torino