Renato Paratore, 17enne azzurro tesserato per il GC Parco di Roma, ha dato una nuova conferma del suo grande valore vincendo il prestigioso Portuguese International Amateur Championship, la cui 84ª edizione si  è disputata sul percorso del Montado Golf Resort (par 72), a Palmela in Portogallo. L’azzurro ha concluso la gara con 281 colpi (68 69 74 70, -7) alla pari con l’inglese Nicholas Marsh (281 – 71 72 72 66) e poi lo ha superato con un par alla prima buca di spareggio. Si sono classificati al 21° posto con 290 (+2) Enrico Di Nitto (74 71 73 72) e al 38° con 295 (+7) Lorenzo Scalise (73 70 73 79) e Jacopo Vecchi Fossa (75 70 75 75).
Lo svedese Marcus Kinhult, che conduceva la gara dopo tre turni con un colpo di margine su Paratore, è terminato in terza posizione con 282 (-6), quindi in quarta con 284 (-4) lo spagnolo Javier Sanz, in quinta con 285 (-3) l’inglese Ashley Chesters e l’iberico Ivan Cantero, in settima con 286 (-2) l’inglese Luke Johnson, il francese Leonard Bem e l’olandese Robbie Van West.

All’inizio dell’ultimo turno Kinhult è apparso subito in difficoltà con un bogey, poi ha rimediato con due birdie, ma Paratore a sua volta con altrettanti birdie lo ha raggiunto. Alla buca 10 nuovo bogey dello svedese che poi è andato in par fino al termine per il 72. Il romano ha trovato un bogey alla 13ª, ma con un altro birdie alla 14ª ha ripreso il comando. Nel frattempo stava rinvenendo Marsh, che in quel momento era tre colpi dietro, il quale con tre birdie nelle ultime quattro buche si è guadagnato il play off (66, -6 con otto bridie e due bogey) raggiungendo il romano (parziale di 70, -2)

Nello spareggio dopo un buon tee shot, l’inglese mandava la palla con il secondo colpo fuori pista, mentre Paratore trovava un bunker. Il primo poneva la pallina a circa dieci metri dal bersaglio e mancava il par. L’azzurro dopo una bella uscita a quattro metri dall’asta metteva a segno il colpo vincente.

E’ maturata così la prima vittoria azzurra dell’anno e proprio Paratore era stato a siglare l’ultima, alla fine di dicembre, imponendosi nel Junior Orange Bowl, evento di caratura assoluta nel cui albo d’oro figurano tanti grandi giocatori tra i quali Tiger Woods.

“E’ stata una gara molto faticosa – ha detto il vincitore – anche dal punto di vista mentale, perché nel finale erano tanti concorrenti in grado di vincere. Ho giocato insieme a Kinhult, che mi aveva sorpassato nel terzo giro, e sulla buca 18 ero convinto di essere avanti di un colpo, poiché non avevo avuto notizie della rimonta di Marsh. A quel punto ho visto il leaderboard e ho cercato di segnare il birdie per tornare in vetta, ma il secondo colpo è andato un po’ lungo e non ci sono riuscito. No, non ho avuto contraccolpi morali: ho solo preso atto della realtà e ho affrontato lo spareggio con decisione. La buca 9, dove lo abbiano giocato, era una delle più difficili, ci ha messo entrambi in difficoltà, ma io sono riuscito mantenere la concentrazione giusta per prevalere. Dopo il successo nel Junior Orange Bowl non ho fatto nulla di particolare, ma ho continuato ad allenarmi come prima, con gli stessi tempi e sistemi. Però è stata una vittoria che mi ha dato ancora più convinzione e mi permette di affrontare le gare con più determinazione di quanta già non ne avessi in precedenza”.

Il Presidente della Federazione Italia Golf Franco Chimenti ha dichiarato: “Paratore è un giocatore di grande avvenire, un piccolo fenomeno per la sua età. Ne ha dato dimostrazione in America, perché non si può primeggiare nel Junior Orange Bowl se non si possiedono certi requisiti. L’importante ora è che non venga messo sotto pressione, che gli si dia il tempo di crescere e sono certo che saprà darci grandi soddisfazioni”.

Hanno preso parte alla gara altri italiani che non hanno superato il taglio dopo il terzo giro: Jacopo Guasconi, 47° con 222 (73 76 73, +6), Guido Migliozzi, 61° con 225 (78 71 76, +9), Paolo Ferraris, 70° con 228 (78 74 76, +12), Kevin Caneva, 74° con 229 (77 77 75, +13), Luca Cianchetti, 81° con 231 (78 76 77, +15), Luigi Botta, 88° con 234 (75 79 80, +18), Takayuki Matsui, 95° con 236 (80 71 85, +20), Giacomo Garbin, 102° con 238 (75 79 84, +22), Pietro Crema (79 78 82) e Filippo Campigli (80 77 82), 103.i con 239 (+23), e Luca Baraldini, 115° con 244 (78 82 84, +28). Costretto al ritiro Michele Cea. Hanno accompagnato il team italiano gli allenatori Alberto Binaghi e Federico Bisazza.