ALL’ISTITUTO SAN VINCENZO LA FESTA DELLA PALLACANESTRO

Una vera festa della pallacanestro quella che è andata in scena questa mattina all’Istituto San Vincenzo. All’interno del ciclo di incontri “Sport e Scuola” si è parlato di basket, e del valore di questa disciplina per l’attività fisica giovanile; ospite d’onore la Pallacanestro Ferrara, che ha partecipato all’evento con una corposa delegazione guidata dal presidente Bulgarelli. Moderatore della discussione Filippo Bertelli, professore della San Vincenzo e presidente della Vis 2008, società satellite del sodalizio biancoazzurro per quanto concerne il vivaio.

E’ stata la direttrice dell’Istituto, Clara Paganini, a fare gli onori di casa spiegando il senso profondo dell’incontro: “L’attività sportiva è da sempre al centro delle nostre politiche educative. Ogni giorno ci impegniamo a far capire ai nostri studenti che lo sport è l’evoluzione naturale del gioco; anzi, è il gioco a cui si aggiungono delle regole”.

Fabio Bulgarelli ha salutato la giovane e attenta platea – circa 200 studenti – riprendendo il medesimo concetto: “I ragazzi che vedete qui sul palco sono un po’ più cresciuti di voi, ma continuano a divertirsi giocando a pallacanestro, anche se per loro adesso è un lavoro. Credo che la pallacanestro sia particolarmente indicata per la crescita educativa dei ragazzi: innanzitutto è molto spettacolare; poi, essendo uno sport di squadra, ti insegna a stare in armonia in un gruppo, facendo le cose insieme”.

Presenti anche le massime autorità cittadine del CONI. Luciana Pareschi ha voluto esprimere un plauso e un ringraziamento all’Istituto San Vincenzo, dove l’attività fisica è parte integrande del percorso curricolare. Il delegato territoriale FIP Giorgio Bianchi ha invece posto l’attenzione sull’importanza di stabilire un codice etico condiviso da atleti e famiglie, per sviluppare i principi di lealtà e rispetto dell’avversario.

Quindi sono stati gli studenti della San Vincenzo a diventare protagonisti. Tante le domande curiose rivolte ai giocatori della Mobyt. Ecco alcuni passaggi del simpatico botta e risposta…

Vincenzo Pipitone ha dato la ricetta per superare i momenti difficili: “allenarsi ogni giorno meglio del precedente”.

Riccardo Bottioni ha ricordato i tanti sacrifici fatti per diventare un professionista: “ciò che ha pesato di più è stata la necessità di uscire di casa a 14 anni; ma a parte questo, faticare ogni giorno non lo percepisco come un sacrificio, perché faccio una cosa che mi piace”.

Milton Jennings ha tenuto una mini lezione su come riuscire a schiacciare: “ci si allena a saltare ogni giorno, finché non ti accorgi che riesci ad arrivare al ferro. La mia prima volta è stata a 12 anni, ma ero già più o meno alto come oggi”.

Julius Mays ha posto l’attenzione sull’allenamento: “circa 4 ore al giorno insieme ai compagni di squadra, a cui però io aggiungo spesso tiro individuale”.

E cosa fanno i giocatori della Mobyt quando non pensano alla palla a spicchi? C’è chi esce con gli amici o studia per un esame universitario (Bottioni), chi ama leggere un buon libro (Pipitone) chi si diletta con la play station (Jennings), e chi fa il papà (Mays).

Al termine dell’incontro relatori, pubblico e insegnanti si sono trasferiti in palestra per alcune mini sfide di basket tra il gruppo Mobyt e le squadre composte dagli studenti della San Vincenzo. Alla sirena finale, è partita la caccia agli autografi!

Ufficio Stampa