Aiello consacra Murilo: “Ho sempre creduto in lui”

Domenica sera saranno tutti sugli spalti della Lotto Arena per tifare Italia e per vedere all’opera i due nerazzurri d’Italia, Stefano Mammarella e Murilo Ferreira. Il ds Gabriele D’Egidio, il coach Massimiliano Bellarte, il suo assistente Daniele Galici, il professor Paolo Aiello e il team manager Nicolino Troilo. La spedizione della delegazione dell’AcquaeSapone Emmegross ad Anversa è pronta per partire.

Siamo ormai alla vigilia della sfida già decisiva contro l’Azerbaijan, ma l’emozione per il debutto internazionale di Murilo non è ancora scemata. Il prof Aiello, che lo allena da sette anni, è stato il più felice di tutti mercoledì sera al momento dell’ingresso in campo del capitano nerazzurro.

“Lo conosco da quando aveva diciassette anni, la sua crescita è stata graduale e costante. Le potenzialità si vedevano fin dai suoi primi allenamenti al Palacastagna, sette anni fa. Per problemi di tesseramento, dovette attendere due anni prima di poter giocare una partita ufficiale. Noi eravamo in B quando arrivò. La società ebbe la pazienza e la lungimiranza di farlo crescere e tenerlo qui in quel periodo, pur non potendolo impiegare. Merito di Nando Barbarossa, Gabriele D’Egidio e Tony Colatriano, che hanno sempre creduto in lui. Oggi quei sacrifici sono ripagati”, dice il preparatore atletico dell’AcquaeSapone.

“Vederlo in campo all’Europeo è stata una gioia immensa, una soddisfazione per noi che lavoriamo con lui da anni. Ha fatto anche bene nei minuti in cui è stato impiegato. Speriamo faccia ancora meglio domenica”, prosegue Aiello.

Forgiato da Lamers tra Under 21 e qualche apparizione in serie A, rifinito e fatto esplodere da Bellarte, che in tre anni lo ha reso un pilastro del futsal italiano del presente e del futuro. “Il primo tecnico ha lavorato molto con lui sulla fase difensiva, i suoi meriti vanno riconosciuti. Bellarte gli ha dato la dinamicità che prima non aveva, poi lo ha lanciato ai massimi livelli dandogli piena fiducia. Quest’anno, con la fascia da capitano al braccio, è diventato un leader. Dimostrazione definitiva della sua maturità e della sua professionalità”.

Per l’Italia oggi è una novità, ma il futuro in azzurro sembra essere tutto suo. “Credo che per lui stia iniziando un ciclo in Nazionale, può fare meglio e diventare un leader anche con la maglia azzurra nei prossimo anni”.

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AcquaeSapone Calcio a 5

Orlando D’Angelo