Il torneo di Vasto ha chiuso il 2013 dell’Altotevere Città di Castello. L’esperienza in terra abruzzese, anche se terminata senza successi, ha dato comunque delle importanti indicazioni ad Andrea Radici ed al suo staff …

”Il week end di Vasto è stato importante – afferma l’allenatore tifernate — perché sarebbe stato difficile trovare questa qualità di lavoro a casa nostra a ranghi ridotti. Quindi ringrazio vivamente gli organizzatori della manifestazione, in particolare il nostro ex atleta Dario Da Roit, per il privilegio di aver partecipato ad un torneo di buona risonanza e con una cornice di pubblico degna dell’evento. Per quello che ci riguarda, i ragazzi hanno trovato un ritmo di gioco contro due avversarie che avevano un organico più completo del nostro e quindi c’è stato bisogno di dare fondo a tutte le energie. Di questo aspetto sono soddisfatto perché la risposta della squadra, ancorché non ripagata da risultati positivi, ha dato indicazioni che ci serviranno per preparare, dopo la meritata festa di Capodanno, il derby e migliorare sia a livello individuale che di squadra”.

Ma il 2013 è stato l’anno di Matteo Piano, centrale astigiano alla sua terza stagione a Città di Castello, che in questi dodici mesi ha vinto la A2, esordito in nazionale, conquistato due bronzi e un argento con l’Italia, trionfato nel premio per il miglior under 23 della A2 oltre ad essere diventato uno dei pallavolisti italiani più mediatici ed amati dai tifosi. A margine della premiazione del torneo di pallavolo femminile “Francesca Fabbri”, organizzato dal CSI di Città di Castello, che ha visto il giocatore nella duplice veste di premiato e premiante, Matteo Piano ha ripercorso questo incredibile 2013:”Un anno incredibile in senso positivo, iniziato con ancora l’amaro in bocca della sconfitta in Coppa Italia, amaro in bocca subito passato grazie alla vittoria del campionato con Città di Castello ottenuta con largo anticipo e con un gruppo di ragazzi spettacolari sotto ogni punto di vista. Devio ringraziare per questo tutti i miei compagni di squadra , il coach Radici, lo staff, la società e tutta Città di Castello. Successivamente è arrivata un’estate intensa di emozioni, un’avventura bella che mi ha dato tanto con la nazionale che mi ha portato in giro per il mondo. Anche in questo caso devo veramente ringraziare tutti, coach Berruto e tutto lo staff che mi hanno aiutato a crescere e poi sono ritornato a Città di Castello, in un ambiente coinvolto in progetto nuove e giovane. Siamo solo agli inizia ma spero che possa andare sempre meglio. Troppi premi, troppi riconoscimenti in questo anno: devo ringraziare ogni giorno tutti quelli che mi stanno vicini, la famiglia, che mi segue continuamente, i miei migliori amici che mi vogliono bene, compagni di squadra, staff tecnico e tutta Città di Castello che non mi fanno mai mancare consigli ed affetto. Ed infine sono contento anche perché il grande Papa Francesco ha le mie stesse origini, astigiane, visto che i miei genitori sono originari di Portacomaro, lo stesso paese dei parenti di Bergogli o”.

Ufficio Stampa