Kelvin, quando hai preso in mano per la prima volta un pallone da basket?

Praticamente quando sono nato. La prima volta che ho giocato con una “squadra” avevo 4 anni, ma già a 2 tiravo al canestro che i miei genitori avevano posizionato sul giardino di casa.

Quando hai preso consapevolezza del fatto che saresti potuto diventare un giocatore di basket?

Ho sempre adorato questo sport e fin da piccolo sognavo di diventare un giocatore. A scuola ho provato a cimentarmi anche in altri sport e ti dirò che ero anche piuttosto bravo. Poi però al college quando ho raggiunto la piena maturità fisica e mentale mi sono reso conto che il parquet era il mio habitat ideale. Al mio ultimo anno al college feci una grande stagione e da lì capii che avrei potuto avere una chance.

Qual è il ricordo più bello che hai legato al mondo della pallacanestro?

Guarda ormai ho la mia età e di ricordi belli ne ho tanti. Se proprio dovessi sceglierne uno, il più bello probabilmente è quello legato alla vittoria del mio primo anello al college. Un’ esperienza indimenticabile, nonostante fossi uno dei giocatori più giovani in squadra, diedi il mio contributo per la vittoria del primo campionato statale della mia università.

C’è un giocatore a cui ti ispiri?

Sono cresciuto nel mito di Isiah Thomas dei Detroit Pistons cercando sempre di emularne i movimenti. Oggi vedo tantissimi video di Chris Paul perchè lo ritengo il playmaker più forte al mondo e, avendo lo stesso ruolo, riesco sempre ad imparare qualcosa vedendolo giocare.

Chi è secondo te il più forte giocatore di basket che sia mai nato? Non ho dubbi: Michael Jordan.

L’avversario più forte con cui ti sei scontrato?

Chauncey Billups. Che fenomeno…

Il fatto che tu stia giocando in Italia, lontano da amici e parenti, è qualcosa che ti pesa?

Sì, è stato estremamente difficile lasciare la mia famiglia. Specialmente mio figlio che adesso ha solo 5 anni e spesso non capisce il perchè il suo papà sia sempre così lontano da lui. Ma lui è un bambino speciale. Adora viaggiare e conoscere posti nuovi ed io adoro fargli fare questo tipo di esperienze. Gli ho quasi sempre fatto visitare le città in cui ho giocato. L’Italia non potrà mancare.

Dicci la cosa siciliana che ti piace di più e quella che apprezzi di meno. La pizza mi piace molto ed i prezzi sono ottimi. Io però amo il cibo messicano ma qui da voi non lo trovo mai. La cosa che però apprezzo di più in assoluto sono i tifosi. Siete i tifosi più passionali che io abbia mai visto fino ad ora.

Cosa ne pensi della pallacanestro Trapani, del tuo coach e dei tuoi compagni di squadra?

Con il coach parliamo speso ed ho con lui un ottimo rapporto. La squadra mi piace molto perchè è composta da un gruppo di bravi ragazzi. Sono certo che se continuiamo a crescere ed impariamo ad essere più duri ed un pò più concentrati, saremo in grado di toglierci molte soddisfazioni e di fare qualcosa di speciale.

Ufficio Stampa Pallacanestro Trapani