Alla vista di una città dall’appeal inconfondibile anche i musi più lunghi si sono dovuti ritrarre. Il bello della comitiva giallo nera è anche questo: la sconfitta brucia ma il sapore magico di una trasferta non deve essere completamente condizionato dai venti minuti effettivi di gioco. Approfittando della giornata gradevole e con l’orologio sempre in vista per evitare ritardi con il volo del rientro che le attendeva, la simpatica decina, scortata da allenatori (Fabrizio Staico, Roberto Frau) e dirigenti (Gabriele Cinus, Alberto Saba) ha dato un tocco di colore alle vie del centro storico triestino. Tappa obbligata la maestosa Piazza Unità d’Italia con i caratteristici palazzi che la delimitano. Un’occasione per avvertire le peculiarità di una comunità attratta dalle culture mediterranee ma che non può fare a meno delle radicate influenze promananti dall’Europa centrale. Durante la fugace apparizione le atlete appaiono gaie e spensierate come confermato dall’adolescente Sara Angius: “La passeggiata per le vie di Trieste è stata interessante – ha detto – purtroppo non c’è stato il tempo per visitare a fondo tutte le sue bellezze. Però l’ aver attraversato Piazza Unità d’Italia è stato per noi un momento davvero emozionante. Le condizioni climatiche sono state clementi ed infatti avevamo addosso solo tuta e felpa. Personalmente mi diverto sempre in queste situazioni, quando sto assieme alle mie compagne rido fino a stare male, ormai ci ho fatto l’abitudine”.

Il fido striscione che evoca la terra natia è stato srotolato con orgoglio e soddisfazione e le foto di rito ne sono la piacevole conseguenza. Ma le righe sono subito da ricomporre, le turiste si trasformano nuovamente in atlete, si ritorna a casa per preparare il derby di sabato prossimo.

MUGGIA COMUNQUE ABBORDABILE. LUSSU, VISCONTI E PERSEU COMMENTANO LA PRIMA SCONFITTA CASALINGA

Avvio arrembante, epilogo da rivedere e migliorare. La doppia faccia del San Salvatore Selargius ha dapprima messo in apprensione le forti cestiste muggesane, poi ha fatto si che le padrone di casa prendessero il largo giganteggiando sotto le plance. Se il viaggio fosse stato meno traumatico forse anche nei minuti conclusivi si sarebbe potuta vedere maggiore freschezza atletica. Lo conferma Anna Lussu che come sempre ha tirato fuori tutte le energie possibili per riagguantare le avversarie: “È stata una trasferta davvero faticosa – dice la sgattaiolante play maker – svegliarsi alle 4 30, prendere due voli e avere poco tempo per riposare di sicuro non ci ha aiutato. Loro sono state molto brave ai rimbalzi che spesso si concretizzavano con un canestro. Forse ci sono stati dei momenti in cui abbiamo giocato poco di squadra e quello un po’ ha pesato. Siamo serene, anche le sconfitte servono soprattutto per migliorarci. A poco a poco le nuove compagne si stanno integrando sempre più negli schemi della squadra e questo alla lunga darà i suoi frutti”.

E a proposito di nuovi arrivi merita sicuramente un approfondimento la prestazione di Alessandra Visconti che rispetto alla gara inaugurale ha fatto vedere dei notevoli passi in avanti. “Son soddisfatta di essere riuscita a stare in campo nonostante la tendinite alla spalla destra – rimarca la torinese – questa settimana ho fatto un lavoro differenziato per tutelarla e non pensavo di riuscire a giocare quaranta minuti”. Sul calo finale la futura psicologa si giustifica così: “Abbiamo subito un 10-0 che ha chiuso la partita. Il nostro è un gioco molto veloce e come già sottolineato in passato, è difficile mantenere lo stesso ritmo per tutta la partita. In allenamento cercheremo di riprodurre l’intensità partita e non limitarla ai soli dieci minuti di partitella finale. Questo ci permetterà di essere più lucide in partita”. Alessandra sviscera anche la condotta di gioco delle avversarie: “Le giocatrici del Muggia sono state brave a non perdere il controllo quando il nostro press le ha messe in difficoltà. Per il resto sono convinta che se ieri avessimo giocato in casa avremmo vinto”. Conclude con un giudizio sulla sua prestazione: “Senza dubbio sono contenta di aver contribuito più attivamente in quanto a punti, ma non sono soddisfatta a pieno della mia prestazione, devo riuscire a migliorare ancora di più le percentuali e, visto quanto abbiamo pagato a rimbalzo, devo farmi sentire ancora di più sotto canestro”. Per Alessandra, Greta Brunelli e Elena Nordio era la prima trasferta assieme al nucleo storico giallo nero: “Sono molto contenta del clima che si è creato – conclude l’ala pivot – siamo affiatate, c’è molta serenità nella squadra, mi sembra di giocare al San Salvatore da anni. Ora ci aspettano due partite in casa. E dobbiamo far diventare determinante il fattore campo”.

Anche Selene Perseu pensa che il viaggio stressante non abbia giovato alla prestazione della squadra: “Raggiungere Muggia è abbastanza dispendioso in termini di energie. Quella che abbiamo affrontato é una squadra sicuramente diversa dall’anno passato, con la lunga Alice Romagnoli che ha assicurato centimetri importanti sotto canestro. Non sono certo dei mostri e lo dimostra il fatto che abbiamo retto per tre quarti. Errori ne abbiamo commesso, valgano per tutti le differenze abissali ai rimbalzi. A parte questo non ci sentiamo inferiori a nessuno, ci attende ancora tanto lavoro accompagnato come sempre all’ umiltà. E i risultati non si faranno attendere”.