Vincitore del concorso indetto dagli organizzatori è il 22enne romano Igor Spadoni, la cui opera sarà riprodotta in 18.000 pezzi

MARATONA DI ROMA: LA MEDAGLIA DELLA VENTESIMA EDIZIONE DISEGNATA DA UN GIOVANE ARTISTA

La Maratona di Roma ha lanciato la scorsa primavera un concorso rivolto agli studenti degli istituti d’arte per disegnare la medaglia celebrativa della 20esima edizione. Tra i circa 100 elaborati pervenuti agli organizzatori, 10 sono stati selezionati da una giuria composta da artisti, professori degli istituti d’arte e organizzatori della Maratona di Roma. Infine sono state selezionate 4 opere, e una giuria composta da Alfiero Nena, Presidente Onorario dell’Associazione Nazionale Scultori d’Italia, Augusto Frasca, storico dello sport; Stefano Baldini, olimpionico di maratona e direttore tecnico settore giovanile Fidal, Enrico Castrucci, Presidente Maratona di Roma e Roberto Dottorini, ceramista e scultore, ha decretato la vincitrice. La scelta è ricaduta sull’opera realizzata da Igor Spadoni, romano, 22 anni, diplomato al Liceo Artistico Ripetta di Roma, che attualmente vive a Berlino dove sta sviluppando un progetto artistico.

La medaglia, che sarà prodotta in 18.000 esemplari, sarà consegnata ai podisti che taglieranno il traguarda della 20^ Maratona di Roma del 23 marzo 2014.

DESCRIZIONE DELL’OPERA

A) La struttura: presenta sinteticamente tre elementi principali che simboleggiano la Corsa

Il Colosseo, oltre a specificare che la maratona si svolge a Roma, ha l’obiettivo di marcare un preciso spazio temporale appartenente al passato che viene superato dall’atleta.

La figura umana centrale, che presenta caratteristiche fisiche femminili e maschili, duplice sessualità intenta ad avvicinare l’uomo e la donna mostrando la loro sublime energia nella diversità e complicità dei loro corpi (e menti) per rendere finalmente giustizia a tutti gli atleti donna che si sono viste premiare con medaglie quasi sempre di stampo maschile, realizzate attorno all’immagine dell’uomo, con la giustificazione della forza e della capacità fisica.

Lo sfondo arioso, come fosse una bolla di vento che l’atleta lascia dietro sé durante la corsa. Inoltre la posizione della testa inclinata all’indietro e rivolta verso l’alto a prendere un grande respiro per poter continuare la corsa. Lo sfondo si modifica nella metà sinistra della medaglia e va a prendere forma grazie allo spostamento d’aria che la figura centrale provoca correndo, andando poi a creare nella parte superiore uno spigolo acuto, vettore del verso della corsa.

B) Il dinamismo delle gambe: è frutto di uno studio dal vero degli scatti muscolari principali che interessano l’atto della corsa. Dopo una sintesi iniziale di questi, il risultato che si vede nella medaglia è dovuto a molteplici sovrapposizioni delle posture muscolari, dando così origine al dinamismo.

C) La direzione: va da destra verso sinistra, che nella tradizione figurativa occidentale rappresenta uno svolgimento contrario alla comune logica di lettura. Questa scelta di una direzione insolita, è da parte mia non solo una critica alla lettura comune degli eventi e del tempo, ma anche un invito a prendere in considerazione la possibilità di poter scegliere verso infinite direzioni, ogni singolo verso la propria meta e la somma di tutte le direzioni liberamente perseguite sarà un minimo comun vettore: la cultura.