LUCA PANICHI, LA SUA IMPRESA AL GRAN PREMIO CAPODARCO CON FORZA, TENACIA E CUORE

Il 42° Gran Premio Capodarco – Memorial Fabio Casartelli per dilettanti élite-under 23 ha vissuto due momenti forti: quello agonistico, coinciso con la vittoria di Matteo Busato (Trevigiani) su Mario Sgrinzato (Petroli Firenze) e Gianfranco Zilioli (Team Colpack), e quello dei valori con Marina Romoli e Luca Panichi a tagliare insieme il traguardo.

Il loro è stato un abbraccio ideale, forte, per onorare la memoria di Fabio Casartelli (vincitore a Capodarco da dilettante nel 1991, un anno prima delle Olimpiadi a Barcellona) e a celebrare i valori di uno sport come il ciclismo che insegna a migliorarsi sempre, ogni giorno, puntando sempre a nuovi obiettivi.

Luca Panichi continua ancora a misurarsi con la solita sfida al percorso di gara, esprimendo il suo amore per il ciclismo e le salite dopo le splendide esperienze trascorse al recente Giro d’Italia sotto la neve e il freddo delle Tre Cime di Lavaredo (gli ultimi 3,5 chilometri dell’arrivo di tappa in 3 ore e 15 minuti) e quella al Passo Gavia del 3 agosto scorso (13 chilometri da Santa Caterina Valfurva alla vetta in 5 ore e 35 minuti ben al di sotto delle 6 ore previste) in occasione della giornata dedicata ad Alberto Contador con i 2.500 ciclist i che hanno onorato la scalata della celeberrima ascesa del Giro al fianco del fuoriclasse spagnolo della Saxo Bank Tinkoff.

Nelle Marche, l’impresa di Panichi è stata quella di compiere l’intero circuito di 18 chilometri aggiungendo all’inizio l’intera salita, ripetendola 2 volte, partendo dalla strada statale 16 Adriatica al bivio per Capodarco. Risultato finale: 22 chilometri percorsi in 3 ore e 50 minuti, migliorandosi di 20 minuti rispetto ai 20,5 chilometri percorsi lo scorso anno. L’atleta perugino è stato assistito a terra e in bicicletta da Sonia Roscioli seguito dall’ammiraglia della Melania.

Formidabile la tecnica del ventaglio di Sonia a Luca nel tratto in pianura che gli ha permesso di ottimizzare energie e tempi per affrontare la seconda scalata di Capodarco e il muro finale al 18% culminante in pieno centro storico tra due ali di folla davvero entusiaste al suo passaggio.

Applausi, incitamenti e partecipazione sono stati gli ingredienti finali di una prova che ha richiamato l’attenzione di tanti amici del ciclismo: su tutti i genitori di Fabio Casartelli (Sergio e Rosy), la Fondazione Casartelli, gli organizzatori di Capodarco Gaetano Gazzoli e Adriano Spinozzi, Marina Romoli Onlus (protesa a sensibilizzare e raccogliere fondi per la ricerca), gli amici perugini di Pretola (con Luciano Bracarda, organizzatore del Gran Premio Pretola per juniores il 25 agosto) ancor prima di attendere l’arrivo finale dei corridori.

L’ennesima soddisfazione personale per Luca Panichi che si conferma l’uomo dalle sfide impossibili e che non molla mai: “Nonostante il caldo e il vento fortissimo rimango ancora più stupito di quanto ho fatto. Sono qui perché Fabio Casartelli è nel mio cuore così come la comunità di Capodarco e tutta la corsa in sé perché è il resoconto di un anno di amore per lo sport e la vita. La presenza di Sonia Roscioli ha reso ancora più originale, determinante nei tempi e nella tecnica la mia scalata. Anche questa sfida è stata vinta con quei sorrisi e quella condivisione con il popolo di Capodarco nel contesto di un evento unico e inimitabile”.

Gli ha fatto eco anche Sonia Roscioli, cugina dell’ex professionista Fabio degli anni ’80, nonché ciclista di San Benedetto del Tronto ed organizzatrice dell’omonima Granfondo che si disputa ogni mese di maggio: “Ringrazio di cuore Luca che ha voluto me e la Melania per questa fantastica impresa. Tutta la Melania sarà sempre al suo fianco perché ci piace vivere lo sport agonistico nella forma più estrema e non solo ”.

Luca Alo
Ufficio Stampa