Nella giornata finale Giulia Sergas contribuisce al trionfo pareggiando con Jessica Korda
L’Europa, guidata dalla svedese Liselotte Neumann, ha trionfato nella Solheim Cup, disputata sul percorso del Colorado Golf Club, a Parker in Colorado, vincendo per la prima volta in terra americana e infliggendo alla selezione statunitense, affidata a Meg Mallon, il più pesante passivo nella storia del trofeo con il punteggio di 18-10. In precedenza c’era stato un 17-11 per le ragazze a stelle e strisce nel 1996, in Galles. E’ stata la quinta vittoria delle atlete continentali in tredici edizioni (le altre nel 1992, 2000, 2003 e 2011, tutte e quattro giocando in ‘casa’), contro le otto delle statunitensi.
Della selezione europea ha fatto parte Giulia Sergas, gratificata con una wild card della capitana, seconda italiana a disputare la gara dopo Diana Luna (2009) e prima a vincerla, che nella indimenticabile giornata finale ha pareggiato con Jessica Korda.
L’Europa, che aveva mostrato una indubbia superiorità nei doppi conclusi con il punteggio di 10,5 a 5,5, l’ha ribadita anche nei singoli con un parziale di 7,5-4,5, forse anche inatteso nelle proporzioni perché alle americane si accreditava, almeno nelle previsioni della vigilia, una possibile superiorità individuale. Probabilmente la svolta del match si è avuta nei fourball della seconda giornata quando le ragazze della Neumann, campionesse uscenti, hanno rifilato alle avversarie un 4-0, “cappotto” che le ha portate a 3,5 punti (bastava loro il pari sul 14.-14 essendo detentrici) dalla riconquista della Solheim Cup.
Alle statunitensi a quel punto sarebbe servito un autentico miracolo, perché avrebbero dovuto conquistare nei singoli ben 9 punti. A onor del vero ci hanno provato, poiché attorno a metà giornata si sono trovate in vantaggio su sette match (sei per 1 up) e con due in parità, ma l’illusione è durata poco. Le cose sono pian piano cambiate ed è stata l’inglese Charley Hull, diciassette anni appena compiuti e più giovane in assoluto a partecipare alla competizione, a dare il primo colpo alle speranze americane travolgendo (5/4) Paula Creamer, ossia una delle giocatrici sulle quali si fondava la possibile rimonta. Poco dopo cedeva anche l’altro baluardo, Stacy Lewis, numero due mondiale, che non andava oltre il pareggio con Anna Nordqvist. Pochi minuti e la spagnola Carlota Ciganda portava quota 13 l’Europa con il netto successo su Morgan Pressel (4/2). Brittany Lang faceva punto pieno contro l’iberica Azahara Muñoz (2/1) prima che la sirena interrompesse il gioco per l’approssimarsi di un temporale.
Si riprendeva dopo un’ora di sosta e gli occhi erano tutti puntati sull’incontro tra la svedese Caroline Hedwall e Michelle Wie, che erano in parità dopo 16 buche. La Hedwall segnava un birdie sull’ultima buca e con il 14° punto assicurava il trofeo alle europee, stabilendo anche un prestigioso primato perché nessuna giocatrice era mai riuscita a centrare cinque vittorie su altrettanti incontri nella stesso evento.
La ciliegina sulla torta ce la poneva la scozzese Catriona Matthew, 43 anni, non proprio brillante nel corso del torneo, ma estremamente presente con la sua esperienza nel momento della verità. Dopo 16 buche all’inseguimento agganciava alla 17ª Gerina Piller e con il pareggio dava ufficialmente la vittoria alle continentali, che salivano a quota 14,5. Quest’ultime, comunque non mollavano la preda. Pareggiava anche la norvegese Suzann Pettersen, dopo una lunga rincorsa, con la grintosa Lizette Salas.
Giulia Sergas era un modello di determinazione contro Jessica Korda, figlia degli ex tennisti Petr Korda Regina Rajchrtová. Dopo tre buche era 2 down per due bogey, accorciava le distanze alla 6ª, ma al giro di boa lo svantaggio raddoppiava. Alle buche 11 e 12 con due ottimi putt realizzava un par e un birdie vincenti e agganciava l’americana, che però approfittava di un nuovo bogey della triestina per tornare avanti. Ancora pareggio con birdie azzurro alla 15, quindi 1 up per la Korda (birdie) alla 16 e sospiratissimo, ma meritatissimo pareggio della Sergas con birdie alla 18. Mezzo punto che contribuiva ad arrotondare il vistoso punteggio finale fissato poi dall’inglese Jodi Ewart Shadoff (3/2 su Brittany Lincicome), dall’iberica Beatriz Recari (2/1 su Angela Stanford), dal pareggio tra la francese Karine Icher e Cristie Kerr e dalla seconda vittoria statunitense di giornata colta da Lexi Thompson (4/3 sulla tedesca Caroline Masson), 18enne e giocatrice statunitense più giovane di sempre a partecipare all’evento.
Nella selezione europea, dove la Neumann ha avuto il supporto delle vice capitane Annika Sorenstam, dominatrice per oltre un decennio del golf femminile mondiale, e di Carin Koch, anche loro svedesi, sono state un gradino sopra le altre la Hedwall (24 anni), sia per il prestigioso primato, sia per la sua incredibile determinazione che ha finito per contagiare tutta la squadra, e la Ciganda, che ha disputato solo tre incontri facendo bottino pieno, supportata da una tranquillità in campo rara a vedersi in una giocatrice della sua età (23 anni). Molto positiva anche la Recari (3 vittorie, 1 sconfitta) e rendimento di buona qualità (2,5 punti a testa e per tutte 2 vittorie, un pari, una sconfitta) offerto da Pettersen, Icher, Masson e da Anna Nordqvist, autrice di una “hole in one” durante il foursome della seconda giornata (in coppia con la Hedwall), avendo messo a segno la palla direttamente dal tee alla buca 17 (par 3, yards 187) utilizzando un ferro 7.
Si attendeva qualcosa di più dalla Muñoz (2 successi, 2 sconfitte) e dalla Matthew (due pari, due sconfitte), che comunque per gli strani incroci di questi match a squadre passerà alla storia come la proette che ha fissato con il suo mezzo punto il momento del successo. Promosse con pieno merito Ewart Shadoff e Hull (2 vittorie, 1 sconfitta per ciascuna), una scommessa ben ripagata della Neumann che aveva speso per loro due delle quattro wild card. Note di merito per Giulia Sergas, peraltro molto emozionata stando anche a quanto da lei dichiarato nel corso dell’evento. Ha giocato due soli match e nel fourball si è trovata insieme alla Nordqvist nell’unica occasione in cui la svedese è scesa al di otto del suo standard, senza realizzare neanche un birdie. Quando se l’è dovuta cavare da sola ha mostrato ottimi numeri e una grinta invidiabile.
“Sono stata all’inseguimento di Jessica – ha detto – per tutta la partita. E’ un’ottima giocatrice, la mia preferita tra le americane. Quindi mi ha fatto molto piacere ritrovarla come avversaria e, agonismo a parte, il tempo trascorso con lei è stato parecchio gradevole. Si, la chiave del successo è stata in quel parziale di 4-0 nel fourball della seconda giornata. Io non ho giocato e ho fatto la cheerleader. Anzi sono stata la miglior cheerleader. Comunque questo è un momento di grande orgoglio per noi giocatrici e credo per tutta l’Europa golfistica”.
Meg Mallon, che è stata coadiuvata dalle vice capitane Dottie Pepper e Laura Diaz, non ha avuto il supporto delle prettes che avrebbero dovuto costituire l’ossatura della squadra, ossia Stacy Lewis, numero due mondiale (1 vittoria, un pari, due sconfitte), Paula Creamer (un successo, 3 sconfitte), Cristie Kerr (1 vittoria, un pari, 2 sconfitte) e Angela Stanford (4 sconfitte). Hanno tenuto il confronto Brittany Lang, sicuramente la migliore e non solo per le tre vittorie in quattro match (1 sconfitta), e Michelle Wie, (2 vittorie, 2 sconfitte). Discreta la Korda (1 vittoria, un pari, 2 sconfitte) e insufficienza per tutte le altre: Salas (un pari, due sconfitte), Pressel (1 vittoria, 3 sconfitte), Thompson (1 vittoria, 2 sconfitte), Piller (un pari, 2 sconfitte) e Lincicome (1 vittoria, due sconfitte).
Infine la gioia della Neumann: “E’ una sensazione fantastica e non riesco a dirvi quanto sono orgogliosa di queste ragazze. Hanno tutte giocato bene e hanno costruito una settimana fantastica. Tutto nel team ha funzionato a meraviglia, sia sul campo che dietro le quinte dove lo staff, a iniziare da Annika e Carin, è stato impeccabile. Le nostre decisioni migliori? Aver mandato in campo la coppia Ewart Shadoff-Hull ieri pomeriggio e aver puntato sempre su Caroline Hedwall. E’ comunque meraviglioso per me aver vinto la Solheim Cup prima da giocatrice e poi da capitana”.
I risultati
Prima giornata
Foursome: Anna Nordqvist/Caroline Hedwall (Eu) b Stacy Lewis/Lizette Salas 4/2; Suzann Pettersen/Beatriz Recari (Eu) b Brittany Lang/Angela Stanford 2/1; Morgan Pressel/Jessica Korda b Catriona Matthew/Jodi Ewart Shadoff (Eu) 3/2; Azahara Muñoz/Karine Icher (Eu) b Cristie Kerr/Paula Creamer 2/1
Risultato parziale: Europa 3, USA 1
Fourball: Suzann Pettersen/Carlota Ciganda (Eu) b Stacy Lewis/Lexi Thompson 1 up; Caroline Hedwall/Caroline Masson (Eu) b Angela Stanford/Gerina Piller 2/1; Brittany Lincicome/Brittany Lang b Anna Nordqvist/Giulia Sergas (Eu) 4/3; Cristie Kerr/Michelle Wie b Catriona Matthew/Charley Hull (Eu) 2/1
Risultato parziale: Europa 2, USA 2
Risultato dopo prima giornata: Europa 5, USA 3
Seconda giornata
Foursome: Anna Nordqvist/Caroline Hedwall (Eu) b Morgan Pressel/Jessica Korda 2/1; Stacy Lewis/Paula Creamer b Azahara Muñoz/Karine Icher (Eu) 1 up; Catriona Matthew/Caroline Masson (Eu) pari con Brittany Lincicome/Lizette Salas; Michelle Wie/Brittany Lang b Suzann Pettersen/Beatriz Recari (Eu) 2/1
Risultato parziale: Europa 1,5, USA 2,5
Fourball: Jodi Ewart Shadoff/Charley Hull (Eu) b Paula Creamer/Lexi Thompson 2 up; Azahara Muñoz/Carlota Ciganda (Eu) b Gerina Piller/Angela Stanford 1 up; Caroline Hedwall/Caroline Masson (Eu) b Michelle Wie/Jessica Korda 2/1; Beatriz Recari/Karine Icher (Eu) b Cristie Kerr/Morgan Pressel 1 up
Risultato parziale: Europa 4, USA 0
Risultato dopo seconda giornata: Europa 10,5, USA 5,5
Terza giornata
Singoli: Anna Nordqvist (Eu) pari con Stacy Lewis; Charley Hull (Eu) b Paula Creamer 5/4; Brittany Lang b Azahara Muñoz (Eu) 2/1; Carlota Ciganda (Eu) b Morgan Pressel 4/2; Caroline Hedwall (Eu) b Michelle Wie 1 up; Catriona Matthew (Eu) pari con Gerina Piller; Suzann Pettersen (Eu) pari con Lizette Salas; Giulia Sergas (Eu) pari con Jessica Korda; Lexi Thompson b Caroline Masson (Eu) 4/3; Jodi Ewart Shadoff (Eu) b Brittany Lincicome 3/2; Beatriz Recari (Eu) b Angela Stanford 2/1; Karine Icher (Eu) pari con Cristie Kerr
Parziale singoli: Europa 7,5, USA 4,5
Risultato finale: Europe b USA 18-10
SYMETRA TOUR: GIULIA MOLINARO TERMINA 52ª – Giulia Molinaro ha concluso al 52° posto con 221 colpi (74 72 75, +5) l’Eagle Classic, terz’ultimo torneo del Symetra Tour, il secondo circuito femminile americano, disputato sul percorso del Richmond Country Club (par 72), a Richmond in Virginia.
Ha ottenuto la seconda vittoria stagionale e la quarta in carriera con 208 (67 70 71, -8) Christine Song, che ha lasciato a tre colpi Jean Chua, Stefanie Kenoyer, Kendall Dye e la francese Perrine Delacour (211, -5) e a quattro Alexandra Casi (212, -4). La Molinaro, che ha girato in 75 (+3) con tre bogey, ha guadagnato appena 428 dollari (alla vincitrice 16.500 dollari su un montepremi di 110.000 dollari) ed è scesa dall’undicesimo al 13° posto nell’ordine di merito. Ha ancora due gare a disposizione, che si svolgeranno nella seconda parte del mese di settembre e che concluderanno il circuito, per cercare di entrare tra le prime dieci della money list alle quali andrà una ‘carta’ per il LPGA Tour.
PGA TOUR: PATRICK REED SUPERA JORDAN SPIETH NEL PLAYOFF – Patrick Reed (266 – 65 64 71 66, -14), 23enne texano di San Antonio, ha ottenuto il primo titolo nel PGA Tour imponendosi nel Wyndham Championship svoltosi sul percorso del Sedgefield CC (par 70), a Greensboro nel North Carolina. Ha superato con un birdie alla seconda buca di spareggio il 20enne Jordan Spieth (266 – 65 66 70 65), anch’egli texano ma di Dallas, con il quale aveva terminato alla pari il torneo. Spieth, neo professionista e una delle più belle promesse del golf statunitense, aveva colto il suo primo successo quest’anno nel John Deere Classic.
Sono terminati al terzo posto con 268 (- 12) Brian Harman e John Huh, leader con Reed dopo tre turni, e al quinto con 269 (-11) Matt Every, Zach Johnson e l’australiano Matt Jones. Hanno recuperato nel finale Webb Simpson, 11° con 271 (-9), il sudafricano Ernie Els e il tedesco Martin Kaymer, 20.i con 274 (-6), mentre ha perso diciannove posizioni lo spagnolo Sergio Garcia, campione uscente, 29° con 276 (-4). Reed è stato gratificato con 954.000 dollari su un montepremi di 5.300.000 dollari.
SENIOR TOUR: PRIMO TITOLO PER SANTIAGO LUNA – Lo spagnolo Santiago Luna (211 – 69 71 71, -5) ha vinto il SSE Scottish Senior Open (Senior Tour), disputato al Torrance Championship Course (par 72) di Fife in Scozia e al quale non hanno preso parte giocatori italiani.
Il 51enne madrileno, al primo successo tra gli ‘over 50’ e che in carriera ha conquistato un titolo nell’European Tour, ha preceduto di un colpo l’irlandese Denis O’Sullivan e lo scozzese Sam Torrance (212, -4), i quali hanno tentato l’aggancio in extremis entrambi con un birdie sull’ultima buca, che l’iberico ha respinto con un par. Al quarto posto con 213 (-3) gli inglesi Philip Golding e Peter Mitchell insieme all’australiano Peter Fowler, in vetta dopo due giri, al settimo con 214 (-2) lo spagnolo Miguel Angel Martin. A Luna è andato un assegno di 43.485 euro su un montepremi di 290.000 euro.
BOYS AMATEUR CHAMPIONSHIP ALLO SCOZZESE EWEN FERGUSON, RENATO PARATORE E’ USCITO NEL QUARTO TURNO DI MATCH PLAY – Lo scozzese Ewen Ferguson ha battuto in finale per 10/9 il tedesco Michael Himmer e ha vinto l’87° Boys Amateur Championship, il prestigioso torneo giovanile disputato sul percorso del Royal Liverpool Golf Club (par 72) a Hoylake, in Inghilterra. In semifinale in vincitore aveva eliminato l’inglese Bradley Moore (4/3) e Himmer aveva avuto ragione del francese Paul Elissalde (1 up).
Ferguson aveva superato alla 19ª buca nel quarto turno di match play Renato Paratore, l’italiano che ha fatto più strada nel torneo. Il portacolori del Parco di Roma, è rimasto a lungo 1 down, poi ha recuperato in extremis costringendo allo spareggio lo scozzese, che però si è imposto alla prima buca supplementare. In precedenza Paratore aveva sconfitto per 7/6 il belga Alan de Bondt e per 3/2 l’inglese Alister Balcombe.
Altre tre giocatori italiani hanno superato la qualificazione su 36 buche medal, ma sono usciti nella giornata d’inizio degli incontri a eliminazione diretta. Lorenzo Scalise ha disputato il primo turno preliminare prevalendo per 3/2 sul francese Matthieu Caron, poi ha ceduto nel secondo contro l’inglese Marco Penge per 6/4. Out anche Federico Zuckermann (2/1 dallo svedese Hampus Nilsson) e Giacomo Garbin (1 up dallo scozzese Connor Syme), che come Paratore erano stati ammessi direttamente al secondo turno.
Nella qualificazione, in cui i 252 concorrenti si sono alternati anche sul percorso del Wallesey Golf Club (par 72), si è imposto Jack Hermeston con 141 (74 67, -3) che ha preceduto di un colpo Robert Burlison e Samuel Wilkinson (142, -2). Al 19° posto con 147 (75 72, +3) Renato Paratore, al 30° con 149 (79 70, +5) Giacomo Garbin,, al 51° con 151 (78 73, +7) Federico Zuckermann e al 62° con 152 (75 77, +8) Lorenzo Scalise.
Non hanno superato il taglio: Lorenzo Magagnin (80 74) ed Edoardo Raffaele Lipparelli (78 76), 87.i con 154 (+10); Jacopo Guasconi (74 83), Giacomo Bianchi Albrici (81 76) e Alberto Ascari (82 75), 125.i con 157 (+13); Gianmaria Rean Trinchero, 153° con 159 (78 81, 15); Andrea Gobbato (81 79), Alberto Castagnara (86 74) e Guido Migliozzi (80 80), 165.i con 160 (+16); Stefano Mazzoli, 178° con 161 (80 81, +17); Teodoro Soldati, 192° con 162 (88 74, +18); Kevin Bozzi, 207° con 163 (80 83, +19); Pietro Crema, 226° con 166 (84 82, +22); Luigi Botta, 229° con 167 (88 79, +23).
Hanno composto il team ufficiale azzurro Luigi Botta, Giacomo Garbin, Jacopo Guasconi, Edoardo Raffaele Lipparelli, Guido Migliozzi, Renato Paratore, Gianmaria Rean Trinchero, Lorenzo Scalise e Teodoro Soldati, che sono stati accompagnati dagli allenatori Giovanni Magni e Giovanni Gaudioso.